Premio Vittorini, il giorno della finale. Confcommercio: “Investire in cultura conviene”

Questa sera al teatro comunale serata conclusiva del premio letterario nazionale Elio Vittorini. Giunto alla ventesima edizione, dopo i fasti e la dolorosa scomparsa, trova ora una sua sempre più stabile fisionomia. I numeri ripagano il caparbio sforzo organizzativo dell’associazione culturale Vittorini-Quasimodo che ha trovato il supporto del Comune di Siracusa, di Confcommercio Siracusa, dellala Camera di Commercio del Sud-Est, della Fondazione Inda e della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa. Il progetto cresce e si estende grazie anche a “Siracusa-Alessandria, l’Italia a fumetti”, sviluppata in partenariato con la Confcommercio Alessandria, la Camera di Commercio di Alessandria-Asti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, il Comune di Alessandria, Alexala e Alecomics.
“Io sono Gesù” di Giosuè Calaciura (ed. Sellerio), “Disordini” di Michele Ainis (La nave di Teseo), “Questo giorno che incombe” di Antonella Lattanzi (HarperCollins) i tre finalisti di questa edizione del Premio Vittorini. La Commissione giudicatrice, presieduta dal professore Antonio Di Grado, ha vagliato 59 candidature presentate da oltre 40 diverse case editrici. Tornerà adesso a riunirsi per decretare il vincitore. Al voto della Commissione giudicatrice si sommerà quello, unitario, espresso (in modalità telematica entro il 20 agosto e secretato sino alla riunione finale della Commissione), dal Comitato Studentesco di Lettura, composto da dieci studenti dei Licei Classici di varie regioni d’Italia (oltre a Siracusa anche Alessandria, Bologna, Cosenza, Bari, Caltagirone e Agrigento), segnalati dai rispettivi Istituti.
Per tre giorni, l’Antico Mercato di Ortigia ha ospitato gli appuntamenti collaterali del Premio Vittorini, con il supporto di Confcommercio Siracusa. Visite ai luoghi di Vittorini, una mostra, degustazioni, incontri ed esibizioni.




Siracusa. Randagi e furti in chiesa, nuovo appello dalla Mazzarrona: “Qui un presidio di polizia”

Dopo l’appello lanciato da padre Antonio Panzica, parroco della Chiesa di San Corrado Confalonieri, alla Mazzarrona, diamo voce ai cittadini della zona periferica della città, alle prese, tra gli altri,  con il problema mai risolto della gestione del branco di randagi che popola i margini della pista ciclabile e che, secondo quanto segnalano i residenti, sempre più spesso si addentrano tra le vie del quartiere e all’interno delle aree condominiali, spaventando i cittadini e uccidendo altri animali.

La stanchezza è evidente in chi parla. I residenti hanno paura e sono stanchi di aspettare, spesso costretti a modificare le proprie abitudini di vita per il timore di ritrovarsi soli con i cani in questione.

Non si tratta di cani che – a quanto risulti- hanno mai morso alcuna persona. Questo, tuttavia, non rasserena a sufficienza gli abitanti degli edifici in fondo al rione.

Ma quello che questa mattina è emerso è anche tanto altro. La parrocchia di San Corrado Confalonieri è il cuore pulsante di quell’area, ma è anche oggetto di ripetuti atti vandalici e furti. In dieci giorni, lo scorso mese, dieci volte ignoti si sono introdotti all’interno della chiesa. Portano via tutto quello che trovano, che siano ventilatori o che sia il contenuto delle cassette delle offerte.

Oggi erano in distribuzione le buste della spesa che la Caritas Diocesana consegna ai cittadini che ne hanno bisogno. Erano in tanti a rivolgersi ai volontari, impegnati fin dalle prime ore del mattino in questa attività.  Sono felici di fare la propria parte e determinati nella volontà di andare avanti, ma chiedono anche- e proprio Padre Panzica se ne fa portavoce- che alla Mazzarrona sia posto un presidio di legalità: postazione dei carabinieri o della polizia. Unico modo, secondo loro, per arginare una serie di problemi che attanagliano la zona.




