Siracusa. Nuovo ospedale, per la costruzione confermata l'area della Pizzuta

Il nuovo ospedale deve essere realizzato nell’area già individuata lo scorso luglio. Questa la decisione adottata oggi a larga maggioranza (solo 3 gli astenuti), al termine di una lunga seduta di Consiglio Comunale che si è chiusa poco dopo le 14.30 con l’approvazione di un ordine del giorno di presa d’atto. Era stato presentato da Salvatore Castagnino ed altri poi integrato dai due emendamenti. L’aula si è poi aggiornata a lunedì prossimo, alle 18, per affrontare gli altri 16 punti inseriti nella convocazione.
È stata una seduta a tratti tesa e che è stata sospesa per dieci minuti. Infatti durante un intervento di Castagnino, che stava ponendo una pregiudiziale sulla formulazione nell’ordine del giorno del punto relativo all’area dell’ospedale, il sindaco di Palazzolo Salvo Gallo, presente tra il pubblico con indosso la fascia tricolore, ha più volte interrotto il consigliere. Per riportare la calma, il presidente Moena Scala ha deciso di interrompere i lavori. Castagnino, alla ripresa della seduta, ha fatto mettere a verbale di non essersi sentito tutelato nello svolgimento della sua funzione.
L’ordine del giorno sul nuovo ospedale è stato illustrato dallo stesso Castagnino. Partendo dalla considerazione che la struttura può essere realizzata in città poiché Siracusa è stata declassata a sede di nosocomio di primo livello (non più provinciale), il documento chiedeva all’Assise di prendere atto dell’area già individuata nel luglio dello scorso anno, in zona Pizzuta (nei pressi dell’Asp), ed invitava la Regione e l’azienda sanitaria ad accelerare i tempi. Inoltre, impegnava l’Amministrazione a mettere in sicurezza l’area interessata, a migliorarne la viabilità e a dare priorità alle procedure relative. Castagnino nel corso dell’intervento ha ripercorso per grandi linee la vicenda politica e amministrativa e ha denunciato il tentativo di spostare il nuovo ospedale in un altro sito, tentativo che sarebbe stato messo in atto alla Regione e, a livello locale, dal sindaco di Melilli che ha proposto un’area nel suo territorio.

Passando al dibattito, nell’unanimità della condanna per il declassamento di Siracusa, Giuseppe Impallomeni, Cetty Vinci, Salvatore Costantino, Michele Mangiafico, Mauro Basile, Franco Zappalà, Chiara Catera (che ha anche letto un documento a nome del gruppo Cantiere Siracusa), Andrea Buccheri, Carlo Gradenigo, Michele Buonomo e Fabio Alota sono stati concordi a confermare il sito già individuato e a chiedere di fare in fretta, invitando l’Asp a completare la progettazione e a procedere con i passi successivi.
Diverse le opinioni di Alessandro Di Mauro, che ha sollevato perplessità sull’area della Pizzuta perché gravata dal traffico delle auto, e di Ferdinando Messina, che ha messo in guardia sulla scelta in quanto, una volta confermata, si andrebbe incontro a espropri e ad una variante urbanistica con trasformazione di destinazione d’uso di una zona oggi destinata a verde pubblico e sport. Silvia Russoniello e Roberto Trigilio, invece, pur confermando il voto favorevole, hanno lamentato il troppo tempo perduto in passato e si sono chiesti se l’area sia idonea alle caratteristiche che deve avere un ospedale di primo livello considerato anche il contesto già esistente in cui sorgerebbe.
L’ordine del giorno in discussione, prima di essere messo ai voti, è stato integrato dai due emendamenti. Il primo è stato proposto da Gradenigo e impegna l’Amministrazione a realizzare un collegamento diretto tra il futuro nosocomio e “l’asse autostradale, così come definito nel piano regolatore generale ed ivi previsto quale completamento imprescindibile alla sua funzionalità”. I fondi dovrebbero essere quelli che incasserà il Comune con la cessione all’Asp delle proprie aree.
Il secondo, esposto dal presidente Impallomeni, è una richiesta all’Ente della commissione Urbanistica, che ieri ha riesaminato la questione, affinché si adoperi con l’Asp per uscire dall’impasse.

