Parole e immagini dal corteo di Siracusa: un racconto per video e interviste

Poco più di 2.500 presenze, secondo una prima stima, alla mobilitazione generale indetta questa mattina a Siracusa. Era forse lecito attendersi numeri ancora più altri. Comunque soddisfatti i sindacati, con i segretari provinciali di Cgil e Cisl. Vi proponiamo alcuni momenti del corteo e delle parole raccolte durante il percorso da piazzale Marconi a piazza Archimede.

Alla testa del corteo, il segretario nazionale della Femca Cisl Maurizio Scandurra

In prima fila anche il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi

Poco dopo la partenza del corteo, intonata “Bella Ciao”

Hanno partecipato alla manifestazione anche il parlamentare Filippo Scerra e il deputato regionale Carlo Gilistro, entrambi del Movimento 5 Stelle.

Anche Davide Faraone, nome di primo piano per Italia Viva, e Giancarlo Garozzo, referente regionale di IV, hanno preso parte al corteo.

A seguire la giornata di protesta anche il deputato regionale del Pd, Tiziano Spada.

Tra i sindaci che hanno sfilato in corteo, Michelangelo Giansiracusa (Ferla) e Marco Carianni (Floridia)

Anche il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, ha partecipato alla mobilitazione.




“Industriamoci”, Siracusa si mobilita e va in piazza per salvare il Polo Petrolchimico

La mobilitazione dei sindacati e delle associazioni delle categorie imprenditoriali della provincia di Siracusa e, al contempo, il tavolo nazionale, a Roma.
Il 18 novembre sarà una data importante, almeno dal punto di vista dei riflettori puntati sul futuro della zona industriale, con i suoi problemi di sempre e le grandi incertezze e preoccupazioni legate agli ultimi mesi, soprattutto con la Spada di Damocle che pende innanzitutto sul futuro della Lukoil e, a effetto domino, su tutte le altre imprese, dalla raffinazione all’indotto.
Cgil e Cisl, insieme alla Consulta delle Associazioni di Categoria di Siracusa e a diverse forze politiche, che hanno già espresso condivisione, è pronta a scendere in piazza per rivendicare interventi immediati e concreti da parte del Governo. Non solo protesta, ma anche proposte e richieste. Molte sono quelle di sempre, a cui si aggiungono quelle legate alla contingenza. Non c’è la Uil, che in un primo momento aveva sposato questa iniziativa.
Ad entrare nel dettaglio della mobilitazione di venerdì sono i segretari provinciali dei due sindacati, Roberto Alosi per la Cgil, Vera Carasi per la Cisl.

Alla conferenza stampa di questa mattina, convocata nella sede della Cgil, ha preso parte anche il sindaco, Francesco Italia, a sottolineare la vicinanza dei primi cittadini.
A Roma si discuterà di Linee di credito per la Lukoil, tra gli altri temi prioritari. Nonostante la comfort letter del Governo, le banche continuano a non rilasciare credito per l’acquisto di greggio, in quanto temono successive ripercussioni. A Roma potranno emergere, questa la speranza, novità che possano regalare qualche motivo di ottimismo.
Sul territorio, contemporaneamente, la presenza dei rappresentanti del tessuto produttivo sarà, però, nelle previsioni, massiccia: da Confindustria, a Confcooperative a Cna, sono numerose le sigle che hanno aderito all’iniziativa.
Al vertice straordinario di Roma, ci sarà anche il presidente della Regione, Renato Schifani. La volontà espressa dal Governo è quella di trovare una soluzione.




Quanto è difficile trovar casa in affitto: costi, sfratti e altri “guai”. Edilizia sociale al palo