Droga, 4 arresti a Siracusa: operazione della Mobile allo Sbarcadero. Il video

Quattro siracusani sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Siracusa. I conviventi Antonio Contavalle (26 anni) e Sheila Modica (22), la di lui suocera Giacinta Moscuzza (40 anni) ed il 47enne Francesco Messina sono stati bloccati con l’accusa di detenzione ai fini di traffico di sostanze stupefacenti.
Gli arresti al termine di indagini scattate nella zona dello Sbarcadero Santa Lucia, dove diverse segnalazioni parlavano di uno “strano movimento” di soggetti.
Ai poliziotti appostati non è sfuggito uno “strano incontro” tra due soggetti: due uomini che si sono allontanati per poi recarsi all’interno di un bar, dove si sono appartati. Sottoposti a controllo, uno dei due – il 26enne arrestato – è stato trovato in possesso di marijuana e d un’ingente somma di denaro, suddivisa in banconote da piccolo e medio taglio, presumibile provento dell’attività di spaccio.
Le perquisizioni sono state estese anche alle abitazioni, con l’ausilio del cane antidroga App. In quella della coppia di fidanzati, i poliziotti hanno suonato ripetutamente il campanello senza ricevere risposta. La giovane compagna, nel tentativo di disfarsi dello stupefacente, stava lanciandolo dal balcone. Gli agenti hanno comunque sequestrato 14 grammi di cocaina, in parte occultata nell’appartamento e in parte recuperata in strada: l’area era stata preventivamente circondata.
Anche a casa dell’altro uomo, il 47enne Francesco Messina, è stata trovata della droga. Era nascosta all’interno di una credenza-cantinetta, realizzata ricavando un’intercapedine all’interno del muro posto in un angolo del vano. Sono state rinvenute sette confezioni sottovuoto di hashish, per un peso di circa 7 chilogrammi e per un valore complessivo di circa 30.000 Euro.
I quattro sono stati tratti in arresto e posti ai domiciliari mentre il quarantenne è stato condotto in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.




Ortigia: regno del tutto, del troppo e del niente. Giovanni Guarneri: “servono regole”

Il sogno di fare concorrenza a Taormina è rinviato all’anno prossimo. E’ un turismo confuso, occasionale, spesso messo in fuga dalla confusione, dalla spazzatura, dal tutto è concesso quello che ha preso di mira Ortigia. Il gioiello di Siracusa ha bisogno di regole nuove e stringerti, per non perdere le sue peculiarità attrattive.
Lo storico dell’arte Paolo Giansiracusa ha definito il centro storico di Siracusa una “Disneyland di case senza anima”. Per tornare di nuovo a governare un fenomeno ad alto impatto, anche economico, come il turismo “servono nuove regole”: parola di Giovanni Guarneri. Ortigiano doc, una vita per la ristorazione di qualità, con investimenti continui nell’isolotto. “Il commercio è il primo fenomeno da regolamentare. Troppa concentrazione in Ortigia e di ogni attività. Senza selezione, senza qualità. Il turista immagina di ritrovarsi dentro quell’Ortigia che ha visto in un video realizzato con un drone” e poi si ritrova dentro una specie di suk con regole miste. “E molti scappano da Siracusa appena realizzano la situazione. Abbiamo un anno di tempo per ripensare tutto, così non va”. Imbalsamare Ortigia? “Certo che no, ma questo non vuol dire che possa essere concesso tutto e senza stringenti valutazioni”.
L’intervista completa nel video sotto.