L’assise era cominciata con l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti e in questa fase, Franco Zappalà, auspicando una sempre maggiore trasparenza, ha presentato una mozione con la quale chiede la costituzione di un apposito ufficio nel quale siano raccolti gli atti del Comune così da essere facilmente consultati, tenendo conto anche del fatto che i non udenti oggi non hanno la possibilità di conoscere il contenuto delle registrazioni delle sedute consiliari. Sul punto sono intervenuti anche Mangiafico e Messina.




RevolutionBet, intercettazioni: "soldi virtuali diventano soldi veri"

L’imprenditore pachinese Nino Iacono, uno dei fermati nell’operazione RevolutionBet, racconta in una telefonata intercettata e finita agli atti dell’inchiesta come i soldi virtuali diventavano regolari. Uno dei meccanismi che sarebbero stati seguiti ed utilizzati dalle organizzazioni che controllavano i centri scommesse.
Iacono spiega al suo interlocutore come far circolare i soldi utilizzando schedine e centri scommessi specifici, come la Planet Win, perchè “ti dà servizi in più“. Da Noto a Scicli, passando per Avola, Pachino e Palazzolo Iacono mostra di sapere dove e come è meglio muoversi. “In questi cinque paesi abbiamo il monopolio noi altri, se lui se li paga con il 7,9% gli pulisce le labbra a quello… Si deve pagare l’affitto, i dipendenti lui… E tutte cose”.




Sasol Italy: "Investimenti per la sostenibilità e decremento delle emissioni"

Investimenti per oltre 38 milioni di euro entro il 2019 e progetti di analoga dimensione nei prossimi tre anni. Altri 10 milioni sono invece destinati alla ricerca nel prossimo triennio, mentre 4 milioni sono in programma già per l’anno in corso . Questi i numeri comunicati questa mattina da Sasol nel corso della giornata dedicata allo sviluppo sostenibile. Un incontro con il territorio e con i diversi attori del settore e delle istituzioni che, nel salone di Villa Politi, è servito per mostrare “i dati tangibili dell’impegno presente e futuro dell’impresa e per combattere le fake news”. Tra i dati sciorinati, quelli che parlano del lavoro svolto negli ultimi anni quanto ad emissioni di composti solforati: meno 96 per cento. Per quanto riguarda, invece, le emissioni diffuse e fuggitive: meno 80 per cento. Diminuzione del 71 per cento, infine, per le emissioni di ossidi di azoto. Il vice presidente Operation Sasol Italy, Sergio Corso illustra i progetti a breve, medio e lungo termine dell’azienda. Di apertura e comunicazione con il territorio ha parlato anche il Vice Presidente e Amministratore Delegato di Sasol Italy, Filippo Carletti.




Dalla Germania una canzone per Siracusa: ok l'iniziativa, risultato così così

Una recente nota ufficiale di Palazzo Vermexio presentava con favore, tra le altre, l’iniziativa di una casa discografica tedesca. La Song Design Factory ha lanciato un brano interamente dedicato a Siracusa. Il testo parla di un amore che nasce tra gli incantevoli scorci di Ortigia.
Su youtube è disponibile il video, che al termine presenta peraltro il logo del Comune di Siracusa che ha collaborato alla realizzazione attraverso la sua Film Commission. A cantare è Cristina Lah, titolo del brano Syrakus.
La bontà dell’iniziativa non è discussione, il risultato è così così. Senza fare i critici musicali – competenza che non abbiamo – il video alterna belle immagini riprese principalmente con un drone e da documentario promozionale a scene da Canzonissima con un ricorso al blu screen (una volta era il chromakey) oggettivamente superato dai tempi. Non sempre, insomma, in Germania fanno cose migliori delle nostre. E la reazione degli utenti della rete siracusani è, infatti, freddina. Termine che vale quanto un eufemismo.




