Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri: un 2023 all’insegna dell’Ambiente

Presentati anche a Siracusa il Calendario Storico e l’Agenda Storica 2023 dell’Arma dei Carabinieri. Nella sala Ferruzza-Romano dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, è stato il comandante provinciale, colonnello Gabriele Barecchia, ad illustrare l’atteso prodotto editoriale, dedicato quest’anno alla tutela dell’Ambiente. Una scelta forte e di campo, a rafforzare l’introduzione nella Costituzione del principio della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.

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La veste grafica del Calendario Storico è stata curata da un’azienda leader nel mondo della comunicazione: l’Armando Testa Group. Protagonista assoluta è la Natura, da sempre tra le priorità assolute dell’Arma. Basti pensare che già nelle Regie Patenti del 1816 al capo V, n. 34, si legge testualmente: “arrestare i devastatori di boschi, o di qualunque raccolto delle campagne, come pure tutti coloro, che fossero stati trovati nell’atto di guastare le strade, gli alberi piantati lungo d’esse, siepi, fossi, e simili, […].
In un contesto in cui l’ambiente è la risorsa più preziosa da salvaguardare, l’edizione 2023 è stata interamente dedicata alla tutela ambientale”.
La prevenzione e repressione degli illeciti in materia ambientale e forestale, a tutela del paesaggio, rientra tra i compiti dell’Arma. Come anche la tutela da ogni contraffazione e frode, anche nell’agroalimentare.
A questa incessante opera di protezione è inspirato l’insight creativo del Calendario Storico 2023.
L’intero progetto porta la firma dell’agenzia Armando Testa con l’inconfondibile stile che fa della sintesi, del paradosso visivo e della ricerca sull’immagine la sua cifra stilistica da decenni. Ciascuna delle tavole artistiche del calendario parte da un elemento appartenente all’universo visivo dei Carabinieri, rivisitato e interpretato in una chiave iconica. L’obiettivo è raccontare i temi legati al quotidiano lavoro dell’Arma con un’impronta di eleganza, pulizia formale e sintesi visiva che ne accentua la componente istituzionale.
Nascono così le dodici tappe di un percorso che svela l’importante azione dei Carabinieri a difesa dell’ambiente e del territorio del Paese, a protezione del patrimonio faunistico e vegetale nostrano, a salvaguardia di una civiltà agroalimentare che il mondo ci invidia.
Le tavole artistiche dell’Armando Testa, con la direzione creativa esecutiva di Michele Mariani, sono accompagnate da 12 storie di impegno e tutela ambientale firmate da uno storyteller d’eccezione: il giornalista e scrittore Mario Tozzi. Primo Ricercatore del CNR, geologo e divulgatore scientifico, il celebre conduttore radiotelevisivo ha raccontato gli eventi, le attività e i progetti dell’Arma dei Carabinieri in modo rigoroso e coinvolgente.
Per la prima volta nella storia del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri, l’edizione 2023 evolve in un progetto artistico integrato con un completo ecosistema digitale che comprende un sito web dedicato www.calendario.carabinieri.it e un’opera d’arte NFT.
Il sito consente di fruire online i contenuti del Calendario 2023 in maniera interattiva, con un livello esperienziale molto intuitivo che, attraverso lo scroll infinito, riprende il gesto fisico della sfogliabilità, adattandola in maniera nativa al linguaggio digitale.
A completare il progetto, per la prima volta nella storia dell’Arma, la copertina del Calendario diventa un NFT, una contemporanea opera di cryptoarte estrapolata dal Calendario fisico e resa digitale, animata, certificata. L’NFT trasforma la copertina in un’opera hi-tech disponibile in 10 esemplari autenticati, che saranno poi venduti in coppia con una stampa speciale della copertina in edizione limitata. Le opere saranno acquistabili tramite Charity Stars www.charitystars.com, piattaforma che si occupa di aste digitali, con obiettivo charity. Il ricavato delle vendite verrà devoluto alla struttura complessa di pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di quasi 1.200.000 copie, di cui oltre 16.000 in nove altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo, nonché in lingua sarda), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.
Iniziata nel 1928, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 90^ edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.
Oltre al Calendario, è stata pubblicata anche l’edizione 2023 dell’Agenda. Anche in questo caso, la protagonista è la Natura. L’Arma non poteva non percepire lo stato di emergenza in cui versa l’habitat terrestre, affidandosi quest’anno agli scrittori “in house” per mettere in risalto la bellezza delle stagioni, come dono della Natura, ovvero: il Gen. B. Roberto Riccardi (Comandante della Legione Carabinieri “Trentino Alto Adige”), il Magg. riserva selezionata Margherita Lamesta (Ufficiale Cerimoniale), il Magg. riserva selezionata Annalisa Gaudenzi (autrice Rai, già in servizio presso l’Ufficio Stampa) e il Mar. Ca. Emilio Limone (Ufficio Stampa), autori di svariate pubblicazioni.
Come in una sinfonia, i quattro scrittori hanno colorato le stagioni con gli stessi colori da esse indossati durante il loro naturale avvicendarsi, sin dalla notte dei tempi. Modellati dalla fantasia degli autori, quattro marescialli diversissimi fra loro, ognuno a suo modo, rievocano “I Racconti del maresciallo” di Mario Soldati e trasformano l’Agenda dell’Arma 2023 in una sorta di “diario del maresciallo”.
Così, i suoni del silenzio e le sfumature bianche delle cime innevate tra Val di Susa e Dolomiti penetrano nel sancta sanctorum di un racconto d’inverno; la piaga di innaturali incendi boschivi, nella realtà troppe volte generati da mano egoista e criminale, infuoca una torrida estate sul monte Conero; il tripudio di bellezza e colori accompagna un caso di ecomafia sugli appennini in primavera; infine, l’autunno s’interseca nell’animo umano per raccontarci una stagione autunnale vissuta addirittura nell’intimo di un destino bizzarro.
Il progetto del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri 2023 prende vita in un video case history realizzato da Armando Testa Studios che, partendo dall’insight della tutela dell’ambiente, narra l’impegno quotidiano dell’Arma attraverso i 12 simbolici manifesti del Calendario narrati dalla penna di Mario Tozzi (clicca qui).
Altre due opere completano l’offerta editoriale: il Calendario da tavolo, dedicato al tema “Borghi più Belli d’Italia”; e il planning da tavolo è dedicato alle molteplici attività svolte dal Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari CUFA, per il ripristino e l’uso sostenibile delle risorse presenti nell’ecosistema terrestre.