Trovare casa in affitto è sempre più complicato a Siracusa. A partire dai prezzi richiesti, non meno di 500 euro al mese per un dignitoso trilocale non in centro. Mille garanzie accessorie (caparra, reddito dimostrabile, referenze, etc) e poca fiducia verso i “locali”, con preferenza accordata in molti casi a trasfertisti ed in genere agli affitti brevi, senza spostamento di residenza (“non si affitta ai siracusani”, recitano diversi annunci disponibili in rete).
Chi può, punta tutto poi sulla formula della casa vacanze. Diversi appartamenti restano anche sfitti, in attesa dell’occasione giusta (per il proprietario).
La fiducia verso gli affittuari è ai minimi storici. Troppa incertezza economica e “buche” varie per i padroni di casa che spesso faticano per riuscire ad entrare in possesso dei loro immobili. Frattanto, aumenta il numero degli sfratti esecutivi. Sono quasi 500 nel solo capoluogo con più di 1.400 famiglie alle prese con “beghe” legate all’abitazione in affitto e per la quale si è reso necessario l’interesse di un magistrato.
In questo quadro, resta ferma al palo l’edilizia sociale quella delle cosiddette case popolari. Non si costruisce più, manutenzione sempre meno frequente e mille guai tra graduatorie ferme e crisi galoppante. Si cerca il rilancio delle politiche abitative, con strategie affidate ai Comuni. Siracusa ci prova con l’housing first insieme a Caritas ed al progetto pilota di cui è partita la sperimentazione.
Ma la situazione, per alcune frange di popolazione, è davvero difficile. Ne abbiamo parlato con Salvatore Zanghì, segretario provinciale del Sunia, il sindacato degli inquilini.

foto dal web




Elezioni regionali, Luigi Fiumara presenta ricorso al Tar: “Almeno 65 sezioni da verificare”

I risultati delle elezioni regionali dello scorso 25 settembre non convincono il medico siracusano Luigi Fiumara, candidato nella lista De Luca Sindaco di Sicilia. Con i suoi 1.300 voti personali (13 mila i voti di lista nel territorio provinciale), non è risultato eletto. Ma nel marasma delle verifiche sui verbali che ha impegnato per settimane l’ufficio elettorale centrale, al Tribunale di Siracusa, sarebbero emersi elementi tali da far ritenere a Fiumara che potrebbe esserci in realtà spazio per un risultato diverso. Per questo, assistito dall’avvocato Salvatore Maiolino, ha presentato un ricorso al Tar per chiedere verifiche sulle schede votate e scrutinate in 65 sezioni. Proprio il legale spiega i presupposti dell’iniziativa:

Ad insospettire Fiumara sono state non solo le settimane di attesa per venire a capo dei risultati, nella complessa analisi di verbali con dati incompleti ma anche alcune considerazioni pratiche sul raffronto dei voti ottenuti dalla stessa lista. Le sue dichiarazioni:

foto dal web




Migranti, tensione dopo il soccorso: la Guardia di Finanza di Siracusa riporta la calma

Circa 230 migranti soccorsi da un rimorchiatore a diverse miglia dalle coste siciliane hanno dato vita ad una rivolta. Probabilmente volevano che l’unità navale facesse subito rotta verso terra. L’improvvisa agitazione a bordo ha sorpreso l’equipaggio, che si è barricato in cabina di pilotaggio da dove hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
In poco tempo è arrivata nella zona di mare indicata la motovedetta G79 “Barletta” della seziona navale della Guardia di Finanza di Siracusa. Grazie alla professionalità ed al sangue freddo dei militari, in poco tempo è ritornata la calma a bordo.
La motovedetta ha abbordato il rimorchiatore e nonostante le difficili condizioni meteo-marine, le Fiamme Gialle sono riuscite a salire a bordo. La vista delle divise, circa venti militari di equipaggio, ha subito placato la tensione tra i migranti, precedente trasbordati da un motopesca sovraccarico ed a rischio galleggiamento. Nessun ferito, nessun danneggiamento segnalato.
L’episodio risale ai primi giorni di novembre ma solo oggi se ne è avuta notizia, grazie al sindacato Usif. Il segretario provinciale, Vincenzo Marino, ha voluto ringraziare pubblicamente l’equipaggio della motovedetta della sezione navale di Siracusa. “Sono appena venuto a conoscenza di una importantissima operazione di servizio svolta in mare. Intervento caratterizzato da elevato rischio e pericolo, in quanto eseguita con condizioni meteo marine avverse e in un contesto operativo altamente difficile, a causa delle condizioni di ordine pubblico createsi a bordo di un rimorchiatore”, scrive nella nota di encomio. “Sono queste le operazioni di servizio che rendono fieri e orgogliosi di appartenere alla grande Famiglia delle Fiamme Gialle!”, sottolinea il segretario provinciale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri.