Siracusa. Una evasione mostruosa mette in ginocchio il Comune: 400 milioni mai visti

Prima o poi il nodo doveva venire al pettine, dopo anni in cui non si è voluto vedere il problema. Almeno un decennio di cieca “allegria”, con l’orchestra a suonare mentre il Titanic andava dritto verso l’iceberg. E il Titanic in questione è il Comune di Siracusa, costretto ora a ballare sul filo di un equilibrio di bilancio striminzito per via di tutte quelle entrate purtroppo rivelatesi fittizie, ovvero le tasse.
L’evasione ha raggiunto cifre pazzesche, circa 400 milioni di euro con la tassa sulla spazzatura regina tra quelle più evase. A nulla sono valsi gli allarmi degli ultimi mesi. Adesso si deve correre ai ripari. E l’assessore alla fiscalità locale Nicola Lo Iacono ha individuato il metodo: accordo con la Ifel per l’accesso ad una cinquantina di banche dati per conoscere nel dettaglio la situazione patrimoniale di ogni contribuente per poter “aggredire” con piena conoscenza per riscuotere le somme dovute e mai pagate.
Il peso di questa massiccia, e per anni tollerata, evasione ha come riflesso un equilibrio di bilancio oggi risicatissimo con quanto accaduto nella vicina Catania come preoccupante esempio. Specie dopo i recenti rilievi della Corta dei Conti.




Siracusa. I conti del Comune ed i rilievi della Corte dei Conti: "bilancio in equilibrio"

Arriva ad inizio novembre l’ok della giunta comunale al bilancio di previsione 2018. In ritardo, come ormai purtroppo prassi, ma “in equilibrio”. Lo ha spiegato questa mattina il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, insieme ai suoi assessori riuniti nella sede delle Politiche Sociali.
Lo schema predisposto dall’esecutivo cittadino dovrà adesso passare all’analisi del Consiglio comunale, con il rischio stravolgimento se non addirittura bocciatura, come paventato dal leader dell’opposizione Ezechia Paolo Reale.
Bilancio “ristretto”, che non brilla per investimenti per via di quelle che vengono definite criticità pregresse e relative soprattutto alla alta evasione dei tributi nell’arco degli ultimi 15 anni e interessi su anticipazioni di cassa. Su questi due punti, peraltro, molto critica era stata recentemente anche la Corte dei Conti. Ma l’assessore al Bilancio, Nicola Lo Iacono, si mostra sereno.




Siracusa. Sul Bilancio è scontro politico, Reale: "ad un passo dal dissesto"

Il passaggio in Consiglio comunale dello schema di bilancio preventivo esitato dalla giunta non si preannuncia semplice. L’opposizione – che in assise può contare su di un numero maggiore di consiglieri – attende di ricevere le carte per studiare bene numeri e pieghe del bilancio di previsione. In particolare sotto l’aspetto dei rilievi evidenziati dalla Corte dei Conti con una procedura che, secondo Ezechia Paolo Reale, avrebbe diversi punti di contatto con Catania, Comune recentemente in dissesto proprio sotto la scure della Corte dei Conti.
Ci sarebbe un rischio simile anche per Palazzo Vermexio, secondo il leader di Progetto Siracusa. Che punta l’indice contro l’ultima sindacatura rea – a suo dire – di non aver saputo porre un argine al crescente rischio di rosso continuo in bilancio.




