VIDEO. Operazione in via Algeri, via cancellata dal “fortino” dello spaccio
Operazione della Polizia in via Algeri. Liberato un “fortino” dello spaccio: rimossa cancellata abusiva piazzata da ignoti dopo un precedente blitz degli agenti.
Operazione della Polizia in via Algeri. Liberato un “fortino” dello spaccio: rimossa cancellata abusiva piazzata da ignoti dopo un precedente blitz degli agenti.
Prime ore di intenso maltempo anche nella zona montana della provincia di Siracusa. Piogge intense, soprattutto nella nottata, a Palazzolo Acreide. Situazione comunque sotto controllo, con la Protezione Civile comunale che ha concentrato le sue attenzioni, in particolare, sulla situazione delle contrade periferiche.
Interventi concentrati sulla circonvallazione esterna, dove alcuni detriti hanno resto necessario veloci operazioni di pulizia e ripristino sicurezza della sede stradale.
Protesta l’istituto comprensivo Wojtyla di via Tucidide, a Siracusa. Il consiglio d’istituto lamenta il mancato utilizzo, dall’inizio dell’anno scolastico, del vicino pallone tensostatico della Cittadella che, da convenzione, dovrebbe essere usato dalla scuola per le ore di educazione motoria. Impossibile, tuttavia, fino ad oggi, accedere – dicono dalla scuola – vista la mancanza della necessaria documentazione ai fini della sicurezza dei bambini.
Solo che la documentazione c’è. In un primo momento, si supponeva infatti che il gestore della Cittadella dello Sport non stesse rispettando gli accordi, salvo poi scoprire questa mattina che l’8 ottobre scorso le certificazioni sono state inviate via pec al Comune, che non ha però provveduto a dare seguito all’iter.
E senza la nota comunale, la dirigente scolastica Giusy Garrasi non può predisporre l’uso del pallone, peraltro di recente ricostruito e rimesso a nuovo dal gestore della Cittadella, con un investimento di circa 150mila euro.
Altro nodo del contendere, il “no” all’uso gratuito del tensostatico dopo le 13. Per l’ultima ora, anche la scuola (e quindi i genitori) dovrebbe pagare. La convenzione con il Comune prevede, infatti, che l’orario in cui il pallone è riservato alle scuole è quello compreso nella fascia 8.00-13.00.
A questo punto si attendono le mosse del Comune. Purtroppo il plesso di via Tucidide non ha una palestra sua. Per il momento, educazione fisica in cortile.
A pochi giorni dalle festività di Ognissanti e dei Defunti, lavori in corso al cimitero comunale. Questa mattina le telecamere di SiracusaOggi.it hanno fatto ingresso nell’area cimiteriale per una sorta di “sopralluogo” prima che il grande flusso di visitatori si riversi all’interno della struttura comunale. Al nostro arrivo, diverse le squadre al lavoro per la sistemazione del verde, la pulizia dei campi, la potatura delle aiuole. L’aspetto, in generale, se ne avvantaggia. Non mancano, però, purtroppo, i problemi strutturali, anche molto seri. Ci sono parti del cimitero in cui gli attesi interventi non sono stati effettuati. Lì lo scenario resta quello di strutture con problemi di distacchi, con ferri scoperti, con pezzi di muro a terra. Anche le condizioni del manto stradale, in alcuni punti, presenta elementi di pericolo, come ci hanno segnalato alcune donne, anziane, che quotidianamente o quasi vanno a trovare i loro mariti defunti. Chi si reca in questi giorni al cimitero, per evitare la ressa dell’1 e del 2 Novembre, ci racconta sensazioni in chiaro-scuro. Non manca qualche “chicca” che suscita un sorriso, seppur amaro.
Due anni dopo la scoperta del relitto di un bombardiere inglese Vickers Wellington nelle profondità del mare siracusano, riemerge anche la sua storia. E’ stata ricostruita, pezzo dopo pezzo, dallo stesso team di ricercatori e studiosi che lo aveva individuato in mare a 36 metri di profondità. L’esatta ubicazione è stata correttamente comunicata alla Soprintendenza del Mare ed alla Capitaneria di Porto.
