Siracusa. Tre anni fa la morte di Eligia Ardita, il padre: "Donne, salvatevi. Un compagno violento non cambia"

Tre anni fa la morte di Eligia Ardita e della piccola Giulia che portava in grembo. Una tragedia che non ha solo strappato alla vita la giovane infermiera siracusana e la sua bimba (era all’ottavo mese di gravidanza), ma anche stravolto la vita della famiglia di Eligia. Il processo vede come unico imputato il marito di Eligia, prima reo confesso, salvo poi ritrattare la ricostruzione di quella sera. Lunghi i tempi della giustizia. Troppo lunghi per chi attende verità e giustizia. Agatino Ardita, padre dell’infermiera, non riesce a darsi pace,come il resto della famiglia. Oggi pomeriggio in suffragio di Eligia e Giulia sarà celebrata una Santa Messa nella parrocchia di Santa Rita. Nei prossimi giorni un murales sarà realizzato sul prospetto dell’edificio di via Calatabiano in cui la sfortunata infermiera viveva con il marito. Servirà a ricordare lei e Giulia, mentre Luisa, la sorella, attende che qualcuno risponda all’appello lanciato, indirizzato ad artisti che realizzino una scultura raffigurante la maternità,per celebrare il senso della vita.




Siracusa. Viadotto di Targia sempre più deteriorato: nessuna attenzione per l'emergenza dimenticata

Dall’estate del 2016 – era luglio – è interdetto al transito. Il viadotto di Targia, giudicato impercorribile per le evidenti lacune strutturali riscontrate, con tanto di relazione tecnica, da allora resta in balia degli agenti atmosferici che continuano a determinarne il progressivo deterioramento.
Dei circa 6 milioni di euro che sarebbero serviti per metterlo in sicurezza e ripristinarne le condizioni ottimali non si ha più notizia proprio da allora. Annunciati, vicini, vicinissmi a suon di comunicati stampa. Poi niente.
Si tratta di un’opera di Protezione Civile. Per questo in una fase del percorso, più parlato che concreto, si era fatta strada l’ipotesi di poterlo finanziare attraverso il Dipartimento regionale. Impossibile immaginare un intervento autonomo del Comune.
La politica, oggi, sembra essersi dimenticata della vicenda. Sembrano essersene dimenticati anche i consiglieri comunlai che, oltre due anni fa, avevano dato anche vita ad un sit-in con volantinaggio, all’ingresso nord del capoluogo, per spiegare alla cittadinanza quanto serio fosse il problema e fare pressing sulla Regione.
Seguì la realizzazione della bretella sostitutiva (oltre un milione di euro per realizzarla) che ha “salvaguardato” il traffico in uscita e in ingresso. Soluzione utile ma provvisoria, nelle intenzioni espresse. Mentre ora ha tutte le caratteristiche di quelle soluzioni-tampone che diventano, poi, giocoforza, definitive. E del viadotto che ne sarà?




Siracusa. Lele Scieri, anche "Chi l'ha visto?" chiede giustizia. L'appello: chi era in caserma, parli

Anche la trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?” ha voluto riaccendere i riflettori sulla morte di Lele Scieri, nella puntata andata in onda ieri sera. Il parà siracusano venne trovato privo di vita all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999, in circostanze sospette.
Le indagini, frettolosamente archiviate senza responsabili, sono state recentemente aperte delle competenti Procure, civile e militare. Un nuovo impulso verso la verità dato anche dalla relazione della Commissione Parlamentare d’inchiesta che ha svelato una serie di elementi tali da riportare d’attualità il caso, con il dito puntato sulle pratiche di nonnismo. Mamma Isabella continua a chiedere giustizia, insieme al Comitato per Lele che da anni battaglia perchè i responsabili della morte dell’avvocato siracusano vengano individuati e condannati.
Anche la conduttrice di “Chi l’ha visto?”, Federica Sciarelli, ha voluto lanciare un appello rivolto a quanti erano militari di leva all’epoca dei fatti a Pisa per ricostruire quanto realmente accaduto.