Port Utility, corruzione milionaria attorno ai lavori al porto commerciale di Augusta

E’ un inquietante quadro di corruzione quello che emerge dall’indagine Port Utility, con appalti milionari attorno al porto commerciale di Augusta nelle mani dei privati sin dalla stessa redazione dei bandi di gara. Un sistema che, come ha avuto modo di sottolineare anche il procuratore aggiunto Fabio Scavone, “inquina pesantemente” il quadro della libera economia locale. C’erano delle mani (“mani preziose” scrivono alcuni degli indagati in colloqui whatsapp finiti agli atti delle indagini) che muovevano i fili che portavano alla nascita ed all’aggiudicazione di gare per svariati milioni di euro. I dubbi ed i sospetti sollevati dal responsabile anticorruzione dell’Autorità Portuale hanno permesso agli investigatori di trovare conferme su conferme a quanto emergeva dalle attività di indagine, condotte anche attraverso intercettazioni ambientali che hanno consegnato ai finanzieri persino una telefonata contenente una sorta di confessione.

Nell’indagine della Guardia di Finanza di Siracusa finiscono quasi dieci anni di appalti finanziati con fondi nazionali e comunitari per un totale di oltre 100 milioni di affari. Le gare pubbliche bandite dall’Aurotirtà Portuale di Augusta dell’epoca sarebbero state “turbate”. I bandi e i disciplinari, infatti, non venivano direttamente predisposti dai funzionari dell’Ente pubblico appaltante, bensì da professionisti titolari di una società di progettazione siracusana. Inoltre in alcune circostanze, alcuni commissari di gara, dopo aver svolto l’incarico di componente della commissione aggiudicatrice, ricevevano – anche con lo schermo di terzi soggetti – incarichi di consulenza dalla società che si era aggiudicata l’appalto. Una sorta di “ricompensa” per l’attività svolta a favore di chi aveva tutto l’interesse ad “indirizzare” le gare.
Questa mattina sono state eseguite sei ordinanze cautelari, una in carcere (Nunzio Miceli, ingegnere) e cinque ai domiciliari (Pietro e Giovanni Magro, Giovanni Sarcià, Venerando Toscano e Antonino Sparatore). Si tratta di 4 professionisti, alcuni soci dello studio di progettazione Tecnass e di 2 funzionari dell’Autorità Portuale di Augusta. L’accusa è di corruzione e turbativa d’asta.
Gli appalti ritenuti “pilotati” rientrano in quelli previsti nella “Scheda Grandi Progetti – Hub porto di Augusta”. Le opere sono finanziate nell’ambito della programmazione 2007/2013 con fondi Pon e ammontano a circa 100 milioni di euro.
Attraverso la meticolosa ricostruzione delle “relazioni” esistenti tra i tre professionisti titolari della società di progettazione e i due funzionari dell’Autorità Portiale addetti alle procedure di evidenza pubblica, è stato ricostruito che i tre privati “ideavano” i bandi e i disciplinari di gara, mentre i Responsabili Unici del Procedimento dell’Autorità Portuale si limitavano, di fatto, alla stampa e alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
L’illecito condizionamento delle procedure sarebbe stato preordinato all’aggiudicazione pilotata dell’appalto a soggetti economici con i quali i titolari dello studio di progettazione avevano già concluso “accordi preventivi”. Gli utili – illeciti – venivano “pagati” attraverso “consulenze” per un volume totale di quasi 8 milioni di euro.
Per la gestione dei contratti di consulenza, i tre professionisti avevano anche creato alcune società di diritto maltese. Queste però sono risultate utilizzate solo per incassare i relativi compensi, come hanno dimostrato anche le rogatorie internazionali richieste dalla Procura di Siracusa.
Quanto ai due funzionari dell’Autorità Portuale, incaricati di gestire le gare di appalto, avrebbero incassato circa 500 mila euro ciascuno a titolo di incentivi per le relative attività d’istituto in realtà, rivelano le indagini, svolte dai tre professionisti titolari dello studio di progettazione.
Nei personal computers in uso ai privati, è stata rinvenuta documentazione di quasi tutte le gare di appalto bandite, nonché diversi atti dell’Autorità Portuale. L’indagine tecnica svolta sui pc ha poi acclarato che lo studio di progettazione aveva stipulato accordi con le imprese che avrebbero vinto gli appalti ancor prima che venisse pubblicato il bando di gara. Inoltre gli stessi indagati, sentiti sul punto, hanno ammesso che gli atti di gara erano stati predisposti da mano privata.
Figura di spicco del complesso sistema corruttivo è – secondo la Procura – l’ingegnere Miceli considerato “regista” del sistema di distribuzione degli appalti. In passato, per una simile indagine, era già stato destinatario di una ordinanza cautelare.
Più sfumate le posizioni degli altri soggetti coinvolti come due ingegneri sospesi dall’attività per 6 mesi e 12 mesi.
Disposto anche il sequestro della somma di circa 1 milione di euro, anche per equivalente. Sequestrata anche la società di progettazione (Tecnass srl).