“Il Wellington apparteneva al 37.o squadrone e, partito dalla Tunisia, venne a bombardare obiettivi militari a Siracusa”, racconta Fabio Portella, il diver siracusano che ha guidato tutte le fasi dell’operazione storica. “Il bimotore venne abbattuto alle 2 del mattino del 9 luglio 1943, proprio la notte dello sbarco degli Alleati in Sicilia: l’operazione Husky. Capofila di un gruppo di Wellington, il suo compito era quello di illuminare gli obiettivi mediante traccianti luminosi. Testimoni infatti videro cadere l’aereo completamente avvolto da una maestosa e innaturale luce blu. Il bombardiere si schiantò in mare davanti alla falesia di Capo Murro di Porco e proprio li è stato ritrovato”, dice ancora lo studioso.
A bordo del Wellington X HE 756 c’erano 6 ragazzi, di età compresa tra i 22 e i 28 anni: 4 inglesi, 1 australiano e 1 canadese. “I sei aviatori vennero dichiarati MIA ovvero missing in action, vale a dire dispersi in azione, senza tomba”. Ma ora, grazie al lavoro della squadra di ricerca siracusana, coadiuvata da Nicola Giusti e Ian Murray, sono stati identificati ed hanno un nome. “W. L. Ball, C.M. Tweedle, J.D. Lammin, K.T.R. Lucas, J. Williams, T. Kerr”, elenca Portella. “Il mare di Siracusa è diventato la loro tomba. E per me non passa giorno che, navigando su quel punto, non pensi a loro e alle atrocità di ogni guerra”.
Un nuovo video finisce sui social ed è destinato a sollevare altre accese polemiche sulle condizioni strutturali delle scuole siracusane. Dopo i casi dell’istituto sotto sfratto (Bartolo, Pachino) e dell’Alberghiero di via Polibio (distacchi di intonaci e aule inibite), arriva adesso quello dell’acqua che esce dalle pareti di una aula di un istituto superiore del capoluogo.
A pubblicare il breve video è la consigliera comunale Silvia Russoniello. Nei pochi secondi di durata, si vede la parte di una classe con l’intonaco rigonfio. Utilizzando la punta di una matita, degli studenti lo “bucano” con estrema facilità. E dai fori fuoriesce dell’acqua.
“Sono immagini che mi sono state inviate dai genitori degli allievi di un istituto tecnico di Siracusa”, scrive sulla sua pagina facebook l’esponente pentastellata. “Non va bene. Non va bene per nulla. Le scuole chiedono aiuto”, scrive ancora.
L’episodio non appare di estrema gravità. Certo sorprende che possano esserci sacche (infiltrazioni?) di acqua libera tra pareti, intercapedini e solai.
Stante le casse vuote della ex Provincia, c’è la possibilità di aderire al piano straordinario del Ministero dell’Istruzione: 65,9 milioni di euro stanziati per gli enti locali proprietari di immobili pubblici adibiti ad uso scuola per la verifica della solidità delle strutture. Vengono subito finanziate le indagini diagnostiche che permetteranno di conoscere lo stato di salute degli edifici scolastici. Con una seconda tranche, il Ministero finanzierà gli interventi urgenti di messa in sicurezza delle strutture, dopo le verifiche. La ex Provincia deve presentare istanza entro le 15.00 del 29 novembre 2019.
Per raggiungere la pista ciclabile da Santa Panagia, si percorre una lingua di asfalto che scende sino alla ex Tonnara. Strada tecnicamente inibita alla auto, costeggia della campagna. Ma l’idilliaco paesaggio naturale è pesantemente macchiato dalla continua presenza di rifiuti scaricati illegalmente, nell’indifferenza di tutti. Il Comune lo sa, la gente lo sa. Ma nessuno, oltre un paio di bonifiche straordinarie, riesce ad arginare il problema.
Gran parte dei terreni che costeggiano la strada è di proprietà privata. Nonostante gli inviti rivolti dal Comune ai proprietari, le recinzioni che avrebbero potuto limitare gli episodi di abbandono di spazzatura varia non sono mai state montante. Nè Palazzo Vermexio ha agito in danno terzi. Nel frattempo crescono i mucchi di rifiuti. Le immagini inviate da Massimo alla nostra redazione mostrano lo stato attuale dei luoghi, visti dalla prospettiva di un ciclista.
