“La sindaca passeggia per le vie tranquillissima”: minacce o sessismo? Il caso a Pachino

“Vengo presa di mira in quanto donna e mi sento mortificata per loro”. Così Carmela Petralito, sindaco di Pachino, ha reagito alle parole rivoltele in Consiglio comunale, durante la seduta dello scorso sabato. “In mia assenza, già annunciata, alcuni consiglieri mi hanno attaccata indicandomi come sindaca senza pudore che va per le vie della città, tranquilla, a spasso da sola”. Parole che hanno dato il via ad un vero e proprio caso.
“Io sono cresciuta e lavoro a Pachino, perchè non dovrei andare tra le vie della mia città e da sola? Senza vittimismo femminile, fossi stata uomo questi consiglieri non si sarebbero mai permessi di rivolgere accuse così violente. Ringrazio invece la parlamentare Stefania Prestigiacomo. Mi ha subito chiamato e manifestato vicinanza e solidarietà”.
Per la parlamentare le parole pronunciate all’indirizzo del sindaco Petralito sono vere minacce, altro che sessismo. “In parte si, stiamo vivendo tempi difficili. Potrebbero indurre qualcuno anche solo ad una aggressione verbale mentre cammino per strada a Pachino…”, confida la Petralito che però si dice tranquilla. “Continuo a passeggiare per le vie di Pachino, anche da sola e di sera”.

Il video dell’intervento in Consiglio comunale a Pachino al centro delle polemiche:

L’intervista del sindaco di Pachino su FMITALIA:

Quanto alle materie politiche dello scontro, la Petralito risponde a tono. “Riguardo alla tassa sui rifiuti, sto recuperando ora somme che le passate amministrazioni hanno colpevolmente non incassato, danneggiando pesantemente noi pachinesi. Se il piano tariffario approvato dal consiglio a qualcuno non va bene, con l’opposizione rimasta tutta a casa mentre veniva esaminato e votato, le norme consentono di variarlo entro il 31 luglio. Invece di fare demagogia e offendere le cariche istituzionali in loro assenza – continua la Petralito – svolgano il ruolo di consiglieri comunali e indichino come modificarlo”.




Viaggio nei cantieri di Siracusa, documentario della Fillea: “Quasi nessuno rispetta le regole”

“Sulla pelle dei lavoratori” . La Fillea Cgil di Siracusa ha realizzato in questi giorni un documentario, in cui racconta le condizioni di lavoro nei cantieri, con le alte temperature che si registrano e i rischi a cui gli operai sono sottoposti. Un viaggio, attraverso dei piccoli “blitz” che il segretario provinciale Salvo Carnevale ha effettuato, insieme ad altri esponenti del sindacato, per verificare la situazione concreta, a prescindere da quella raccontata o garantita dalle imprese. Il risultato parla di regole rispettate da pochissimi. Le norme prevedono che quanto le temperature superano i limiti consentiti dal  D.lgs 148/2015 le attività di cantiere vengano interrotte. Nel documentario, il risultato delle verifiche condotte.




Grazie al ricercatore siracusano Fabio Portella identificato un relitto adagiato nei fondali di Linosa

Porta la firma del ricercatore e diver siracusano Fabio Portella la scoperta di un Martin Baltimore nelle acque di Linosa. Il relitto del velivolo, risalente alla seconda guerra mondiale, era adagiato su di una distesa di sabbia, a 87 metri di profondità.
Dopo il rinvenimento, Portella ed il suo staff (Linda Pasolli, Ninny Di Grazia, Guido Caluisi, Marco Gargari e Simone Santarelli) hanno avviato accurate ricerche storiche. Incrociando i dati dei report con i racconti dei testimoni oculari dell’epoca, è stato possibile ricostruire la storia di quell’aereo e del suo equipaggio.
Erano quattro i soldati a bordo di quel Martin Baltimore AG699 del 69.o squadrone della Royal Air Force (Raf), partito alle 12.45 del 15 giugno 1942 da Malta “per osservare il traffico navale nella zona di Pantelleria, interessata proprio in quei giorni dalla battaglia di Mezzo Giugno”, racconta Fabio Portella. “Uno dei quattro componenti dell’equipaggio morì all’ammaraggio, un secondo in un campo di prigionia”.
La Soprintendenza del Mare siciliana ha celebrato la scoperta con un video che proponiamo di seguito:

All’inizio si è ipotizzato potesse essere un aerosilurante Bristol Beaufort. Le ulteriori indagini storiche e le prospezioni subacquee effettuate da altofondalisti hanno permesso invece di identificare con precisione quel velivolo, a 80 anni esatti dall’ammaraggio e dall’affondamento.
“Grazie alla ormai consueta, perseverante e qualificata collaborazione di Fabio Portella, appassionato subacqueo altofondalista siracusano e Ispettore Onorario per i Beni culturali della Soprintendenza del Mare, che la nebbia che ha avvolto per decenni l’identità del relitto affondato davanti la zona del Fanalino di Linosa si è finalmente diradata”, scrive la Sopritendenza del Mare in una nota.
Il team del Capo Murro Diving Center di Siracusa si è occupato delle delicate operazioni di riconoscimento, effettuando una corposa documentazione video del relitto adagiato sul fondale ad oltre 80 metri di profondità.
Il ritrovamento risale al 2016: un aereo di nazionalità britannica viene individuato nei fondali dell’isola di Linosa, durante l’esecuzione di una campagna scientifica condotta nell’ambito di un progetto sulla mappatura dei fondali e il monitoraggio degli habitat, dall’allora IAMC (Istituto per l’Ambiente Marino Costiero) del CNR di Napoli.
In seguito alle indicazioni fornite dal subacqueo Guido Caluisi e dai pescatori locali, dopo un primo riscontro eseguito con strumentazione “Multibeam”, la successiva prospezione effettuata con un R.O.V. (Remotely Operated Vehicle – un robot subacqueo filoguidato dalla superficie) alla profondità di 85 metri, rivelò la presenza di un aereo silurante britannico della II Guerra Mondiale.
Il relitto riveste un grande valore storico e simbolico almeno per due aspetti, il primo dei quali è relativo alla sua rarità, non essendo ad oggi nota l’esistenza di velivoli Martin Baltimore in ottimo stato sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale e ai successivi smantellamenti: in pochi musei esiste infatti solo qualche pezzo di aerei simili e in Grecia vi è un esemplare ma semidistrutto. Il secondo aspetto non può prescindere dal suo eccezionale stato di conservazione, dovuto a diverse fortuite circostanze; un ammaraggio morbido a motori spenti (testimoniato dall’integrità della struttura e dalle eliche posizionate dal pilota, prima dell’ammaraggio, in posizione perfettamente a bandiera), la profondità del relitto sostanzialmente inaccessibile con l’utilizzo di attrezzature sportive, la pesca a strascico non intensiva condotta in quel tratto di mare e, in ultimo, la relativa distanza dell’isola di Linosa dai grandi flussi turistici.
Si può quindi affermare che ad oggi non risulta segnalato un relitto aeronautico della II Guerra Mondiale così ben conservato nei mari siciliani.




VIDEO. Fiamme alle porte della Valle dell’Anapo: due canadair ed un elicottero in azione

Le fiamme minacciano da vicino la Valle dell’Anapo, lato Sortino. Un incendio si è sviluppato in contrada Baragna, poco distante dalla vasta area boschiva caratteristica della zona. Il fuoco interessa per ora sterpaglie ed erba secca, ma per evitare una propagazione nelle pregiate zona naturalistiche del territorio è stato disposto l’intervento di due canadair che si alternano dall’alto nel supporto allo spegnimento con continui lanci. Intervenuto anche l’elicottero della Forestale, partito dalla vicina base di Buccheri. Il vento di scirocco non lascia tranquilli i soccorritori, per quanto al momento la situazione appaia sotto controllo.
A terra rimangono in osservazione squadre della Forestale che coordinano le operazioni di spegnimento dall’alto e monitorano l’avanzata della lingua di fuoco.




Ad Augusta la Aita Mari con 112 migranti a bordo: fine dell’incubo dopo giorni difficili

È arrivata ad Augusta la Aita Mari, con i 112 migranti a bordo soccorsi dalla nave della Ong spagnola Salvamento maritimo humanitario. Dopo l’assegnazione del porto, resta in attesa di indicazioni la Sea Watch 4, con 312 persone a bordo.

