L’opposizione chiede le dimissioni del sindaco di Melilli: “Comune non sia ostaggio”

All’indomani dell’interrogatorio di garanzia del sindaco di Melilli, Peppe Carta, l’opposizione chiede le dimissioni del primo cittadino. “E’ una decisione che lo metterebbe nelle condizioni di difendersi pienamente dalle accuse, evitando ricadute sul Comune di Melilli”, spiegano i consiglieri Salvo Sbona, Pierfrancesco Scollo, Crocetta Quadarella e Pippo Sorbello. Dopo aver segnalato alcune “anomalie” in Consiglio comunale si dicono adesso pronti a nuove denunce, perchè la vicenda emersa sarebbe – a loro dire – la punta di un iceberg “con altre zone d’ombra”.




Approvata la Finanziaria regionale: risorse per ex Province e centri storici

Approvata in Regione la Finanziaria. E’ stata una lunga maratona notturna, dopo la “minaccia” delle dimissioni del presidente Musumeci. Il deputato regionale del Pd, Giovanni Cafeo, sottolinea il ruolo responsabile delle opposizioni e punta le sue attenzioni sull’ok a nuove risorse per le ex Province Regionali e la vicenda Ias.
Il Movimento 5 Stelle, con i deputati Stefano Zito e Campo, ha ottenuto la riconferma di 1,5 milioni di euro per la legge speciale per Ortigia, il centro storico di Siracusa. Ed anche i pentastellati si attendono adesso che i 150milioni liberati per le ex Province vengano utilizzati prima possibile per il pagamento degli stipendi.




Siracusa unica tappa in Sicilia del progetto “Porti” di Confcooperative

A Siracusa oggi l’unica tappa siciliana del progetto di Confcooperative Lavoro e Servizi che coinvolge sei aree portuali in Italia. Un progetto che punta a creare un network di imprese cooperative che operano nell’ambito della portualità, per lo sviluppo del settore. All’Urban Center, analizzate al tavolo di confronto le buone prassi da cui partire per avanzare agli enti locali e alla politica proposte concrete, da portare avanti a livello regionale e nazionale. Erano presenti anche il deputato regionale Giovanni Cafeo e, per Anci Sicilia, il vicepresidente Paolo Amenta. A guidare i lavori, il presidente nazionale di Confcooperative Lavoro e servizi, Massimo Stronati, e il presidente di Confcooperative Sicilia, Gaetano Mancini.
“L’evento di Siracusa – spiega il presidente Confcooperative Siracusa, Enzo Rindinella – segue il progetto nazionale di Federazione e permetterebbe all’amministrazione regionale, ma soprattutto agli enti locali dei comuni in cui insistono le aree portuali e retro portuali, aereoportuali, e retro aeroportuali, di condividere idee, progetti, da consegnare alla politica, sia regionale che nazionale, attraverso un’analisi puntuale sullo sviluppo dei territori”.




Il procuratore di Siracusa, Fabio Scavone: “disperato tentativo di eludere norme”

Il procuratore di Siracusa, Fabio Scavone, ha pochi dubbi. L’indagine ribattezza Muddica avrebbe svelato un modo di gestione della cosa pubblica “negativo”. Non si parla di grandi appalti pubblici, spartizioni o conclamati episodi di corruzione, piuttosto di “un disperato tentativo di eludere le norme” poste a garanzia di un corretto affidamento degli appalti pubblici.

Gli investigatori del commissariato di Priolo, guidati da Fabio Aurilio, segnalano in positivo la figura del segretario generale che provò in tutti i modi a difendere la legalità, finendo per questo “punita” fino a scegliere di trasferirsi in altro Comune. Alcuni “strani” comportamenti nell’affidamento di alcuni appalti hanno fatto scattare le indagini che hanno finito per svelare una trama dove gli appalti, come la “muddica”, erano da gestire in famiglia.




Siracusa. Abbandono di rifiuti: sequestrata discarica, in servizio 5 fototrappola

Le immagini del sequestro della maxi-discarica abusiva nei pressi di via delle Palme, poco fuori Siracusa, in zona circuito. Il comandante del nucleo Ambientale della Polizia Municipale, Romualdo Trionfante, ci racconta come sia diventata sempre più decisa l’azione di contrasto all’abbandono di rifiuti. E da domani entrano in servizio le prime 5 fotocamera trappola per “incastrare” i disubbidienti della differenziata.




Siracusa. Ex Provincia occupata, i dipendenti: “Abbiate il coraggio di chiuderla”

Settimo giorno di protesta per i dipendenti dell’ex Provincia regionale e della partecipata Siracusa Risorse. Nessuna buona notizia da Palermo, dopo l’interlocuzione con l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao,che ha posto in rilievo la carenza di fondi a disposizione. I lavoratori continuano ad occupare il cortile della sede del Libero Consorzio di via Roma. Non trascorrono, almeno per il momento, la notte nell’edificio, come richiesto loro per ragioni di sicurezza, ma non escludono che, in assenza di riscontri, la protesta possa inasprirsi. La stanchezza è chiara nelle parole dei lavoratori. C’è chi arriva a chiedere la chiusura delle ex Province, per mettere fine ad uno stillicidio ormai insostenibile, dopo sei anni di tensioni, incertezze e continui “tira e molla”. I sindacati, insieme ai lavoratori, stanno, intanto, decidendo come procedere. La speranza è che si possa procedere in dodicesimi, ma facendo salvi per primi, con una specifica clausola, gli stipendi, vincolandone la relativa somma. Intanto la Cgil Funzione Pubblica e Filcams, insieme alla confederazione, stigmatizzano il comportamento dell’assessore Armao, giudicandolo “irresponsabile e non rispondente alle criticità che soprattutto investono la ex Provincia di Siracusa e la sua partecipata, Siracusa Risorse”. Le organizzazioni sindacali denunciano l’assenza di “prospettive concrete e certe, l’assenza totale di risposte sull’Ex provincia di Siracusa, già in dissesto da Maggio 2018”. Ragioni che spingono il sindacato ad ipotizzare l’inasprimento della protesta.