Nubifragio a Pachino, case allagate e danni all’agricoltura. “Subito stato di calamità”

Si continua a guardare il cielo a Pachino. La pioggerellina della notte ha riacceso le preoccupazioni e le paure che hanno segnato l’intero fine settimana. Il nubifragio di sabato ha messo in ginocchio più di un’area della cittadina della zona sud della provincia. Abitazioni allagate, strade invase dall’acqua, campi e serre danneggiate. Sono state ore di gran lavoro per i Vigili del Fuoco e per le forze dell’ordine, decine e decine le richieste di intervento, con una coda che costretto agli straordinari.
Alcuni video finiti sulla rete dimostrano cosa è accaduto a Pachino dopo le eccezioni precipitazioni. Ancora una volta emerge la complicità del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nei canali di scolo. Hanno creato dighe ed ostacoli per il deflusso delle acque piovane, aumentando la pericolosità dell’evento atmosferico.

L’acqua entra nelle case di Pachino

La situazione nelle case popolari di via Mascagni

Contrada Camporeale

“Subito lo stato di calamità per Pachino”, dice il deputato regionale del Pd, Tiziano Spada. “È necessario agire in maniera celere – dichiara il parlamentare regionale – per fornire aiuto e sostegno a un settore strategico per il territorio della zona Sud della provincia, come quello dell’agricoltura. Ma a trovarsi in difficoltà non sono soltanto gli agricoltori. Tanti e diversi sono infatti i danni registrati dai cittadini che adesso attendono e meritano risposte”. Ieri sopralluogo sui luoghi del deputato regionale Riccardo Gennuso.




Pronta la nuova area verde di via Giarre: piante autoctone al posto dei pini

Ulivo, carrubo, jacaranda. L’area a verde della zona mercatale di via Giarre è costituita da queste specie arboree, che hanno preso il posto dei vecchi pini, che tanti disagi e danni avevano arrecato, con le loro radici, anche alle abitazioni circostanti. Dopo le proteste delle scorse settimane, l’assessore all’Ambiente, Andrea Buccheri, fa il punto della situazione.




Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri: un 2023 all’insegna dell’Ambiente

Presentati anche a Siracusa il Calendario Storico e l’Agenda Storica 2023 dell’Arma dei Carabinieri. Nella sala Ferruzza-Romano dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, è stato il comandante provinciale, colonnello Gabriele Barecchia, ad illustrare l’atteso prodotto editoriale, dedicato quest’anno alla tutela dell’Ambiente. Una scelta forte e di campo, a rafforzare l’introduzione nella Costituzione del principio della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.