VIDEO. Ztl Ortigia: contromano o in retromarcia, tutto per un posteggio. E fioccano multe

Quella media di 100 multe a sera per infrazioni stradali collegabili, in qualche modo, al mancato rispetto della nuova Ztl in Ortigia, a Siracusa, ha scatenato un acceso dibattito social. Curiosamente, però, finisce in secondo piano il cuore del problema: c’è una tendenza preoccupante all’infrazione, in buona o cattiva fede. Strade imboccate contromano, pericolose retromarce con invasione di corsie e carreggiate e altre forme creative e pericolose di procedere in strada pur di posteggiare l’auto più vicino possibile ai varchi Ztl, quando – alla fine – non mancano soluzioni più “sicure” ed a prova di contravvenzione, come utilizzare i parcheggi Von Platen o Elorina ed i collegamenti con navetta. Alcuni video ripresi nelle ultime ore aiutano a comprendere di cosa si sta parlando.

E’ vero che altre zone del capoluogo sono un caos: l’area commerciale di viale Zecchino con annesse via Tisia e via Pitia; la Pizzuta; Teracati; etc etc. Ed è giusto chiedere più controlli anche in queste aree, esattamente come in Ortigia. Ma vanno fatte anche le proporzioni, valutando il numero di auto in circolazione e l’impatto delle infrazioni sulla viabilità cittadina. E quello che succede in Ortigia “pesa” ben oltre la zona Umbertina. Ma soprattutto, poniamoci una domanda: è sempre giusto dover tollerare tutto, perchè in ogni vicenda c’è sempre un’altra priorità?




Ma davvero la Rosolini-Ispica vale un trionfo? Troppo entusiasmo dopo decenni di ritardi

Con un tocco di enfasi forse eccessivo, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, scrive sui suoi canali social che “c’è una nuova autostrada in Sicilia”. Lo fa a pochi minuti dal taglio del nastro del nuovo tratto Rosolini-Ispica dell’autostrada che ora si chiama del SudEst per evitare quell’indicazione (Siracusa-Gela) che ricorda a tutti una storia di oltre 40 anni di ritardi ed incompiute. Ma perchè cancellare l’indicazione Siracusa? A chi da fastidio?
Sia chiaro, l’essere riusciti a completare nei tempi e ad aprire al traffico il nuovo tracciato (lungo meno di 10 km) è un buon risultato a fronte di cantieri inaugurati fermi e bloccati, tra mille difficoltà e contenziosi. Ma l’eccesso di retorica ed entusiasmo ha rischia di svilire la realizzazione, salutata quasi come fosse davvero il completamento di una autostrada che, invece, si spinge ancora avanti a fatica e per i suoi primi chilometri nel ragusano, mentre doveva già arrivare almeno a Modica. L’opera doveva infatti essere pronta nel 2019. I lavori erano iniziati 5 anni fa.

“Consegniamo ai siciliani una straordinaria opera infrastrutturale, è l’autostrada del SudEst, ovvero la Rosolini-Ispica”. Lo ripete l’assessore regionale Marco Falcone anche in un video emozionale di presentazione del nuovo tratto. Quello precedente, intanto, è ancora da riasfaltare: i primi due chilometri da Rosolini verso Cassibile sono stati in verità già oggetto di riqualificazione. C’è poi la barriera di Cassibile abbattuta (ma ancora illuminata) e da ricostruire. Racconti diversi, approcci diversi ma relativi alla stessa “infrastruttura straordinaria”.
“Oggi tagliamo il nastro della nuova tratta Rosolini-Ispica-Pozzallo, ma lavoriamo già all’autostrada fino a Modica. Siamo in campo, come mai si era visto finora, per fare le infrastrutture che attendiamo da decenni. Proprio come l’Autostrada del SudEst”, aggiunge ancora Falcone ad un anno dalle nuove elezioni regionali.




Ventotto milioni per il futuro di Akradina: edilizia, verde, fognature e rigenerazione archeologica

Interventi che puntano a riqualificare totalmente un’area della città, nella zona di Akradina.

A questo serviranno i 28 milioni di euro del ministero nell’ambito di Qualità dell’Abitare, il piano predisposto dal ministero delle Infrastrutture e la mobilità sostenibili.