Il cattivo esempio delle scuole: montagne di spazzatura, non fanno la differenziata?

Sacchi su sacchi che strabordano dai carrellati o rimangono direttamente sulla strada. Perchè davanti alle scuole del capoluogo c’è spesso una montagna di spazzatura? La risposta prevede solo due opzioni: nelle scuole non si fa la differenziata o, se viene fatta, è effettuata male.
La società che gestisce la raccolta dei rifiuti deve programmare turni speciali di riassetto – delle piccole bonifiche – per eliminare quanto smaltito in maniera non corretta dalle scuole. Si tratta spesso di istituti comprensivi. Un brutto esempio per i piccoli studenti, in contrasto con gli striscioni ed i disegni che abbondano in ogni istituto per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente e ad una differenziata di qualità.
Uno dei fattori che amplificherebbe il problema, parrebbe essere legato alle mense scolastiche. Per farla breve, chi di dovere si limiterebbe a smaltire tutto insieme, senza differenziare. Quando, in fondo, la separazione sarebbe semplice: organico, carta, plastica.

Alcuni video per comprendere meglio la portata del problema e il mancato rispetto delle regole della differenziata:

Il Comitato che vigila sulla qualità della raccolta differenziata, un anno fa aveva segnalato con pec tutta la vicenda agli uffici comunali delle politiche sociali. Da qui era partito l’input per una circolare diffusa in tutte le scuole per richiamare su di una corretta differenziata. Non è bastato. E senza i dovuti controlli, ora la situazione pare essere sfuggita di mano. La sensibilità degli operatori della raccolta non basta più. Neanche i bollini rossi. Basterebbe separare la plastica dal resto per avere un netto cambiamento, come nel caso dell0istituto comprensivo Raiti divenuto in poche settimane un esempio virtuoso davanti a tanta anarchia.
Per cercare di rendere tutto sempre più sostenibile, nel capitolato del servizio mensa era stato pensato il ricorso a stoviglie compostabili ma ancora – a vedere i sacchetti – nelle scuole trionferebbe la plastica. Eppure – lamentano le famiglie – le tariffe pagate sarebbero state riviste al rialzo anche per questa necessità.
Non guasterebbe un controllo operativo da parte degli uffici comunali, giusto per verificare il pieno rispetto di quanto previsto nel capitolato e delle regole della differenziata che – è bene ricordarlo – valgono per le scuole come per i cittadini siracusani.




