Siracusa. Possibile scorta per il sindaco Garozzo. Strategia della tensione? Gli episodi non sarebbero collegati

Dalla piega che prenderanno le indagini in corso sull’intimidazione al sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, verrà stabilito se assegnare al primo cittadino una scorta. E’ uno degli aspetti discussi durante il vertice con le forze dell’ordine in Prefettura.
Se dovesse emergere una matrice “mafiosa”, scatterebbe in automatico la misura di protezione. Qualora le evidenze dovessero, invece, essere riconducibili ad un atto delinquenziale “singolo” e senza precisa regia allora non sarebbe disposta la scorta.
C’è poi da capire se gli ultimi episodi siano riconducibili ad una stessa regia. Per la verità, non pare esserci una mano comune che avrebbe ordito una sorta di strategia del terrore.
Il sindaco Garozzo, comunque, non pare molto interessato alla discussione sulla scorta. “L’episodio non mi condizionerà nella vita amministrativa ed in quella privata”, assicura nel corso di una lunga chiacchierata su FM ITALIA ed FM ITALIA TV (872 dgt). Trovate di seguito la versione integrale.




Siracusa. La criminalità rialza la testa, "è il lascito della mafia degli anni 80". Parla l'ex capo della Mobile, Migliore

La criminalità rialza la testa. Rapine in pieno giorno, bombe carta, auto incendiate, l’intimidazione al sindaco. Siracusa sembra lentamente sprofondare sotto quella cappa di terrore che sembrava consegnata alla storia. Siamo ancora lontani da quei terribili anni ’80, quando la mafia sparava e uccideva senza riguardo e l’aria era tesa in tutta la provincia. Ma i segnali di recrudescenza criminale preoccupano e segnalano la presenza di una delinquenza che vuola ancora “condizionare” in qualche misura la vita cittadina. Come affrontare e vincere questa deriva? Lo abbiamo chiesto ad Angelo Migliore, l’ex capo della Squadra Mobile di Siracusa che a cavallo tra anni ’70 e ’80 guidò indagini ed operazioni che assestarono durissimi colpi alla mafia. E’ anche autore di un interessante libro, “Come nasce una mafia” un viaggio nelle viscere della provincia “babba”.




Siracusa. Dopo l'intimidazione, Garozzo su FM ITALIA: "Paura? Ho spalle larghe. Ora fare luce su accaduto"

La notizia dell’intimidazione lo ha raggiunto a Roma, dove si trovava per impegni istituzionali. A chiamarlo, la moglie. “Giancarlo, ci hanno bruciato la macchina”. Poi qualche comprensibile istante di smarrimento, mentre in viale Santa Panagia l’odore di bruciato riempie le narici e lo smarrimento è visibile sui volti di quanti assistono allo spegnimento delle fiamme.
Giancarlo Garozzo, il sindaco di Siracusa, ha deciso di anticipare il ritorno in città. Questa mattina il volo, intanto per un abbraccio alla famiglia. “Io ho le spalle larghe, ma l’amarezza è tanta. Soprattutto perchè cose così toccano gli affetti familiari”, dice con il pensiero alla moglie ed alla figlia piccola. “Paura? Solo gli sciocchi non ce l’hanno”, dice intervenendo al telefono su FM ITALIA, alla prima intervista dopo l’intimidazione. “Ora però vince il fastidio. Invito a non sottovalutare e a non ingigantire l’accaduto. Spero che le forze dell’ordine, verso le quali nutro grande fiducia, ci dicano presto cosa è successo e perchè”.
Certo che il gesto vale anche come una sfida alla città, di cui si tocca un “simbolo”. Condiviso o no, volenti o nolenti, il primo cittadino è anche la città. “Bisogna capire da dove arriva questa roba qua”, ripete Garozzo.
Che ringrazia tutti per la solidarietà. “Migliaia di messaggi. Dobbiamo difendere i principi della legalità a Siracusa. L’accaduto è di una gravità inaudita. Ai siracusani dico: siate più collaborativi contro l’illegalita diffusa. Denunciate. E abbiate fiducia nelle forze dell’ordine e nelle istituzioni”.




Siracusa. Gran pasticcio Archia, la protesta dei genitori arriva in Provveditorato: "proposte soluzioni miopi"

La protesta dei genitori della scuola Archia è arrivata anche sotto la sede dell’ex Provveditorato oggi Ufficio Scolastico Provinciale. Siracusa però dipende da Catania e il dirigente, catanese, oggi pare non fosse in sede nonostante un cartello all’esterno spieghi che le giornate di ricevimento del pubblico siano il martedì e il giovedì.
I genitori hanno srotolato uno striscione con cui chiedono le dimissioni della dirigente scolastica dell’istituto Archia, con sede centrale in via Monte Tosa e succursale in via Asbesta. Non è comunque l’unica responsabile in un caso che da due mesi cerca soluzione e che rischia di essere il primo di una lunga serie. E’ mancata negli ultimi 15 anni una visione d’insieme del problema scuola a Siracusa, sempre più spezzettata in mille sedi distaccate e senza la capacità di accogliere in maniera piena e concreta una popolazione scolastica in continua crescita.
Stranisce il silenzio dell’Ufficio Scolastico Provinciale, come di altre istituzioni che avrebbero anche il dovere di indicare una strada e – forse- prodursi in un sentito mea culpa perchè quello che sta accendo oggi alla scuola Archia, domani potrebbe riguardare a cascata tutti gli altri comprensivi siracusani.
Per il sovrannumero dell’istituto Archia al momento sono stati istituiti i doppi turni. A breve sette classi si sposteranno in via Temistocle, lontana dalla villaggio Miano e dalla Pizzuta. Con l’anno nuovo,ancora trasloco in via Calatabiano.




