Incendio nella Valle dell'Anapo: danni ingenti, a rischio anche la ricca biodiversità

Dopo l’incendio, scattano i divieti nella riserva della Valle dell’Anapo. Il direttore provinciale delle Foreste Demaniali ha disposto la chiusura dei primi tratti di accesso a causa delle prime frane ed alcuni distacchi. E’ una delle prime conseguenze del vasto rogo che ha mandato in cenere oltre cento ettari boschivi, lasciano i fianchi delle colline “scoperti” ed a rischio frana. E questo mentre sui luoghi devastati ha preso corpo una sorta di turismo del macabro: tutti ad immortalare le scene di distruzione di quella che era una delle più importanti aree naturalistiche del siracusano.
Impossibile per ora quantificare i danni. Vale un solo aggettivo: ingenti. I progetti esistenti per la messa in sicurezza della Valle dell’Anapo hanno bisogno di almeno 8 milioni di euro per trasformarsi in realtà. Ma la Regione ne ha solo 1,6 disponibili. Ed è questo il cuore del problema: mancano i soldi e nella riserva non sono state create le stradine tagliafuoco che avrebbero forse aiutato a limitare i danni. E senza soldi niente manutenzione ai mezzi antincendio che – eppure – a Sortino ci sono, nella caserma del Corpo Forestale. Ma non sono pienamente funzionanti: manichette rotte, perdite di gasolio, impianto elettrico non funzionante, etc.
E questo, aggiunto il ritardo nell’invio di canadair (da Civitavecchia!), da il quadro del fallimento del coordinamento regionale delle emergenze. Da commissariare, al di là delle stantie polemiche sulla necessità di mantenere un esercito di forestali in queste condizioni.
C’è poi il danno naturalistico. L’incredibile ricchezza e biodiversità della Valle è stata messa a rischio dalle fiamme. Bruciati decenni di crescita di roverello, leccio ed altre essenze “custodite” nella cava lunga 12km. E vittime silenziose del rogo sono stati gli animali, in particolare le specie in nidificazione come il raro picchio rosso maggiore. Si era anche temuto per le orchidee selvatiche tipiche della Valle dell’Anapo: ben 40 specie minacciate dal rogo. Ma come spiega la guida naturalistica Paolino Uccello, le orchidee sono delle bulbose e quindi la preziosa “testa” conservata sotto la terra dovrebbe in qualche modo aver salvato quella ricchezza unica nella Sicilia e nell’area del Mediterraneo.

Da FM ITALIA TV (canale 872), l’intervento della guida naturalistica Paolino Uccello durante RadioBlog




Siracusa. Il video della fuga dei rapinatori dopo il "colpo": inseguimento e arresti. Nel borsello il bottino

Anche le immagini riprese da alcune videocamere di sorveglianza hanno permesso agli investigatori di risalire ai presunti autori di un colpo da 6.500 euro. La rapina è stata commessa a febbraio dello scorso anno a Siracusa. Preso di mira, come vi raccontiamo in un altro articolo, il titolare di un centro scommesse.
Nelle immagini, l’arrivo dei rapinatori e la loro successiva fuga con il borsello al cui interno c’era il bottino.




Siracusa e la sua storia meno nota: alla riscoperta del Tempio di Apollo, ricostruito e raccontato in 3d

Incastonati nel panorama “ordinario”, tra antico mercato e corso Matteotti, rischiano di passare quasi inosservati i resti del tempio di Apollo. Eppure l’area archeologica di largo XXV Luglio rimane tra le più fotografate dai turisti in visita a Siracusa, seconda solo alla Neapolis ed al Duomo. Storia complessa e di stratificazione: tempio dorico più antico di Sicilia, poi chiesa normanna del Salvatore, quindi caserma spagnola e infine i resti finirono inglobati in edifici privati. Il tempio fu “riscoperto” intorno al 1860 e venne riportato interamente alla luce grazie agli scavi effettuati da Paolo Orsi negli anni tra il 1938 e il 1942.
Ma come doveva presentarsi nell’antichità? La risposta la fornisce un video in 3d realizzato nell’ambito del progetto Pon Smart Cities dall’IBAM Itlab di Lecce con la consulenza archeologica di Fabio Caruso (ricercatore CNR IBAM). A firmare la regia è Francesco Gabellone. Voce narrante di Antonio Della Rocca. Le musiche sono di Alex Zuccaro.
Tempio maestoso, 46 colonne monolotiche arrivate probabilmente via mare e “famoso” per via di una rara iscrizione sull’ultimo gradino: “Kleomede fece per Apollo (il tempio), il figlio di Knidieidas, e alzò i colonnati, opere belle”.