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La veste grafica del Calendario Storico è stata curata da un’azienda leader nel mondo della comunicazione: l’Armando Testa Group. Protagonista assoluta è la Natura, da sempre tra le priorità assolute dell’Arma. Basti pensare che già nelle Regie Patenti del 1816 al capo V, n. 34, si legge testualmente: “arrestare i devastatori di boschi, o di qualunque raccolto delle campagne, come pure tutti coloro, che fossero stati trovati nell’atto di guastare le strade, gli alberi piantati lungo d’esse, siepi, fossi, e simili, […].
In un contesto in cui l’ambiente è la risorsa più preziosa da salvaguardare, l’edizione 2023 è stata interamente dedicata alla tutela ambientale”.
La prevenzione e repressione degli illeciti in materia ambientale e forestale, a tutela del paesaggio, rientra tra i compiti dell’Arma. Come anche la tutela da ogni contraffazione e frode, anche nell’agroalimentare.
A questa incessante opera di protezione è inspirato l’insight creativo del Calendario Storico 2023.
L’intero progetto porta la firma dell’agenzia Armando Testa con l’inconfondibile stile che fa della sintesi, del paradosso visivo e della ricerca sull’immagine la sua cifra stilistica da decenni. Ciascuna delle tavole artistiche del calendario parte da un elemento appartenente all’universo visivo dei Carabinieri, rivisitato e interpretato in una chiave iconica. L’obiettivo è raccontare i temi legati al quotidiano lavoro dell’Arma con un’impronta di eleganza, pulizia formale e sintesi visiva che ne accentua la componente istituzionale.
Nascono così le dodici tappe di un percorso che svela l’importante azione dei Carabinieri a difesa dell’ambiente e del territorio del Paese, a protezione del patrimonio faunistico e vegetale nostrano, a salvaguardia di una civiltà agroalimentare che il mondo ci invidia.
Le tavole artistiche dell’Armando Testa, con la direzione creativa esecutiva di Michele Mariani, sono accompagnate da 12 storie di impegno e tutela ambientale firmate da uno storyteller d’eccezione: il giornalista e scrittore Mario Tozzi. Primo Ricercatore del CNR, geologo e divulgatore scientifico, il celebre conduttore radiotelevisivo ha raccontato gli eventi, le attività e i progetti dell’Arma dei Carabinieri in modo rigoroso e coinvolgente.
Per la prima volta nella storia del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri, l’edizione 2023 evolve in un progetto artistico integrato con un completo ecosistema digitale che comprende un sito web dedicato www.calendario.carabinieri.it e un’opera d’arte NFT.
Il sito consente di fruire online i contenuti del Calendario 2023 in maniera interattiva, con un livello esperienziale molto intuitivo che, attraverso lo scroll infinito, riprende il gesto fisico della sfogliabilità, adattandola in maniera nativa al linguaggio digitale.
A completare il progetto, per la prima volta nella storia dell’Arma, la copertina del Calendario diventa un NFT, una contemporanea opera di cryptoarte estrapolata dal Calendario fisico e resa digitale, animata, certificata. L’NFT trasforma la copertina in un’opera hi-tech disponibile in 10 esemplari autenticati, che saranno poi venduti in coppia con una stampa speciale della copertina in edizione limitata. Le opere saranno acquistabili tramite Charity Stars www.charitystars.com, piattaforma che si occupa di aste digitali, con obiettivo charity. Il ricavato delle vendite verrà devoluto alla struttura complessa di pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di quasi 1.200.000 copie, di cui oltre 16.000 in nove altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo, nonché in lingua sarda), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.
Iniziata nel 1928, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 90^ edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.
Oltre al Calendario, è stata pubblicata anche l’edizione 2023 dell’Agenda. Anche in questo caso, la protagonista è la Natura. L’Arma non poteva non percepire lo stato di emergenza in cui versa l’habitat terrestre, affidandosi quest’anno agli scrittori “in house” per mettere in risalto la bellezza delle stagioni, come dono della Natura, ovvero: il Gen. B. Roberto Riccardi (Comandante della Legione Carabinieri “Trentino Alto Adige”), il Magg. riserva selezionata Margherita Lamesta (Ufficiale Cerimoniale), il Magg. riserva selezionata Annalisa Gaudenzi (autrice Rai, già in servizio presso l’Ufficio Stampa) e il Mar. Ca. Emilio Limone (Ufficio Stampa), autori di svariate pubblicazioni.
Come in una sinfonia, i quattro scrittori hanno colorato le stagioni con gli stessi colori da esse indossati durante il loro naturale avvicendarsi, sin dalla notte dei tempi. Modellati dalla fantasia degli autori, quattro marescialli diversissimi fra loro, ognuno a suo modo, rievocano “I Racconti del maresciallo” di Mario Soldati e trasformano l’Agenda dell’Arma 2023 in una sorta di “diario del maresciallo”.
Così, i suoni del silenzio e le sfumature bianche delle cime innevate tra Val di Susa e Dolomiti penetrano nel sancta sanctorum di un racconto d’inverno; la piaga di innaturali incendi boschivi, nella realtà troppe volte generati da mano egoista e criminale, infuoca una torrida estate sul monte Conero; il tripudio di bellezza e colori accompagna un caso di ecomafia sugli appennini in primavera; infine, l’autunno s’interseca nell’animo umano per raccontarci una stagione autunnale vissuta addirittura nell’intimo di un destino bizzarro.
Il progetto del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri 2023 prende vita in un video case history realizzato da Armando Testa Studios che, partendo dall’insight della tutela dell’ambiente, narra l’impegno quotidiano dell’Arma attraverso i 12 simbolici manifesti del Calendario narrati dalla penna di Mario Tozzi (clicca qui).
Altre due opere completano l’offerta editoriale: il Calendario da tavolo, dedicato al tema “Borghi più Belli d’Italia”; e il planning da tavolo è dedicato alle molteplici attività svolte dal Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari CUFA, per il ripristino e l’uso sostenibile delle risorse presenti nell’ecosistema terrestre.