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Siracusa. Tonnara, terreni devastati da discariche abusive: c'è anche amianto. Scattano controlli serrati

L’area della Tonnara di Santa Panagia letteralmente devastata dai rifiuti, di ogni tipo, anche pericolosi, in quantità e con un’estensione preoccupanti. E’ lo scenario che si presenta davanti agli occhi di chi accede, violando, peraltro, il divieto di accesso posto davanti al cancello, sradicato da chi usa quel luogo come discarica a cielo aperto. Si trovano mobili distrutti, materiale da risulta proveniente da interventi edili, abbigliamento e soprattutto amianto, tanto amianto, lastre spaccate, vasche usurate. L’area non è interamente pubblica. E’ del Comune soltanto una minima porzione. Parte è del marchese Gargallo, altre fette di territorio sono di enti e congregazioni.
La Polizia Ambientale tenta di porre un argine al fenomeno. Ogni giorno le pattuglie guidate dal comandante Romualdo Trionfante controllano che nessuno si renda responsabile di abbandono di rifiuti. Eppure servirebbe altro e certamente anche altri.




Bancomat sradicati con gli escavatori: le immagini e le interviste dell'Operazione Voragine

Operazione Voragine, dopo i nove arresti parlano gli investigatori. Nelle nostra intervista il procuratore Fabio Scavone e il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Luigi Grasso, illustrano come sono arrivati a sgominare la gang che si era specializzata in furti di sportelli bancomat.
Banda altamente specializzata, entrava in azione nottetempo – tra le 3 e le 3.30 – con escavatori e furgone a sostegno. Una volta sradicato lo sportello Atm dalla parete dell’edificio, veniva caricato sul furgone e trasportato in località isolata. Qui veniva “aperto” attraverso l’utilizzo di attrezzatura professionale. Cinque colpi, circa 200.000 euro il bottino.




Siracusa. Scuole superiori sotto esame: sono sicure? La ex Provincia annuncia controlli a tappeto

L’allarme è suonato con il distacco di calcinacci dal soffitto del Quintiliano. Sotto i cocci e la polvere sono finite due studentesse ma anche quel senso di sicurezza necessaria quando i genitori affidano all’istituzione scuola i loro figli.
Non è ancora allarme rosso, ma certo le prime sirene suonano. La preoccupazione si insinua davanti ad ogni macchia di infiltrazione nei corridoi, aree inibite perchè piove dentro, crepe e piccoli altri guasti. Insomma, come stanno le scuole siracusane?
Per poter rispondere in maniera compiuta e concreta a questa domanda, il commissario della ex Provincia Regionale, Giovanni Arnone, annuncia controlli a tappetto in tutti gli istituti superiori per censire e conoscere la situazione esatta ad oggi. Da lì poi la decisione su eventuali – o necessari – lavori urgenti. D’altronde, come ha sottolineato a Siracus apiù volte l’assessore regionale Lagalla, con la sicurezza dei ragazzi a scuola non si scherza.




Siracusa. L'assessore regionale Lagalla al Quintiliano: "190 milioni di euro in arrivo per le scuole. Sicurezza nostra priorità"

E’ arrivato a metà mattinata in città l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Roberto Lagalla. Ha raggiunto, come preannunciato, il liceo polivalente Quintiliano per verificare gli interventi avviati dopo il cedimento di una parte del tetto di un’aula. Lagalla ha ricordato l’importante di “fare sinergia”, tornando ad evidenziare con soddisfazione la celerità con cui, nel caso del Quintiliano, gli enti competenti si sono mossi: il Genio Civile, la dirigenza dell’istituto scolastico, il Libero Consorzio, “anche su impulso del governo regionale”. L’assessore della giunta Musumeci ha sentito le due studentesse ferite (il padre di una e direttamente l’altra) e non è escluso che oggi vada anche a trovarle per portare loro la solidarietà della giunta regionale. “La Regione dispone delle risorse necessarie per finanziare progetti di messa in sicurezza- ha ribadito Lagalla- Tutti insieme dobbiamo trovare una strada per mettere gli enti locali, che sono in difficoltà, nelle condizioni di rendere tempestivo il passaggio tra il finanziamento, la fase progettuale e quella realizzativa, anche se in Italia- riconosce l’assessore regionale- i tempi sono assolutamente inadeguati rispetto alle esigenze della popolazione e della modernità”. Secondo i dati raccolti dalla Regione, attraverso un’anagrafe degli edifici scolastici, il 70 per cento circa delle sedi scolastiche necessita di interventi, di vario tipo. “Attenzione però a non esagerare con l’allarmismo- puntualizza Lagalla- Si tratta di scuole praticabili ma a volte non tutte perfettamente adeguate”. Annunciato per le prossime settimane il finanziamento di interventi da parte del Miur per circa 190 milioni di euro. “Sono un padre- conclude l’assessore regionale all’Istruzione- e sono vicino alla preoccupazione delle famiglie, che deve essere assolutamente diradata. I genitori devono poter stare certi che i figli, a scuola, non siano solo in un luogo di educazione- conclude- ma anche di sicurezza”.