La Valle dell'Anapo brucia da tre giorni. Canadair a singhiozzo, le fiamme non si fermano. La rabbia del sindaco di Sortino

La Valle dell’Anapo è in fiamme. Un fronte di fuoco che non si arresta e che in tre giorni ha bruciato ettari di vegetazione, arrecando migliaia di euro di danni alle attività agricole della zona, da Cassaro a Sortino. Uliveti carbonizzati, tutto quello che le fiamme hanno incrociato nella loro avanzata è cenere.
E il fronte di fuoco non sembra ancora essere sotto controllo. I vigili del fuoco fanno da ore l’impossibile. Ad aiutarli o a presidiare zone dove ancora non sono potuti intervenire, ci sono i volontari della Protezione Civile, coordinati dal dipartimento regionale.
Ma serve l’intervento deciso di mezzi aerei. Che arrivano solo a singhiozzo. Dieci lanci appena di un canadair questa mattina, poi è stato dirottato a Messina. Un secondo è stato inviato a Cavagrande, dove le fiamme lambivano le abitazioni. E la valle dell’Anapo continua a bruciare quasi senza fare notizia.
Il sindaco di Sortino, Enzo Parlato, è una furia. Da ore presidia il campo insieme ai volontari. Ha chiesto più volte aerei o elicotteri di supporto, per contenere una lingua di fuoco che da tre giorni non si arresta. E considerando come la zona sia impervia ha tutte le ragione nell’urlare al telefono con ogni dirigente o funzionario di settore regionale.




Siracusa. Il restaurato convento di San Francesco riapre con "Icons": in mostra gli scatti di Steve McCurry

SiracusaOggi.it vi porta in anteprima all’intero del restauro convento di San Francesco, in Ortigia, per la mostra “Icons” di Steve McCurry. Esposti alcuni degli scatti – oltre 100 – di uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea. L’appuntamento è promosso dal Comune di Siracusa. L’organizzazione è di Civita Mostre, in collaborazione con Civita Sicilia e SudEst57. Nelle intenzioni degli organizzatori, questo è solo il primo appuntamento espositivo di livello internazionale che troverà posto nelle ritrovate sale dell’imponente complesso, il cui restauro era iniziato nel 2008. Investiti 3,5 milioni di euro circa, per la maggior parte arrivati dall’Europa.
La mostra aprirà al pubblico domani, oggi la presentazione alla stampa.




Siracusa. Il debutto al teatro greco di Ficarra e Picone, applausi e risate nella commedia "politica"

Tutta l’attesa era per loro. Ed al debutto al teatro greco non hanno tradito le aspettative. Ficarra e Picone hanno “prestato” la loro simpatia, più ordinata e meno esplosiva rispetto alle prove tv, al teatro greco. Protagonisti de Le Rane hanno dato vita a due originali Dioniso e Santia. Vera prova d’attori, davanti ad oltre tremila spettatori ansiosi di seguire in questa particolare avventura i due popolari comici palermitani. E gli applausi, come le risate, non sono mancati. Tutto accompagnato dalle musiche scritte dai SeiOttavi, video ripresi in diretta e proiettati attraverso un grande led wall e una bilancia per pesare i versi di Euripide ed Eschilo. E poi ancora le marionette ispirate alle sculture di Gianni Dessì (realizzate da Einat Landais) dirette nei movimenti da Marzia Gambardella.
Commedia “politica”, Le Rane mette alla berlina malcostume e decadenza di secoli addietro ma sempre attuale nel meccanismo teatrale che apre un ponte temporale tra i secoli. L’altezza morale come argine alla corruzione.
“Nelle Rane – racconta il regista Corsetti – si raccontano con nomi e particolari espliciti le vicende di una città in crisi dove il teatro sembra agli sgoccioli e la politica e il vivere comune minato dagli interessi particolari. La commedia, attraverso Dioniso e Santia diventa sublime gioco del mondo. La disputa è certamente tra due poeti ma soprattutto è tra poetiche visione del mondo, dunque il senso stesso del teatro viene messo in gioco, il rapporto tra teatro e mondo”, spiega il regista Giorgio Barberio Corsetti.
Il cast completo vede in scena anche Roberto Salemi (Eracle), Dario Iubatti (che ricopre tre ruoli: un morto, un servo e Plutone), Giovanni Prosperi (Caronte), Francesca Ciocchetti (ostessa), Valeria Almerighi (Platane), Gabriele Benedetti (Euripide), Roberto Rustioni (Eschilo), Gabriele Portoghese (corifeo) e Francesco Russo (Eaco).
Ficarra e Picone rimarranno in scena a Siracusa sino al 9 luglio quando si chiuderà la stagione dell’Inda e prenderà il via la tourneè. La Fondazione porterà in quattro teatri di pietra italiani, tre spettacoli: Sette contro Tebe, Fedra (riproposto dopo il successo dello scorso anno), e Baccanti di Euripide.




