Siracusa. La storia riaffiora dai fondali: scoperti ed identificati due aerei alleati caduti in mare

La storia di Siracusa come teatro di guerra, durante il Secondo conflitto Mondiale, non è nota a tutti. E in parte, ancora da scrivere in alcuni suoi passaggi. In questa operazione aiutano le recenti scoperte del team di diver professionisti guidati da Fabio Portella. Il “cacciatore” di relitti è riuscito, con il suo team, a trovare e identificare due relitti caduti in male. Velivoli utilizzati dagli alleati, un Wellington ed un C-47. Aereo portatore di morte il primo, utilizzato per paracadutare uomini e mezzi il secondo, con aliante a traino.
Si trovano in due diversi punti dei fondali siracusani. Mentre il primo sarà presto inserito tra i siti visitabili in immersione nell’area marina protetta del Plemmirio, il secondo è una sfida per diver esperti per via della profondità: oltre 70 metri. Le due scoperte sono state illustrate questa mattina.




Siracusa. "Il vuoto tra le pagine", il corto scritto, sceneggiato e diretto dai ragazzi del Gargallo

Si chiama “Il vuoto tra le pagine” ed è il video realizzato dal Liceo Classico Gargallo in occasione della Giornata della Memoria. Una iniziativa dei ragazzi della II C che hanno scritto, sceneggiato e diretto il cortometraggio: 18 minuti, con scene realizzate in più location con il supporto del professore Salvo Sparatore e della professoressa Gozzo. A fianco dei ragazzi anche la Kairos. Curate scene e riprese, come anche i costumi ed il trucco.
Il risultato è un gradevole corto che potete seguire cliccando qui. Al termine, nei credits, i nomi di tutti i ragazzi coinvolti nella particolare attività didattica.




Siracusa. La riscoperta dell'area demaniale di Santa Panagia: "c'è archeologia bellica da tutelare"

L’area di Santa Panagia di proprietà del demanio (Marina Militare) è stata improvvisamente riscoperta dall’opinione pubblica di Siracusa. Complice la proposta di realizzarvi il nuovo ospedale, firmata dal Movimento 5 Stelle, si sono accesi i riflettori su quella porzione di città “off-limits” per i comuni mortali.
Cosa c’è in quella vasta area? Terreni, caseggiati, depositi, antenne militari e tracce della storia (passata e recente), compresa la ex batteria Opera A: un complesso di difesa delle coste siracusane che terminava con delle temibili bocche da fuoco. E tutto attorno – ma non attualmente visitabili – camminamenti, cunicoli, depositi interrati “conquistati” dagli inglese durante le operazioni di sbarco del 1943. Un’opera militare ben nota a storici e appassionati europei di cui, però, si è persa la memoria tra i siracusani che – eppure – raccontavano orgoglioso che il cannone di Santa Panagia “sparava fino a Malta”. A chiederne la tutela con appositi vincoli è l’associazione Lamba Doria.




Siracusa. Scuole vulnerabili: furti alla Costanzo e alla Chindemi. Chi ferma questi ladri?