La Aita Mari ha ottenuto nella notte il via libera dalle autorità, dopo un’attesa estenuante. Alcune delle 112 persone sono a bordo da nove giorni.

Festa a bordo dopo l’ok ricevuto, come mostra il video pubblicato dall’ong anche sui social.

“¡¡¡Buenas noticias!!! Por fin nos han dado puerto!”- l’annuncio in lingua spagnola (Buone notizie, alla fine ci hanno assegnato il porto!).

Nelle ore precedenti la Salvamento Maritimo Humanitario aveva diffuso dei video in cui segnalava una situazione a bordo sempre più preoccupante ed incandescente, con tensioni via via in aumento, infine smorzate.

In queste ore, le operazioni previste dalle procedure di sbarco, con l’attivazione del consueto protocollo.




VIDEO. Vicenda Isab-Lukoil, alla Camera il deputato Ficara richiama attenzione del governo

Il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s) è intervenuto alla Camera per richiamare l’attenzione del governo sulla vicenda Isab-Lukoil che da settimane preoccupa i lavoratori della zona industriale aretusea. “L’Italia ha responsabilmente condiviso con l’Unione Europea la necessità di rigorose sanzioni alla Russia. Con la stessa responsabilità, chiedo ora con forza al governo di intervenire per mettere in sicurezza un asset produttivo ed energetico strategico del nostro Paese, che rischia di finire travolto da un paradossale effetto boomerang di quelle sanzioni”, ha detto Ficara in Aula.
E poco dopo: “chiedo al governo, ed in particolare a quei ministri sin qui apparsi spettatori disinteressati di una vicenda cruciale che riguarda lo sviluppo economico del nostro Paese, la comunicazione urgente di una strategia chiara, con soluzioni tecniche adeguate per salvaguardare la zona industriale di Siracusa, comprese le necessarie e concrete misure che permettano di scongiurare una vera e propria emergenza sociale in un territorio che ha già pagato molto negli anni, da un punto di vista ambientale e sanitario. Apparirebbe, viceversa, strano – conclude il deputato cinquestelle – comprendere perchè questo autorevole governo non voglia mettere in campo ogni azione possibile per salvaguardare, in tutte le sedi, gli interessi produttivi, economici ed occupazionali del nostro Paese”.




Mafia, colpito anche il clan Nardo: eseguite 56 misure cautelari, 26 capi d’imputazione

E’ stata battezzata Agorà la maxi operazioni antimafia scattata all’alba, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catania, a carico di 56 persone. Sono tutti ritenuti affiliati o contigui alla famiglia Santapaola-Ercolano, alla famiglia di Caltagirone, a quella di Ramacca e al clan Nardo di Lentini.
Il provvedimento è stato eseguito da oltre 400 Carabinieri, nei territori delle provincie di Catania (Catania, Ramacca, Vizzini, Caltagirone e San Michele di Ganzaria) e di Siracusa (Lentini, Carlentini e Francofonte).
Gli arrestati sono gravemente indiziati (con 26 diversi capi d’imputazione) di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo smercio di stupefacenti, nonché di numerose estorsioni pluriaggravate, di illecita concorrenza, di turbata libertà degli incanti e di trasferimento fraudolento di beni, reati tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.
Contestualmente, è stato notificato anche un decreto di sequestro preventivo di beni (9 società attive nei settori dell’edilizia, della logistica e dei servizi cimiteriali nonché dei beni e conti correnti ad esse riconducibili) per un valore di oltre 10 milioni di euro.
Le indagini (avviate nel 2016 come naturale prosecuzione del procedimento “CHAOS”) hanno portato gli investigatori a scoprire i nuovi rapporti di forza e gli equilibri raggiunti tra le famiglie di cosa nostra operanti nei territori di Catania, Caltagirone e Siracusa. È stata documentata “la riorganizzazione interprovinciale del sodalizio mafioso che è riuscito a mantenere l’operatività nei tradizionali settori delle estorsioni, del recupero crediti e della cessione di stupefacenti. Ancora, è stata accertata la capacità dei clan di infiltrarsi nell’economia lecita (nel settore dei trasporti su gomma e in quello dell’edilizia) e di influenzare i processi decisionali degli enti locali (come nell’ipotesi dell’alterazione delle procedure per l’affidamento dei servizi cimiteriali nel comune di Vizzini e nelle ipotesi degli affidamenti per la manutenzione stradale curati dal comune di Caltagirone)”.

