Calma apparente al Consiglio Comunale di Siracusa dove sabato è cominciata la discussione del bilancio. Seduta di apertura dedicata all’incardinamento dei varii punti e delle discussioni. All’approvazione si arriverà, verosimilmente, dopo la metà di dicembre. C’è tempo fino alle 12 di sabato prossimo (7 dicembre) per presentare gli emendamenti; poi dieci giorni di tempo per raccogliere i pareri, per cui si tornerà in aula il 17 dicembre, alle 9,30, per la discussione sulle proposte di modifica e il voto finale. La relazione sul provvedimento è stata fatta dal sindaco, Giancarlo Garozzo. Il bilancio di previsione ammonta a poco meno di 204 milioni 883 mila 447 euro in entrata e altrettanti in uscita. Di questi ultimi, 132,2 milioni sono spese correnti e 24 milioni sono quelle per investimenti, la maggior parte dei quali sono approvate con il piano triennale delle opere pubbliche. Altri saldi di spesa sono i 30 milioni per rimborso prestiti e i 18,4 milioni di uscite per conto terzi. Sul piano delle entrate: 73,2 sono da tributi locali; 50,6 da contributi nazionale e regionali; 14,1 sono extratributarie; 13,7 derivano da alienazioni, trasferimenti di capitale e crediti; 32,8 arrivano da prestiti; 18,4 discendono da servizi per conto terzi. Il sindaco Garozzo ha poi evidenziato due aspetti, cioè che la spesa sociale è cresciuta di quasi 4 milioni di euro, da 20 a 24 e che l’aliquota Imu sulla prima casa era già prevista dalla Giunta al 4 per mille. “Non vogliamo gravare sulle famiglie – ha spiegato il sindaco – e per questo nei regolamenti sui tributi sono stati inseriti ampie fasce di esenzione e il comodato d’uso sulle seconde case ai fini dell’Imu. Il nostro obiettivo è di far pagare chi ha più possibilità e di sostenere chi si trova in difficoltà”.
Il dibattito è stato aperto da Cetty Vinci, che ha sollevato dubbi sui mutui per acquisto di immobili che il Comune intende contrarre e sulle modalità con le quali sono stati riportati i piani finanziari collegati. Roberto Di Mauro, ex assessore al Bilancio, ha rivendicato quanto fatto in passato, a cominciare dalla stabilizzazione di oltre 200 precari comunali, e ha sottolineato i vantaggi di cui gode l’attuale Amministrazione con l’allentamento del patto di stabilità. Per Giuseppe Assenza, la Giunta si trova avvantaggiata quest’anno per le entrare provenienti dalla Tares; poi ha messo in guardia sulla decisione di togliere dalle previsioni alcuni investimenti, che potrebbe comportare l’impossibilità di partecipare ai bandi europei con danno per il Comune. Quindi Assenza ha chiesto chiarimenti su una lettera di diffida presentata sul caso Open Land e che potrebbe avere riflessi sul bilancio di previsione a causa delle azioni di risarcimento.
Tanino Firenze e Francesco Pappalardo hanno condiviso l’intervento del sindaco, affermando però di aspettare le scelte che si faranno per il 2014, che deve essere l’anno della svolta. Fabio Rodante si è detto perplesso sulla capacità dell’Amministrazione di riscuotere i tributi nella misura in cui sono stati scritti a Bilancio e ha sollevato il problema dell’alta spesa per le utenze. Poi ha sollecitato la Giunta a procedere con gli appalti sui servizi, a partire da quello per l’igiene urbana.
Soddisfazione per il “difficile” lavoro svolto dall’assessore al Bilancio, Santi Pane, nel far quadrare i conti e stata manifestata da Elio Di Lorenzo, e Fortunato Minimo, dopo avere ricordato il taglio di 6,4 milioni imposto dallo Stato, ha ricordato l’urgenza di far partire i servizi scolastici alla ripresa dopo la pausa natalizia. Carmen Castelluccio ha chiesto all’Amministrazione più impegno per gli asili nido e per i minori abbandonati. Il tema del disagio è stato affrontato anche da Alberto Palestro, che si è detto felice per l’incremento di 4 milioni della spesa sociale, e ha invitato a fare di più sul fronte del lavoro; per il futuro, ha aggiunto, ci si attende più coraggio negli investimenti. Infine, Antonio Grasso, ha chiesto un maggiore sforzo nella revisione delle spesa.
Nella replica, il sindaco Garozzo ha annunciato l’apertura di 20 cantieri entro giugno prossimo, tra cui quello per la riqualificazione delle banchine del Porto grande. Quello che arriva in aula è uno strumento finanziario “di sofferenza”, gravato da sbilanci che – secondo gli attuali amministratori – sarebbe l’eredità gravosa di gestioni passate allegre in cui non si sarebbe prestata molta attenzione al recupero delle somme messe in bilancio come entrate, magari anche impegnate e spese, ma mai veramente incassate e difficilmente incassabili. Ci sono poi le cifre da accantonare giocoforza: almeno 8 milioni per provare ad equilibrare i conti ed altri 2,5 circa prudenzialmente messi da parte per quelle sentenze risarcitorie di condanna che pendono come una spada di Damocle su Palazzo Vermexio.