Scene di ordinaria violenza, brutale aggressione ad Avola: arrestati parenti del boss

Forse pensavano di farla franca, perchè parenti del boss Crapula di Avola. Ma la loro violenta aggressione, consumata in pieno giorno ed in una zona centrale della cittadina non poteva passare inosservata. E grazie alla coraggiosa denuncia della vittima, pestata con violenza per futili motivi, i Carabinieri della Compagnia di Noto sono riusciti a chiudere il caso in poche ore ed ottenere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini. Hanno 35 e 44 anni e sono ritenuti responsabili della grave aggressione, avvenuta alla presenza di numerosi testimoni.
I due hanno avvicinato il 41enne con l’inganno, fingendo cordialità – spiegano gli investigatori – per poi passare alle vie di fatto, colpendolo anche mentre giaceva al suolo gravemente ferito. Ha riportato alcune fratture al volto e perduto dei denti.
Filmati di sorveglianza e la denuncia della vittima hanno consentito di chiarire i contorni del brutale agguato. Gli autori dell’aggressione, parenti del boss mafioso Crapula di Avola, sono stati condotti in carcere.
“La coraggiosa denuncia della vittima che ha abbattuto il muro di omertà che spesso copre condotte criminali perpetrate da uomini vicini a clan mafiosi e la pronta risposta dei Carabinieri, che in poche ore hanno raccolto importanti fonti di prova messe a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, hanno fornito, attraverso l’arresto dei due autori, la risposta adeguata dello Stato a tutela delle vittime e della collettività”, commentano dal comando provinciale di Siracusa.




Una scatola diventa un mini-pianoforte: inventiva e creatività al Gargallo di Siracusa

Non solo classicità e lingue straniere al Liceo “Tommaso Gargallo” di Siracusa. Vecchi giocattoli sonori e oggetti elettronici di uso comune tornano a vivere e a suonare grazie all’inventiva e alla creatività degli studenti del Liceo musicale coinvolti nei due moduli PON “DIY Musical Instruments” e “Pensiero computazionale e creatività digitale”.
Sotto la guida del docente esperto Giuseppe Scillato e dei tutor Gianpaolo Castro e Gabriele Cappellani, gli studenti si sono accostati all’elettronica analogica e digitale, esplorando il mondo della programmazione informatica e le immense possibilità offerte dai microcontrollori, come “Arduino”. Gli alunni del liceo siracusano hanno ideato e realizzato strumenti elettronici “Do It Yourself”, utilizzando semplici componenti elettronici per la progettazione dei circuiti, strumenti informatici e linguaggi di programmazione.
Componenti inseriti in scatole di cartone o lattine di Coca Cola, o contenitori di Pringles che, come per magia, suonano!

“E’ solo la prima di diverse iniziative didattiche che – dice il dirigente scolastico Annalisa Stancanelli – proporremo agli studenti per accendere la loro creatività, proiettarli nel futuro, motivarli all’apprendimento. Un approccio ludico alla fisica, alla matematica e alla musica che si è tradotto in attività laboratoriali che favoriscono lo sviluppo del pensiero computazionale e stimolano l’aggregazione, la condivisione e il confronto”.
Studenti 4.0, attraverso un nuovo approccio didattico con contenuti interessanti che devono essere affrontati anche attraverso il lavoro di gruppo. “Si può così stimolare la capacità di lavorare in team per il conseguimento di obiettivi e promuovere il fare impresa. Leadership, comunicazione efficace, empatia, persuasione e negoziazione – dice ancora la Stancanelli – sono fra le competenze più ricercate nel mondo del lavoro attuale e la peer collaboration è una metodologia didattica che tocca tutti questi aspetti. E cosa c’è di più divertente che vedere un progetto teorico diventare realtà ed essere consegnato nelle mani dello studente?”.




Morti per cancro, fiaccolata a Belvedere: “troppi decessi, chiediamo screening”

Incidenza dei tumori e morti premature, Belvedere si interroga. Nella frazione siracusana, ieri sera, diverse decine di persone hanno partecipato ad una fiaccolata, organizzata per alzare l’attenzione sul complesso tema sanitario. Molte persone indossavano una maglietta con stampata su la foto di un congiunto, di un amico o di un’amica che ha perduto la vita per il cancro. “Negli ultimi mesi troppi decessi, a poca distanza uno dall’altro”, racconta Sebastiano, uno dei promotori dell’iniziativa. “Ancora nelle ore scorse abbiamo appreso di altri due decessi, sempre a Belvedere. Come comunità ci interroghiamo”. I dati empirici forniscono un quadro di forte incidenza della grave patologia ed automatico, nei bar ed in piazza, è il collegamento con la vicina zona industriale, seppur non provato da studi o dati.
Eppure negli ultimi decenni sono aumentati i sistemi di controllo e salvaguardia, mentre le emissioni sono sottoposte a regole sempre più stringenti. “Nella vicina Città Giardino, frazione di Melilli, organizzano ciclicamente screening oncologici gratuiti. Vorremmo che anche il Comune di Siracusa fosse in grado di fornire una risposta di questo tipo qui a Belvedere”, raccontano ancora i promotori della fiaccolata. “Siamo stanchi di dover accompagnare amici e conoscenti, giovani e con figli, nel loro ultimo viaggio”, si sfoga amaro Seby.
Anche Don Palmiro Prisutto, noto per le sua battaglie ambientaliste ad Augusta, ha partecipato alla fiaccolata di Belvedere.