Siracusa. Crollo al Quintiliano e istituti "malandati", studenti in piazza: "Sicure da morire"

Studenti in piazza questa mattina a Siracusa. Dopo il crollo di calcinacci dal tetto di un’aula del liceo polivalente Quintiliano, il ferimento di due studentesse e la chiusura della scuola, la Rete degli Studenti medi, con l’adesione dell’Unione degli Studenti di Siracusa e della Flc Cgil, il sindacato dei lavoratori della conoscenza, ha chiamato a raccolta i ragazzi che frequentano alcune scuole superiori del territorio. Concentramento davanti al campo scuola “Pippo Di Natale” e corteo fino in piazza Archimede, con un sit-in davanti la prefettura. Chiare le rivendicazioni. Le hanno spiegate i rappresentanti regionale e locale della Rete degli Studenti, Federico Allegretti e Francesca Totis, così come Arianna Castronuovo dell’Unione degli Studenti. Chiedono investimenti seri e una programmazione per la manutenzione degli edifici scolastici perchè “di scuola non si può morire”. Caschi verdi in corteo, in segno di solidarietà per quanti sono stati colpiti da calcinacci o altre parti strutturali di edifici scolastici. La richiesta è quella di scuole “accessibili e inclusive, con interventi e non misure spot”.

Alla manifestazione di oggi ha voluto prendere parte anche la segretaria regionale della Flc Cgil, Grazia Maria Pistorino, che rinvendica l’istituzione di un tavolo di concertazione regionale sull’edilizia scolastica e lamenta uno scarso interesse sin qui mostrato dal Governo e dalla Regione sul pur fondamentale tema. Paolo Italia, segretario provinciale della Flc di Siracusa, evidenzia come oltre 4 milioni e mezzo di euro destinati a progetti per la manutenzione delle scuole siano andati perduti per via del disinteresse delle istituzioni locali che avrebbero dovuto redigere i progetti. L’auspicio del sindacato è che la presenza in città dell’assessore regionale Lagalla, annunciata dal componente dell’esecutivo regionale dopo quanto accaduto al Quintiliano, possa essere, non solo un segnale di immagine, ma l’inizio di un impegno concreto.




Siracusa. Lunedì al Quintiliano sopralluogo dell'assessore regionale Lagalla: "le risorse ci sono, mancano i progetti"

L’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, lunedì sarà a Siracusa. Visita al liceo Quintiliano dove, alcuni giorni fa, si sono distaccati dei calcinacci dal soffitto di un’aula, finiti addosso a due studentesse, ferite. Incontrerà gli studenti ed il preside, Giuseppe Mammano. “E’ la risposta che la Regione deve ai siciliani di domani, ai ragazzi che oggi frequentano le nostre scuole. Dare speranza per il futuro è dovere di chi governa”, dice nel suo intervento al telefono su FM ITALIA ed FM ITALIA TV (872dtt). Con parole misurate, Lagalla tira però le orecchie agli enti locali: “le risorse in Regione ci sono, mancano però i progetti. Comuni ed ex Province tornino a realizzare progetti, pronti alla bisogna. Altrimenti si rischia di assistere al triste copione di risorse rimandate indietro perchè non si è capaci di spenderle”.
Di seguito alcuni passaggi dell’intervista con l’assessore regionale Lagalla.




Intervista. Il papà di una delle ragazze ferite al Quintiliano: "Come è possibile che le scuole cadono sui nostri figli?"

Lasciare la propria figlia a scuola, come ogni giorno. E poi ricevere, improvvisa, una telefonata: “c’è stato un incidente, distacco di calcinacci. Stiamo accompagnando la ragazza in ospedale”. La grande paura è passata ma monta la rabbia di fronte all’assurdità della situazione.
Davide è il papà di una delle due studentesse rimaste ferite al Quintiliano. Stavano seguendo la lezione, come ogni giorno, in quell’aula al primo piano. Sedute allo stesso banco, tra due finestre. Poi il crollo. Senza alcun segno premonitore. Le urla e la paura. Qualcuno ha persino pensato al terremoto, cercando rifugio sotto al banco. Le ambulanza, i vigili del fuoco. L’ospedale e gli esami.
E oggi quello shock che non da tregua alle due ragazze, rientrate a casa tra mille dolori e alcuni traumi. “Continueranno a frequentare questa scuola. Appena saranno pronte e con tutto l’aiuto del caso torneranno in classe. Ma noi presenteremo denuncia”, raccontano i genitori.