Il cattivo esempio delle scuole: montagne di spazzatura, non fanno la differenziata?

Sacchi su sacchi che strabordano dai carrellati o rimangono direttamente sulla strada. Perchè davanti alle scuole del capoluogo c’è spesso una montagna di spazzatura? La risposta prevede solo due opzioni: nelle scuole non si fa la differenziata o, se viene fatta, è effettuata male.
La società che gestisce la raccolta dei rifiuti deve programmare turni speciali di riassetto – delle piccole bonifiche – per eliminare quanto smaltito in maniera non corretta dalle scuole. Si tratta spesso di istituti comprensivi. Un brutto esempio per i piccoli studenti, in contrasto con gli striscioni ed i disegni che abbondano in ogni istituto per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente e ad una differenziata di qualità.
Uno dei fattori che amplificherebbe il problema, parrebbe essere legato alle mense scolastiche. Per farla breve, chi di dovere si limiterebbe a smaltire tutto insieme, senza differenziare. Quando, in fondo, la separazione sarebbe semplice: organico, carta, plastica.

Alcuni video per comprendere meglio la portata del problema e il mancato rispetto delle regole della differenziata:

Il Comitato che vigila sulla qualità della raccolta differenziata, un anno fa aveva segnalato con pec tutta la vicenda agli uffici comunali delle politiche sociali. Da qui era partito l’input per una circolare diffusa in tutte le scuole per richiamare su di una corretta differenziata. Non è bastato. E senza i dovuti controlli, ora la situazione pare essere sfuggita di mano. La sensibilità degli operatori della raccolta non basta più. Neanche i bollini rossi. Basterebbe separare la plastica dal resto per avere un netto cambiamento, come nel caso dell0istituto comprensivo Raiti divenuto in poche settimane un esempio virtuoso davanti a tanta anarchia.
Per cercare di rendere tutto sempre più sostenibile, nel capitolato del servizio mensa era stato pensato il ricorso a stoviglie compostabili ma ancora – a vedere i sacchetti – nelle scuole trionferebbe la plastica. Eppure – lamentano le famiglie – le tariffe pagate sarebbero state riviste al rialzo anche per questa necessità.
Non guasterebbe un controllo operativo da parte degli uffici comunali, giusto per verificare il pieno rispetto di quanto previsto nel capitolato e delle regole della differenziata che – è bene ricordarlo – valgono per le scuole come per i cittadini siracusani.




Scene di ordinaria violenza, brutale aggressione ad Avola: arrestati parenti del boss

Forse pensavano di farla franca, perchè parenti del boss Crapula di Avola. Ma la loro violenta aggressione, consumata in pieno giorno ed in una zona centrale della cittadina non poteva passare inosservata. E grazie alla coraggiosa denuncia della vittima, pestata con violenza per futili motivi, i Carabinieri della Compagnia di Noto sono riusciti a chiudere il caso in poche ore ed ottenere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini. Hanno 35 e 44 anni e sono ritenuti responsabili della grave aggressione, avvenuta alla presenza di numerosi testimoni.
I due hanno avvicinato il 41enne con l’inganno, fingendo cordialità – spiegano gli investigatori – per poi passare alle vie di fatto, colpendolo anche mentre giaceva al suolo gravemente ferito. Ha riportato alcune fratture al volto e perduto dei denti.
Filmati di sorveglianza e la denuncia della vittima hanno consentito di chiarire i contorni del brutale agguato. Gli autori dell’aggressione, parenti del boss mafioso Crapula di Avola, sono stati condotti in carcere.
“La coraggiosa denuncia della vittima che ha abbattuto il muro di omertà che spesso copre condotte criminali perpetrate da uomini vicini a clan mafiosi e la pronta risposta dei Carabinieri, che in poche ore hanno raccolto importanti fonti di prova messe a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, hanno fornito, attraverso l’arresto dei due autori, la risposta adeguata dello Stato a tutela delle vittime e della collettività”, commentano dal comando provinciale di Siracusa.