Siracusa. Il soprintendente Calbi svela le sue idee per l'Inda

Prima uscita pubblica siracusana per il nuovo sovrintendente Inda, Antonio Calbi. Accompagnato dall’assessore alle Attività Culturali del Comune di Siracusa, Fabio Granata, ha partecipato alla “festa” per l’inaugurazione della nuova sede della Accademia d’Arte Drammatica. Un ritorno a casa, per la verità, nei ristrutturati locali dell’ex convento di San Francesco in Ortigia, in via Tommaso Gargallo.
Per l’occasione gli allievi del terzo e secondo anno si sono esibiti nella performance dal titolo  “Voci per dramma antico” diretti da Marco Podda  e Dario La Ferla,  al pianoforte il maestro Salvo Sampieri.
Calbi ha illustrato le sue idee per la Fondazione Inda, tra teatro greco e ribalta tv. E un occhio al teatro Massimo di Ortigia.




Lele Scieri, parla Sofia Amoddio: "così abbiamo inseguito la verità"

Quando un giorno la triste storia di Emanuele Scieri la si potrà raccontare anche con tanto di epilogo giudiziario, forse bisognerà cominciare a raccontarla da lei. Da Sofia Amoddio, avvocato, ex parlamentare Pd ma soprattutto caparbia presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte (omicidio) del parà siracusano in passato archiviata con troppa fretta. Ha squarciato un velo di omertà spesso vent’anni. Un autentico muro di gomma, un mix di errori e connivenze che aveva strozzato ogni speranza di giustizia.
Era l’agosto del 1999 quando il corpo del giovane venne trovato senza vita all’interno della caserma Gamerra di Pisa. Ma di trovare la verità – scomoda per il mondo militare dell’epoca – nessuno aveva mostrato di averne particolare voglia. Come se fosse normale morire dentro una caserma dello Stato italiano, mentre si è in servizio di leva, in circostanze che definire misteriose è un eufemismo.
Diciannove anni dopo, nessuno credeva che quella commissione composta da una ventina di parlamentari avrebbe portato a chissà quale risultato. E invece… Invece Sofia Amoddio, con il supporto di pochi altri colleghi tra cui la siracusana Stefania Prestigiacomo, la verità è andata a cercarla fino a dove era stata nascosta. Audizione dopo audizione, incontrando e ascoltando i protagonisti di quella vicenda, fornendo pezzo dopo pezzo una indagine quasi già fatta alle Procure, quella di Pisa e quella militare, che hanno riaperto il caso.
Ministri, procuratori, generali, medici, carabinieri e militari: Sofia Amoddio non ha guardato in faccia nessuno. Il Riesame di Firenze ha confermato una volta di più la bontà del coraggioso lavoro della commissione, respingendo la richiesta di revoca dei domiciliari per il principale indagato accusato della morte di Lele Scieri. La verità è più vicina. Perchè ci sono persone che ti fanno credere che persino l’Italia può ancora essere un posto “giusto”. Hanno un nome e cognome. E da quello un giorno partirà il racconto di una storia triste, che qualcuno pensava di nascondere sotto al tappeto come se una vita spezzata potesse mai valere quanto un pugno di polvere.