Mafia: maxi confisca da 50 milioni di euro. Sequestrate aziende di trasporto

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siracusa hanno eseguito un provvedimento di confisca di beni per un valore di ben 50 milioni di euro. E’ stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catania.
L’ingente patrimonio, costituito prevalentemente da importanti aziende di trasporto operanti nella Sicilia orientale, è ritenuto riconducibile ad un ergastolano per mafia che, nonostante lo stato di detenzione, continuava ad amministrarlo attraverso i familiari.
Si tratta di Filadelfo Emanuele Ruggeri, ritenuto organico al clan Nardo. Sigilli a due terreni a Carlentini ed al 100% delle imprese, delle quote societarie nonché di tutti i beni costituiti in azienda (157 motrici, 244 rimorchi, 6 autoveicoli e vari conti correnti di cospicua entità) delle ditte di trasporto su gomma “Ruggeri Francesco” e “Ruggeri Trasporti”, entrambe con sede legale a Lentini.
Gli stessi beni già lo scorso 7 febbraio 2020 erano stati sottoposti a sequestro finalizzato alla confisca dal Tribunale di Catania, su richiesta della Ddda, nell’ambito di una attività d’indagine a carico di Ruggeri e di quelli che sono considerati suoi prestanome.
L’indagine ha consentito di accertare che le attività economiche oggetto di sequestro di fatto sarebbero sempre state condotte sotto la gestione del detenuto Ruggeri. Attive nel “lucroso” settore dell’autotrasporto dell’ortofrutta (agrumi), avrebbero operato per il tramite di persone a lui riconducibili, avvalendosi di modalità mafiose – secondo gli investigatori – garantendo così al clan ingentissimi introiti.

Il provvedimento odierno ha accolto in pieno quanto emerso dalle attività investigative. Approfondendo i profili di riconducibilità di tali attività economiche sul piano decisionale, gestionale e degli utili, le indagini hanno chiarito che le stesse “erano strumentali alle attività illecite del clan e, facendo risaltare l’evidente sproporzione dei redditi dichiarati/leciti dei soggetti in parola con il patrimonio accumulato e con gli investimenti operati nel tempo, hanno consentito di operare la confisca dei detti beni”.
Le indagini, pertanto, hanno ancora una volta accertato le modalità con cui l’organizzazione mafiosa di riferimento continua ad esercitare il proprio “incisivo potere di infiltrazione nel tessuto economico del territorio”, assumendo il controllo di settori caratterizzanti dello stesso.




Picchiata da una bulla: “Se mi tocchi muori”. E il branco attorno filma e ride

Un nuovo video shock con adolescenti protagoniste. Ancora un grave episodio di bullismo in provincia di Siracusa. Una ragazzina è stata picchiata da una coetanea mentre tutt’attorno un gruppetto di amici e amiche ride divertito, senza che nessuno intervenga per difendere la vittima. Non una chiamata alle forze dell’ordine, una parola. Nulla. E’ successo nei giorni scorsi a Carlentini, durante la festa di Santa Tecla.
Una ragazzina rimedia sonori schiaffoni, spintoni e violente tirate di capelli. “Tu non mi devi toccare”, urla in dialetto la bulla. “Se mi tocchi di nuovo muori”, arriva addirittura a minacciare. E giù ancora violenze.
Il video, realizzato con un telefonino, ha iniziato a girare nelle chat di whatsapp ed è diventato in breve virale. E’ anche in possesso delle forze dell’ordine che stanno chiudendo il cerchio per identificare i protagonisti della vergognosa scena.
Nonostante le centinaia di incontri nelle scuole della provicnia per parlare di bullismo e cyberbullismo, ancora esiste una realtà parallela di violenza e sopraffazione con protagonisti giovanissimi e ragazze.




Mercato di via Giarre: “Riqualificazione monca e troppi disagi”, la protesta dei commercianti

I container sono pronti ormai da mesi ma i commercianti del mercatino di via Giarre non sono ancora in possesso delle chiavi per poterli utilizzare. Lavori incompleti, dunque, per loro, quelli svolti per la riqualificazione dell’area, tradendo le intenzioni a suo tempo espresse dal Comune, di migliorare le condizioni di fruibilità di quell’area, anche a vantaggio degli ambulanti che vi operano.