Gli accertamenti – spiegano ancora gli investigatori coordinati dalla Dda di Catania – hanno portato a identificare i vertici dell’organizzazione ed a ricostruire la rete di relazioni e la struttura della famiglia Santapaola-Ercolano, di quella La Rocca di Caltagirone, quella di Ramacca e del clan Nardo.
Una officina del catanese era diventa il centro della rete mafiosa, colpita dai provvedimenti delle recenti operazioni e per questo “nervosa” nella sua struttura in cerca di riorganizzazione e nuovi referenti. Le intercettazioni hanno permesso di ascoltare i momenti di forte conflittualità tra i sodali (dovuti proprio all’assenza della investitura ufficiale di un nuovo reggente).
L’officina era anche il luogo dove avvenivano le riunioni con esponenti della famiglia di Caltagirone e del clan Nardo e questo ha consentito di aprire ulteriori filoni investigativi che hanno permesso di acclarare l’operatività delle due compagini nel territorio calatino e siracusano.
In merito al clan Nardo di Lentini, in questo provvedimento sono confluiti gli esiti di tre distinti filoni di indagine, condotti dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa. Traggono origine sempre dalle intercettazioni operate presso l’officina di Salvatore Rinaldi. E’ stata così ricostruita quella che sarebbe l’attuale struttura del clan siracusano: Antonino Guercio il reggente operativo, subordinato solo a Giuseppe Furnò, che – sulla scorta del materiale raccolto – sarebbe il successore di Pippo Floridia, già reggente del gruppo Nardo fino al 20 aprile del 2016, come documentato dall’indagine Kronos del Ros.
Il clan Nardo e la famiglia Santapaola erano in affari anche per il traffico di droga. Dalle indagini è infatti emerso un fiorente smercio di sostanze stupefacenti (nel corso delle indagini, in tempi diversi, si è proceduto al sequestro di 108 kg di marijuana, di 2,6 kg di cocaina e 57 kg di hashish). In questo contesto, un ruolo centrale era quello di Tiziana Bellistri che, di fatto, organizzava la rete.
Gli interessi congiunti dei due clan erano rivolti anche al controllo del tessuto imprenditoriale. Nel dettaglio Guercio e Rinaldi avrebbero pianificavano un’azione ai danni dell’A.T.I. Società Consortile Bicocca-Augusta Scarl, aggiudicataria dell’appalto bandito da Italferr Spa, che stava svolgendo i lavori presso il cantiere della stazione ferroviaria di Lentini. I due, all’esito di più interlocuzioni, non solo avrebbero imposto alla società di cedere materiale ferroso di risulta a soggetti da loro individuati, ma – spiegano gli investigatori – anche i servizi di guardiania al cantiere.
Nell’indagine documentati diversi tentativi di estorsione attuati da esponenti del clan Nardo e della famiglia Santapaola-Ercolano. L’azione criminale investiva anche il settore dei trasposti su gomma con il sequestro preventivo di ditte di fatto riconducibili agli indagati (Logitrade srl, Tlog srl e Lg srl). Questo monopolio determinava un momento di forte attrito quando il titolare della Ecotrasporti si sarebbe opposto all’apertura a Francofonte di un’altra agenzia di trasporti, senza il benestare e l’autorizzazione di cosa nostra catanese. Il potenziale conflitto – condito da episodi di aggressione e lesioni – veniva ricomposto nel rispetto della “tradizionale” alleanza tra le due compagini mafiose: la nuova ditta avrebbe aperto ma corrispondendo delle somme ad entrambi i gruppi criminali.
Dopo l’esecuzione delle misure cautelari, nel contraddittorio procedimentale gli indagati avranno la facoltà di fornire la loro versione dei fatti e indicare eventuali prove a discolpa.