Una scuola abbandonata a se stessa da pochi mesi. Eppure l’istituto scolastico di via Algeri, che era destinato ad ospitare, in una sua parte, addirittura il nuovo comando della Polizia Municipale, oggi si presenta come un edificio devastato, pericolante, più volte vandalizzato, senza quasi più nemmeno una finestra. C’è il ricordo di un androne, c’è il ricordo di una bacheca in cui ancora si leggono degli avvisi che risalgono allo scorso gennaio. Poi la scuola è stata chiusa per ragioni di sicurezza e igienico-sanitarie. Da allora, nessun intervento, solo uno scempio che aumenta giorno dopo giorno. Ringhiere divelte, strutture con i ferri arrugginiti a fare bella mostra di sè. E addirittura, al primo piano, un appartamento improvvisato, occupato.
Mentre giravamo le nostre immagini, ci siamo accorti della presenza di qualcuno. Siamo stati raggiunti da alcune persone. E abbiamo scoperto che un nucleo familiare vive lì da due mesi. Hanno la loro piccola cucina, un bagno, una camera da letto. Un lampadario di vetro per sentire la differenza tra scuola e qualcosa che somigli ad una casa. Ma non c’è una porta, non c’è una finestra che possano essere chiuse. Tutto spalancato. E c’è un cane come unico “guardiano”.
Sono italiani, siracusani. In passato hanno sbagliato, da anni- ci raccontano- rigano dritto. A proposito di anni, da 19 chiedono una casa popolare. Niente da fare. Hanno dei figli, vivono in una comunità. Chiedono una sistemazione più dignitosa, qualcosa che, prima che arrivi l’inverno, in quel palazzo senza finestre, possa scongiurare il peggio. Raccontano che le forze dell’ordine sanno della loro presenza in quel luogo. Che hanno fatto irruzione, un giorno, ma cercavano droga. Non l’hanno trovata. “Non troveranno niente del genere, qui- ci raccontano- noi vogliamo vivere in maniera onesta.Vogliamo che i nostri figli siano orgogliosi di noi”.
Ma nessuno è mai tornato. A quanto pare hanno anche tentato la carta della Caritas, ma i proprietari di case in affitto hanno parecchie remore a concederle per iniziative di solidarietà, nonostante la garanzia del pagamento, per un anno, del canone da parte della Caritas. E adesso la coppia che vive in quei locali- pare in origine fossero quelli destinati al custode- si dice pronta ad azioni eclatanti. E chiedono che qualcuno li aiuti.
Quattro catanesi, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati ieri mattina a Noto in flagranza di tentato furto aggravato in abitazione. I poliziotti hanno bloccato il 51enne Alfio Bonconsiglio, Orazio Amara (46 anni), Giovanni Calì (30) e Francesco Antonino Mammone (38).
Alle 11.00 di ieri, allertati dalla segnalazione di un’autovettura sospetta, operatori della Volante sono intervenuti a San Corrado Fuori le Mura, dove si trovano numerose villette residenziali. I poliziotti hanno notato la vettura in sosta nei pressi di una villa con due individui a bordo che stavano aspettando altri complici che furtivamente, usciti dall’abitazione, hanno cercato di fuggire alla vista della Volante. Bloccati, sono stati arrestati e condotti in carcere.
“Mi complimento con il vice questore aggiunto Paolo Arena e con i suoi uomini per la brillante operazione di Polizia condotta in queste ultime ore. La presenza nella nostra Noto delle Forze dell’Ordine è ben percepita e anche questo episodio, che vede protagonisti nella segnalazione i miei concittadini, testimonia come collaborazione e denuncia siano alla base di ogni successo e risultato, determinanti per la dotazione di uomini e di mezzi necessari per la sicurezza e l’incolumità pubblica”. Lo dichiara il sindaco Corrado Bonfanti, dopo l’operazione condotta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Noto che ha portato all’arresto di quattro persone per tentato furto aggravato in abitazione.
E’ il capogruppo di Forza Italia, Ferdinando Messina, a presentare il risultato dell’indagine condotta sui consumi idrici delle strutture pubbliche di Siracusa. Un costo a carico del Comune e che pare continuare a crescere. Nel 2017 era stato segnalato un costo “anomalo” forse dovuto anche a disattenzioni nelle scuole (cassette dei bagni che perdono, rubinetti aperti, perdite) e gestori di impianti e strutture comunali senza utenze volturate. Oltre a fontanelle sempre aperte e pochissimi sistemi a riciclo. Con la dovuta attenzione, possibili risparmi annui pari a 200mila euro.
Ne parlano anche i consiglieri Alessandro Di Mauro, Federica Barbagallo e Gianni Boscarino.