Oggi, i commercianti di via Giarre hanno voluto dire la loro, esprimere la propria delusione e chiedere a voce alta all’amministrazione comunale di completare gli interventi, per non danneggiare il loro lavoro. Al momento, infatti, le difficoltà sarebbero diverse, per svariati aspetti.

C’è chi protesta perché il proprio stallo è in fondo alla via, isolato, laddove nessun cliente arriva mai, non essendoci null’altro. C’è poi, chi fa notare come l’impossibilità di utilizzare il container assegnato, riduca ulteriormente lo spazio a disposizione.

“Nessuna traccia- dicono- delle aiuole promesse. Si resta, invece, nel degrado, anche con cumuli di rifiuti che non vengono raccolti nonostante le garanzie”.

Il dubbio, in questo caso espresso anche dall’ex assessore alle Attività Produttive, Cosimo Burti, è anche che nonostante gli interventi sui pini, tagliati per evitare che le radici potessero continuare a deformare l’asfalto, le modalità di intervento non sarebbero state quelle corrette. Lo stesso Burti lamenta modalità di azione che nulla avrebbero a che fare con l’idea iniziale e punta l’indice contro il silenzio di palazzo Vermexio sul progetto di realizzazione del mercato coperto, condiviso dall’Iacp, l’istituto autonomo case popolari.

Pronta la replica dell’assessore alle Attività Produttive attuale, Andrea Firenze. “Abbiamo restituito dignità a quella zona-commenta-  ai suoi abitanti ed a breve agli operatori del mercato. Nei e con i limiti oggettivi delle nostre forze”.






Tempo Scaduto, a Siracusa il primo sit-in contro il caro bollette

Una bara in Largo XXV Luglio ed un necrologio: “Qui giacciono tutti gli imprenditori della provincia di Siracusa. A darne il tristo annuncio il Caro Energia”.

Così, questa mattina, le associazioni di categoria del tessuto produttive del territorio hanno voluto rendere esplicito il grido d’allarme lanciato dal cuore della città, così come, contemporaneamente, è avvenuto a Ragusa e Trapani.

“Il tempo è scaduto”, lo slogan scelto per far presente quanto il caro energia stia danneggiando le imprese, dalle più piccole alle grandi imprese. Tematiche che, in provincia di Siracusa, si uniscono a questioni squisitamente locali e ai tanti dubbi sul futuro della zona industriale, sui cui pesano, non solo gli equilibri legati alla contingenza internazionale, con la guerra in Ucraina in primo piano, ma anche alla vicenda Ias, il depuratore consortile, con l’inchiesta della Procura della Repubblica in corso.

C’erano i sindaci, i nuovi deputati regionali, i rappresentanti delle istituzioni e della società civile. C’erano alcune delegazioni di sindacati. C’erano, però, forse, pochi cittadini, nonostante l’appello accorato partito nei giorni scorsi, che suggeriva di chiudere per qualche ora il proprio negozio, la propria attività, per rendere più incisivo il sit-in.

La politica locale si impegna, gli imprenditori chiedono certezze.




Prof e studenti del Corbino si tagliano una ciocca di capelli per le donne dell’Iran

Anche il liceo scientifico Corbino di Siracusa ha aderito alla manifestazione di solidarietà verso le donne iraniane. Questa mattina, nel cortile della scuola, in diversi – tra studenti e studentesse – hanno replicato il gesto, divenuto virale, del taglio di una ciocca di capelli. Ad eseguire il “taglio” è stato Enzo Vinciullo, docente di quel liceo. Anche lui si è poi fatto tagliare i capelli, come altri docenti che hanno presenziato e partecipato all’iniziativa con cui anche il Liceo Corbino ha voluto ricordare il coraggio e il sacrificio della giovane Mahsa Amini, la ragazza morta in ospedale il 16 settembre, tre giorni dopo essere stata fermata dallo speciale reparto di polizia che vigila sulla morale dei cittadini. Secondo varie fonti, sarebbe stata picchiata duramente perché indossava l’hijab lasciando scoperta una ciocca di capelli.
In seguito a questo episodio, le donne iraniane sono scese in piazza tagliandosi per protesta ciocche di capelli se non addirittura bruciando il velo. Il modo scelto per rivendicare i loro diritti. E il gesto del taglio di una ciocca di capelli è stato replicato migliaia e migliaia di volte sui social, da attiviste e personaggi famosi di tutto l’Occidente.