Scuole nel mirino dei ladri. Obiettivi classificati come “facili”, nonostante sistemi di allarme che – purtroppo – non paiono essere deterrente valido. Due gli istituti visitati nelle ultime ore, con danni per migliaia di euro e dirigenti scolastici con le mani tra i capelli.
Paradossale il caso della Chindemi di via Basilica, dove i ladri hanno persino rubato le lim, le lavagne multimediali, con tutti i proiettori. In una precedente “visita” erano già stati trafugati i sei pc collegati alle lim. Adesso, per completare l’opera, anche le pesanti lavagne sono state staccate dalle pareti. Un “lavoro” certosino, che richiede anche tempo. E che rischia di bloccare l’attività didattica delle varie classi private, adesso, dell’importante strumento didattico ormai presente in tutte le classi. In meno di un mese, 6 raid alla Chindemi.
Numeri simili anche per la Costanzo dove da un armadio blindato sono stati rubati 27 computer portali, utilizzati per le lim in altrettante classi. Memori dei furti del passato (3 computer rubati poche settimane fa), i pc venivano adesso conservati in un armadio blindato e non più nei vani chiusi a chiave nelle singole aule, accanto alle lim. Una misura di sicurezza ulteriore che non ha bloccato i ladri. Sono entrati dal retro, da un’aula al pian terreno. E poi hanno portato a termine il loro piano. Anche qui, i danni sono ingenti.
All’apertura della scuola, questa mattina, insieme agli alunni sono entrati anche gli agenti della Scientifica per tutti i rilievi del caso.
Sconfortata la preside, Roberta Guzzardi, così come il suo collega alla Chindemi, Marco Vero. Le scuole non hanno disponibilità economiche tali da rimpiazzare le dotazioni tecnologiche, nonostante alcune donazioni come quelle della Esso (tre computer per la Costanzo) e Agenzia delle Entrate (un pc).
C’è, evidente, un problema sicurezza per le scuole siracusane. Non riguarda solo le strutture ma anche la vulnerabilità. Ed il messaggio che viene così trasmesso agli studenti rischia di essere negativo: nessuno ferma questi ladri che continuano a farla franca.




Siracusa. L'avanzata della società violenta: "modelli sbagliati e fragilità della famiglia". Parla lo psicoterapeuta

Sembra di assistere all’avanzata della società violenta. L’episodio avvenuto ad Augusta è solo l’ultimo di una serie che – solo negli ultimi giorni – parla di una rissa in Ortigia e ancora prima l’aggressione di un insegnante ad Avola.
Sono cambiati i modelli di riferimento “dettati” dalla tv (Gomorra, Rosy Abbate, etc), menti deboli trovano nella prevaricazione una risposta mentre si sgretola l’autorevolezza delle istituzioni, dalla famiglia alla scuola.
L’analisi dello psicoterapeuta Roberto Cafiso.




Siracusa. Quel miraggio chiamato nuovo ospedale: proposte, dubbi e girotondi. "Sfidiamo la Lorenzin"

Non si riesce a trovare unità nella complessa vicenda che dovrebbe portare – è la speranza – alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa. Tra la proposta votata dal Consiglio Comunale che indica un’area alla Pizzuta (non condivisa da tutti) e le idee che si sono affacciate nelle ultime ore (area demaniale di Santa Panagia) non si riesce a trovare una soluzione davvero condivisa, con quella unità politica necessaria per poter “sfidare” la ministra Lorenzin che proprio a Siracusa aveva promesso soldi per l’ospedale non appena terreno e progetto fossero ben definiti ed esecutivi.
L’idea Santa Panagia non incontra favori e viene ulteriormente smontata da Enzo Vinciullo durante un incontro nella sede dell’associazione Lamba Doria. Ma anche il terreno indicato dal Consiglio comunale in zona Pizzuta non parrebbe idoneo al bisogno. Chi ha visto le carte parla di una area dalla forma ad “L” che mal si presta con la realizzazione di un ospedale. Non solo, la cessione gratuita di terreni dal Comune (proprietario) all’Asp (titolare del progetto) potrebbero prefigurare una fattispecie tale da mettere in moto la Corte dei Conti. Insomma, per il nuovo ospedale di Siracusa non sembra esserci ad oggi una cosa “dritta”. Al punto che qualcuno potrebbe persino domandarsi se Siracusa (intesa come classe dirigente) vuole davvero arrivare alla costruzione della nuova e necessaria opera.




Siracusa. Operazione "Basito": 15 anni, incinta e corriere della droga. I dettagli nell'intervista

I carabinieri l’hanno soprannominata operazione “Basito”. Il riferimento è alla sorpresa mostrata dagli arrestati in occasione dei vari sequestri di stupefacente da parte dei militari che da febbraio 2017 erano sulle tracce di quella rete di spaccio presente a Floridia ma con ramificazioni tra Solarino e Siracusa. La figlia di uno degli arrestati, minorenne e in dolce attesa all’epoca dei fatti, utilizzata come corriere per dividere la droga nelle piazze di spaccio.