Siracusa. Otto nuovi netturbini, scoppia la protesta delle cooperative ex Igm

Tornano a protestare i lavoratori delle cooperative che svolgevano servizi a supporto di Igm, prima del passaggio di consegne a Tekra. Questa mattina presidio davanti alla sede amministrativa di viale Ermocrate. Arrabbiati, chiedono chiarimenti.
Rimasti fuori dal cambio appalto, erano riusciti ad ottenere un accordo sindacale che concedeva loro una corsia preferenziale in caso di assunzioni da parte del nuovo gestore del servizio di igiene urbana. E Tekra avrebbe recentemente chiamato a lavoro 8 nuove unità – inquadrate come netturbini – ma senza pescare dal bacino delle cooperative rimaste fuori dal circuito lavorativo.
Da qui la protesta di questa mattina ai cancelli degli uffici di viale Ermocrate.




Siracusa. Pronto Soccorso, l’Asp prova a snellire le attese. Il direttore: “più umiltà”

Non è stata una settimana semplice per il Pronto Soccorso dell’ospedale di Siracusa. L’accesa colluttazione tra un paziente ed almeno un medico del delicato reparto ha dato la stura ad una serie di critiche e polemiche che hanno investito la struttura. Oltre che a denunce incrociate alle forze dell’ordine.
L’Azienda Sanitaria Provinciale è intervenuta esprimendo ferma condanna per l’accaduto ed annunciando una serie di significativi interventi per una migliore gestione delle attività e del sovraffollamento dei pronto soccorso. L’attesa che spesso si prolunga per ore, specie per i casi meno urgenti come da codice di ingresso, finisce per esasperare gli utenti e, alle volte, anche alcuni atteggiamenti del personale del reparto alimentano tensioni verbali. A dirigere l’area di emergenza è il dottore Carlo Candiano, raggiunto da SiracusaOggi.it

“Non è tollerabile assistere ad una così grave recrudescenza di aggressioni violente fisiche, o anche soltanto verbali, nei confronti di medici ed infermieri dei pronto soccorso”, ha però puntualizzato il manager dell’Asp, Lucio Ficarra. Il problema della sicurezza nei pronto soccorso diventa una priorità. “Abbiamo istituito un tavolo tecnico per l’implementazione delle linee guida sulle procedure legate alle consulenze monospecialistiche atte a snellire le procedure e ad eliminare le file”. In altri termini, i pazienti giunti al pronto soccorso e che vengono indirizzati ai reparti per effettuare delle consulenze specialistiche, non dovranno, al termine della consulenza, ritornare al pronto soccorso per la chiusura della cartella clinica, ma la procedura potrà essere chiusa e definita direttamente presso i reparti con un notevole decongestionamento degli afflussi del pronto soccorso. Una prima misura per provare a snellire i tempi di attesa.
Un’altra iniziativa che il tavolo tecnico sta mettendo in essere è l’organizzazione del cosiddetto bed management, vale a dire la gestione oculata dei posti letto da liberare giornalmente e da mettere a disposizione per i ricoveri provenienti dal pronto soccorso.




“Vecchia Maniera”: il video dell’operazione e le parole degli investigatori

Operazione “Vecchia Maniera”, parlano gli investigatori. Nella intervista sopra le parole di Rosario Scalisi, vice dirigente della Squadra Mobile di Siracusa. Smantellato un gruppo prettamente “familiare”, organico al clan Trigila, che utilizzando proprio le vecchie maniere di gestione degli affari, si era specializzato nel traffico di droga senza però disdegnare le estorsioni. Proprio un caso, relativo all’esplosione di diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo dei mezzi di cantiere della ditta impegnata nella costruzione dello svincolo autostradale di Noto, viene documentato nelle intercettazioni ambientali della Polizia, nel video qui sotto:

Destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, sono Hamid Aliani,56 anni; Nunziatina Bianca, netina di 62 anni; Pietro Crescimone, di Lucca Sicula in provincia di Agrigento; Elisabetta Di Mari,siracusana, 55 anni; Giuseppe Lao, di Rosolini 38 anni; Said Lemaifi, marocchino espulso dal territorio nazionale lo scorso dicembre; Angelo Monaco, di Rosolini, 64 anni; Antonino Rubbino, rosolinese di 51 anni. In corso le ricerche di altre due persone. I dettagli nell’articolo di apertura.




La paura dopo l’aggressione, parla Lamin: “insulti razzisti, ma a Siracusa solidarietà”

“Ho paura dopo quello che è successo”. Lamin lo dice a voce bassa, ma ti guarda dritto negli occhi. Niente vittimismo, è quella fastidiosa sensazione di non essere al sicuro neanche a “casa” tua. Eppure ha attraversato Gambia, Mali e Senegal a 14 anni, quasi a piedi. Si è imbarcato in Libia, per sbarcare ancora ragazzino ad Augusta. Ma la “paura” lo ha raggiunto a Siracusa. “Questa non è una città razzista. Io sto bene qui, ho fatto la scuola e adesso lavoro”, racconta ancora Lamin, il 20enne vittima di minacce a sfondo razziale un paio di sere fa.
Tutto è successo nell’area attorno al Santuario, nei pressi di via Demostene. “Bastardo niuro…” e poi un coltello che spunta all’improvviso. La corsa, il fiatone, l’arrivo della polizia. “Mi fanno battute anche i miei amici perchè sono di colore. Ma quelle parole sono state pronunciate per offendere, questa volta”.