“Sulle strade della Bellezza”, la mostra fotografica della Polizia Stradale alla Neapolis

“Sulle strade della Bellezza – la sicurezza stradale in uno scatto” è la mostra fotografica che dal 9 giugno fino al 4 settembre potrà essere visitata all’interno dell’area archeologica di Siracusa. E’ una iniziativa della Polizia Stradale, in collaborazione con il Parco Archeologico di Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro. Lo spirito è quello di coniugare la bellezza del territorio, la sua arte, la sua storia con messaggi di sicurezza e legalità.

Cuore del progetto sono gli scatti fotografici di Luigi Nifosì che ha immortalato pattuglie della Polizia Stradale in alcuni tra i siti più prestigiosi del territorio. Per l’attuazione del progetto è stata fondamentale la collaborazione del IV Reparto Volo di Palermo della Polizia di Stato per le foto aeree, del Parco della Neapolis e dell’Inda per il sostegno dato alla realizzazione della Mostra.




Presa la banda delle spaccate: un terzetto autore di almeno 9 “colpi”

Erano diventati l’incubo dei commercianti siracusani nel giro di poche settimane hanno messo a segno almeno 9 “spaccate”. Sono quei furti commessi dopo aver mandato in frantumi la vetrata d’ingresso di una attività commerciale, utilizzando una moto o grossi massi, per poi penetrare all’interno ed arraffare qualche soldo nel registratore di cassa.
Al termine di una accurata attività di indagine, i Carabinieri di Siracusa hanno arrestato tre persone, due uomini e una donna.
Un terzetto di pregiudicati, organizzato con ruoli definiti. I due uomini, trentenni, sfondavano le vetrine con uno scooter rubato per consumare i furti, mentre la donna (25 anni), peraltro in stato di gravidanza, faceva da palo ed aspettava i complici con un’autovettura per allontanarsi velocemente.
In sole due settimane con lo stesso metodo sono stati messi a segno almeno 9 colpi. Durante le indagini è emerso che i malfattori, qualora fermati dalle forze dell’ordine, si sarebbero giustificati fingendo di accompagnare la donna in ospedale.
Tra le attività colpite figurano bar, sale scommesse, rivendite di tabacchi ed un centro sportivo. Almeno due gli scooter rubati per essere utilizzati come ariete per sfondare le vetrine.
Durante gli arresti e le perquisizioni sono stati trovati anche gli indumenti utilizzati durante i furti, sequestrati come ulteriore prova a carico degli arrestati che, comunque, essendo noti alle forze dell’ordine, erano stati identificati dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza.

I due uomini sono stati accompagnati in carcere, mentre la ragazza, visto il suo stato di gravidanza, è stata sottoposta all’obbligo di dimora con permanenza in casa durante l’orario notturno.
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Siracusa, alcuni giorni fa, nelle more della chiusura delle indagini e nel fornire rassicurazione sulla identificazione degli autori dei furti, ha incontrato i vertici della locale Confcommercio, chiedendo la collaborazione degli esercenti nel non lasciare soldi all’interno delle casse così da disincentivare tali attività delittuose.




Video denuncia: “Girini nuotano in una pozza d’acqua stagnante in pista, al Di Natale”

In una pozza di acqua stagnante, nuotano i girini. Succede all’interno dell’anello di pista del campo scuola Di Natale, a Siracusa. Nella vasca dei 3.000 siepi, forse a causa di canali di scolo otturati, l’acqua non è defluita diventando una sorta di stagno in cui oggi si nota la presenza dei girini.
A segnalare la situazione è Damiano De Simone. “Indignato nel constatare lo stato di degrado strutturale e dei servizi in cui versa il camposcuola Pippo Di Natale, dove la mancata manutenzione provoca disagi, anche imbarazzanti, ai danni dei fruitori, molti dei quali atleti, come l’acqua piovana ormai maleodorante che da settimane stagna a causa dei canali di scarico otturati, nella vasca dei 3000 siepi, invasa da zanzare e girini. Ma come si possono trascurare le attività fondamentali di una amministrazione che dovrebbe garantire, almeno, l’ordinaria manutenzione?”, si domanda De Simone.
Richiesta una bonifica, perchè tra pochi giorni l’impianto sportivo ospiterà alcune competizioni regionali di atletica leggere.