Siracusa. Ritorna "Open Water", giovani migranti imparano a nuotare in Cittadella dello Sport

Ritorna “Open Water”, il progetto sposato dal Circolo Canottieri Ortigia e curato da Caterina Filippelli. Due volte a settimana, all’interno della vasca piccola della Cittadella dello Sport, alcuni giovani migranti ospiti di centri di accoglienza del territorio imparano a nuotare o comunque a superare il trauma dell’acqua, collegato alle condizioni in cui sono avvenute le traversate della speranza.




Siracusa nella morsa del racket? "Tutti pagano il pizzo, mercanteggiano ma non denunciano"

“A Siracusa quasi tutti i commercianti pagano il pizzo, pochi denunciano”. Il coordinatore della Federazione Provinciale Antiracket, Paolo Caligiore, fotografa con poche parole la situazione. Non è sorpreso per la recrudescenza degli episodi intimidatori. Sono tornate le bombe carta, è tornata la paura: due bombe carta a Siracusa, un incendio ai danni di un ristorante a Floridia. Tutto in una settimana, quella appena trascorsa.
Pagare il pizzo pare essere diventata la soluzione più comoda per non avere guai. “Con l’estorsore ormai puoi trattare il prezzo. Alcuni si sentono gratificati da questo atteggiamento e pagano senza battere ciglio”, spiega ancora Caligiore. L’unico, vero modo per liberarsi e liberare l’economia siracusana da questa morsa rimane la denuncia. “Le associazioni antiracket non lasciano nessuno da solo. Nè prima, nè dopo la denuncia”. L’intervista.




Siracusa. Toto-candidati, chi vuol essere il sindaco? Francesco Italia si chiama fuori: "farò un'associazione"

Sottotraccia, sono già partite le manovre in vista delle elezioni amministrative di giugno 2018. Sulla spinta del risultato delle regionali, si aggiustano equilibri e si rivedono accordi. Saranno settimane intense quelle che accompagneranno alla scoperta dei nomi di chi contenderà all’uscente Garozzo la poltrona di sindaco di Siracusa.
Dal toto-candidati si tira fuori Francesco Italia. Quello dell’attuale vicesindaco è un nome “caldo”, su cui converrebbe del gradimento anche trasversale. Leale verso lo schieramento che lo ha portato al governo cittadino, però, annuncia di non mirare a quella corsa. Lealtà verso Garozzo, a cui si è legato a doppio filo in questi anni di amministrazione, anche se l’ambizione non manca. “Potrei candidarmi al Consiglio comunale o anche stare fermo un turno. Il sindaco no. Però vorrei dare vita ad una associazione”, alcune delle sue parole su FM ITALIA ed FM ITALIA TV.




Siracusa. Un patto per la crescita della città, Confcommercio "chiama" la politica

Confcommercio incontra la nuova deputazione regionale di Siracusa. Per la verità, al tavolo con il consiglio dell’associazione c’erano solo due dei cinque neo-eletti ovvero il riconfermato Stefano Zito e Giovanni Cafeo.
La principale associazione siracusana del commercio ha invitato i politici ad ascoltare per sottoscrivere un “Patto con la città” o quanto meno con una sua importante componente. L’obiettivo è assicurare a Siracusa la destinazione di maggiori risorse e l’attuazione di un indirizzo politico concordato su alcuni punti nodali: Trasporti e mobilità; accoglienza e servizi; Formazione e Bandi europei; Sanità privata.
Il “patto” pensato da Confcommercio è frutto di un dialogo con le imprese, deluse da anni di promesse disattese.




Siracusa. Santuario simbolo di luce per il Natale, anche il Comune è interessato. Italia: "ci lavoriamo"

Dopo il “si” del rettore del Santuario, anche l’assessore alle politiche culturali, Francesco Italia, si dice favorevole al progetto che vuole vestire di luce l’importante basilica di viale Teocrito, in occasione delle festività natalizie.
L’assessore e vicesindaco ha spiegato in diretta su FM ITALIA ed FM ITALIA TV (872 dgt) come si potrebbe riuscire a realizzare un simile progetto. “Ma deve essere una soluzione altamente professionale”, ha puntualizzato aprendo alla partecipazione di società di light designing interessate ad una sorta di “cambio merce”: pubblicità in cambio dell’intervento. Qualcosa di simile è avvenuto per l’illuminazione della ciclabile, “regalata” alla città dalla società francese che si occupa – in partenariato – dell’illuminazione pubblica a Siracusa.
In piazza Duomo ci sarà l’albero di Natale: non il tortile in legno degli ultimi anni, destinato probabilmente alla Borgata, ma una diversa soluzione ancora una volta di “design”.




Siracusa. Gioventù violenta e genitori deboli, i nuovi bulli crescono in famiglia. I consigli dello psicoterapeuta

Tra bulli, bulle e delinquenti sono sempre più giovani i protagonisti di tristi storie di cronaca locale che poi rimbalzano sui media nazionali. A Noto due quindicenni picchiano una coetanea e la madre di questa per gelosia, a Siracusa un 15enne picchia la madre per costringerla a prostituirsi in modo da avere soldi per giocare alle slot: e questi sono solo gli ultimi casi, avvenuti a distanza di due giorni uno dall’altro.
Che succede alla società siracusana? Si è perduta l’autorità della famiglia? E il ruolo educativo della scuola? Qual’è il buco nero che sta inghiottendo una gioventù sempre più violenta? Lo abbiamo chiesto allo psicoterapeuta Roberto Cafiso, in diretta su FM ITALIA ed FM ITALIA TV (872 dgt).