Due progetti del Comune di Siracusa sono rientrati tra quelli finanziabili. Entro 240 dovrà produrre la progettazione definitiva. Prevedono una serie di interventi che possono essere sintetizzati in “Il margine è città” e “L’archeologia è città”. Oltre a interventi sugli immobili del quartiere Akradina dal punto di vista strutturale, infatti, è prevista la rigenerazione intorno alle mura di Gelone, con la realizzazione, tra gli altri aspetti, di una passeggiata archeologica. Poi, spazi verdi sparsi ad uso e consumo dei cittadini e, nella stessa ottica, il recupero dell’ex casa del pastore , alle spalle della chiesa di San Metodio.

I dettagli sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal sindaco, Francesco Italia. Con lui, gli assessori Pierpaolo Coppa, Maura Fontana, Carlo Gradenigo e Andrea Buccheri e il capo di gabinetto, Michelangelo Giansiracusa.




Incendio nel vallone di Noto, le fiamme lambiscono la cittadina: paura tra i residenti

Passata la paura, resta la rabbia dopo lo spaventoso incendio che ieri a Noto ha fatto tremare gli abitanti della zona sottostante al vallone, a due passi dalla porta Reale, nella zona di via Angelo Cavarra. “Un incubo”, raccontano a più voci i residenti. E le immagini pubblicate dal Movimento Antincendio Ibleo mettono in effetti i brividi. Il fuoco è arrivato a lambire le case. L’origine dolosa delle fiamme è più di una semplice ipotesi. Il vento e la presenza di terreni incolti hanno fatto il resto.
L’incendio attorno alle 14 e dal vallone ha raggiunto in poco tempo la zona dove si trova la statua del patrono San Corrado. Le fiamme hanno minacciato da vicino un distributore di benzina. Determinante l’intervento di Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Forestale con l’ausilio dall’alto di mezzi aerei.

“Non c’è la volontà di mettere in campo un’azione capillare ed efficace. Le ordinanze di pulizia dei terreni da sole non bastano. Serve la loro applicazione, come quella della legge relativa ai divieti sui terreni incendiati. Non è possibile che l’attività di monitoraggio e avvistamento sia delegata ai cittadini”, spiegano gli attivisti antincendio riuniti nel Mai.




VIDEO. Tutta la storia di Siracusa raccolta in tre eleganti volumi, ecco “Syrakosion”

Si chiama Syrakosion ed è l’ambizioso progetto editoriale di Anselmo Madeddu. In tre eleganti volumi, racchiusa la storia di Siracusa, dalla fondazione sino ai primi del 900. Un lavoro enciclopedico e documentato, ricco di fonti e riferimenti bibliografici che scorre via veloce come un racconto, tra personaggi, tradizioni e curiosità.
Lo stile di impaginazione richiama quello delle riviste e grazie alle tante immagini rende “vivida” la storia siracusana che scorre tra le pagine.
In libreria è disponibile il secondo volume di Syrakosion, dedicato alla storia poco nota della Siracusa medievale che, eppure, fu capitale dell’Impero per sei anni e sede del Consiglio Regionale.
Una scelta insolita quella di cominciare dal secondo “capitolo”. Eppure c’è una logica che lo stesso Madeddu ci spiega nella intervista che trovate qui sotto.




Pippo Gianni, il sindaco che sfida i no-vax e lancia le vaccinazioni anche in spiaggia

“Quando arrivano in terapia intensiva gli finisce lo spirito no-vax e inizia il pianto…”. Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, è un convinto sostenitore della necessità di immunizzarsi contro il virus che ha bloccato il mondo. Da medico, è stato l’autore della prima inoculazione nella cittadina siracusana che può vantare un centro vaccinale tra i più operativi della provincia. “Vaccinare tutti e prima possibile, anche in spiaggia a Marina di Priolo”, spiega il primo cittadino che nella sua intervista con SiracusaOggi.it guarda anche al futuro prossimo: tra Pnrr e transizione energetica in zona industriale e progetti cittadini.