Siracusa. Tre anni fa la morte di Eligia Ardita, il padre: "Donne, salvatevi. Un compagno violento non cambia"

Tre anni fa la morte di Eligia Ardita e della piccola Giulia che portava in grembo. Una tragedia che non ha solo strappato alla vita la giovane infermiera siracusana e la sua bimba (era all’ottavo mese di gravidanza), ma anche stravolto la vita della famiglia di Eligia. Il processo vede come unico imputato il marito di Eligia, prima reo confesso, salvo poi ritrattare la ricostruzione di quella sera. Lunghi i tempi della giustizia. Troppo lunghi per chi attende verità e giustizia. Agatino Ardita, padre dell’infermiera, non riesce a darsi pace,come il resto della famiglia. Oggi pomeriggio in suffragio di Eligia e Giulia sarà celebrata una Santa Messa nella parrocchia di Santa Rita. Nei prossimi giorni un murales sarà realizzato sul prospetto dell’edificio di via Calatabiano in cui la sfortunata infermiera viveva con il marito. Servirà a ricordare lei e Giulia, mentre Luisa, la sorella, attende che qualcuno risponda all’appello lanciato, indirizzato ad artisti che realizzino una scultura raffigurante la maternità,per celebrare il senso della vita.




Siracusa. Viadotto di Targia sempre più deteriorato: nessuna attenzione per l'emergenza dimenticata

Dall’estate del 2016 – era luglio – è interdetto al transito. Il viadotto di Targia, giudicato impercorribile per le evidenti lacune strutturali riscontrate, con tanto di relazione tecnica, da allora resta in balia degli agenti atmosferici che continuano a determinarne il progressivo deterioramento.
Dei circa 6 milioni di euro che sarebbero serviti per metterlo in sicurezza e ripristinarne le condizioni ottimali non si ha più notizia proprio da allora. Annunciati, vicini, vicinissmi a suon di comunicati stampa. Poi niente.
Si tratta di un’opera di Protezione Civile. Per questo in una fase del percorso, più parlato che concreto, si era fatta strada l’ipotesi di poterlo finanziare attraverso il Dipartimento regionale. Impossibile immaginare un intervento autonomo del Comune.
La politica, oggi, sembra essersi dimenticata della vicenda. Sembrano essersene dimenticati anche i consiglieri comunlai che, oltre due anni fa, avevano dato anche vita ad un sit-in con volantinaggio, all’ingresso nord del capoluogo, per spiegare alla cittadinanza quanto serio fosse il problema e fare pressing sulla Regione.
Seguì la realizzazione della bretella sostitutiva (oltre un milione di euro per realizzarla) che ha “salvaguardato” il traffico in uscita e in ingresso. Soluzione utile ma provvisoria, nelle intenzioni espresse. Mentre ora ha tutte le caratteristiche di quelle soluzioni-tampone che diventano, poi, giocoforza, definitive. E del viadotto che ne sarà?




Siracusa. Lele Scieri, anche "Chi l'ha visto?" chiede giustizia. L'appello: chi era in caserma, parli

Anche la trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?” ha voluto riaccendere i riflettori sulla morte di Lele Scieri, nella puntata andata in onda ieri sera. Il parà siracusano venne trovato privo di vita all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999, in circostanze sospette.
Le indagini, frettolosamente archiviate senza responsabili, sono state recentemente aperte delle competenti Procure, civile e militare. Un nuovo impulso verso la verità dato anche dalla relazione della Commissione Parlamentare d’inchiesta che ha svelato una serie di elementi tali da riportare d’attualità il caso, con il dito puntato sulle pratiche di nonnismo. Mamma Isabella continua a chiedere giustizia, insieme al Comitato per Lele che da anni battaglia perchè i responsabili della morte dell’avvocato siracusano vengano individuati e condannati.
Anche la conduttrice di “Chi l’ha visto?”, Federica Sciarelli, ha voluto lanciare un appello rivolto a quanti erano militari di leva all’epoca dei fatti a Pisa per ricostruire quanto realmente accaduto.

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