Siracusa. Massimo Corvo e Christian Iansante, grandi voci del doppiaggio italiano al Premio Tonino Accolla

Nomi illustri del doppiaggio italiano anche per la serata finale del premio Tonino Accolla. Ad osservare e giudicare i primi passi dei sei finalisti nel magico mondo delle “voci” c’erano anche Massimo Corvo e Christian Iansante. Il primo ha raccolto l’eredità di Ferruccio Amendola per Sylvester Stallone ma è anche la voce italiana di Vim Diesel. Il secondo, voce ufficiale Fox e della serie The Walking Dead, ha doppiato Ewan McGregor, Bradley Cooper, Micheal Fassbender e molti altri. Le interviste.




Siracusa. Premio Tonino Accolla, contest live di doppiaggio: vince Daniele Sapio

Gran finale ieri in piazza Minerva per il premio Tonino Accolla. Il contest di doppiaggio ha visto sfidarsi sei giovani doppiatori, selezionati tra le migliori scuole italiane. Hanno dato voce dal vivo alle scene scelte per le cinque prove in cui si sono cimentati, in coppia e da soli.
Hanno dato prova di grandi qualità come sync, recitazione, presenza vocale. A giudicarli mostri sacri del doppiaggio italiano come Claudio Sorrentino, Massimo Corvo, Christian Iansante e l’attrice Lucia Sardo.
Ad aggiudicarsi l’edizione 2017 è Daniele Sapio. Nella sezione femminile, affermazione di Chiara Sansone. Li abbiamo intervistati subito dopo la premiazione.




Siracusa. Ex Provincia, dipendenti senza stipendio da febbraio: sit-in in piazza Archimede

Per i dipendenti dell’ex Provincia di Siracusa, senza stipendio dallo scorso febbraio e senza garanzie per il proprio futuro occupazionale è stata una mattinata di protesta. Come preannunciato, hanno dato vita ad un sit-in davanti la sede della prefettura, mentre i rappresentanti dei sindacati venivano ricevuti dal prefetto, Giuseppe Castaldo a cui hanno chiesto di farsi portavoce di un problema che non trova soluzione. La richiesta partita in maniera unitaria dai rappresentanti delle sigle sindacali di riferimento è quella di una ripartizione adeguata (se ne parla proprio in queste ore a Palermo), visto che le somme adesso previste per Siracusa non sarebbero adeguate a garantire il pagamento degli stipendi. Ma la vicenda sarebbe ancor più complessa e avrebbe a che fare anche con leggi non applicate.
Intanto ci sono dipendenti che hanno perso la casa, che non riescono ad ottenere credito, che vivono solo grazie agli aiuti di familiari e altri che si trovano in condizioni ancor peggiori, come hanno raccontato ai nostri microfoni.




Siracusa. Guardie giurate del Tribunale, i giorni dell'incertezza: dal primo luglio rischiano di rimanere a casa

Dal primo luglio il loro futuro è un grande punto interrogativo. Cosa ne sarà delle guardie giurate che attualmente prestano servizio al Tribunale di Siracusa? Le preoccupazioni sono tante e tutte collegate alla gara che verrà espletata per l’affidamento del servizio. Sarà inserita la clausola sociale per garantire il posto di lavoro a chi, attualmente e da oltre un decennio presta servizio al palazzo di viale Santa Panagia? Quanto tempo occorrerà per definire il nuovo affidamento? E cosa succederà alle guardie giurate nel frattempo, considerando che dal primo luglio saranno disoccupati?
Tutte domande in cerca di risposte. A fornirle dovrà essere il Ministero, subentrato nelle competenze che – una volta – erano del Comune di Siracusa. Provano a mediare con Roma il presidente del Tribunale ed il procuratore capo.
L’ideale sarebbe strappare una proroga per la ditta che attualmente si occupa del servizio di vigilanza armata. E’ riuscita a portare un clima serena tra lavoratori reduci da esperienze poco liete, con stipendi su stipendi non corrisposti. Una valutazione che, però, spetterà ad altri soggetti.