“Poniamoci delle domande in doloroso silenzio”. Il sindaco di Ferla, Michelangelo Giansiracusa, è un mix di rabbia e amarezza il giorno dopo il devastante incendio che ha mandato in fumo ettari di vegetazione della Valle dell’Anapo. “Brucia la nostra terra, bruciano i nostri alberi, si manda in fumo un patrimonio inestimabile.
La politica, i controlli, i forestali, l’incuria, la colpa é sempre degli altri e c’è sempre una causa che determina un effetto. Mi chiedo per quale ragione si è così irresponsabili da appiccare fuoco ad una riserva, ad un bosco, al nostro patrimonio naturale”.
Ma nessuno può rispondere mentre i piromani si muovono quasi indisturbati, certi del loro vantaggio che garantisce impunità. “Chi ha appiccato gli incendi conosce bene le zone ed i sentieri. Sono aree impervie, difficili da raggiungere. Se non sai come muoverti, finisci intrappolato dallo stesso fuoco che hai appiccato”, racconta Vincenzo Parlato, sindaco di Sortino.
Nella cittadina siracusana c’è il più alto numero di forestali regionali della provincia. “Hanno iniziato da poco le loro giornate lavorative ed hanno fatto quanto potevano”, commenta al riguardo Parlato. “Semmai il problema è la flotta regionale di mezzi antincendio, specie dall’alto”. Nella Valle dell’Anapo sono stati impegnati due canadair e altrettanti elicotteri. Pure la Marina Militare ha messo a disposizione i suoi velivoli, rispondendo alla chiamata della Prefettura di Siracusa.
La situazione peggiore è quella vissuta a Cassaro. Il sindaco è Mirella Garro. “Sembrava di avere l’incendio dentro casa”, racconta ora con il sollievo del giorno dopo e dello scampato pericolo. La zona più colpita è stata quella di contrada Giambra. La Protezione Civile ha condotto in salvo un gruppo di scout impegnato in una escursione pericolosamente vicina ai roghi. Le fiamme hanno minacciato un agriturismo, chiuso al momento, ed alcune abitazioni. I continui lanci di schiumogeno e acqua dall’alto non hanno fiaccato la resistenza delle fiamme. Ancora nella notte i fianchi della Valle dell’Anapo erano in fiamme.
“Sono anni che sostengo che, soprattutto per la Sicilia, sia necessario modificare in parte la legge sui pascoli, introducendo gli divieti anche nelle aree non boscate e dei privati nelle quali venga dimostrato un incendio di natura dolosa. Sono certo che gran parte degli incendi che avvengono spesso e ciclicamente negli stessi luoghi o zone, non si ripeterebbero più”, dice il sindaco di Buccheri, Alessandro Caiazzo. “Tutto il resto dei discorsi, che siano riconducibili alla mancanza di cultura, di civiltà, di sensibilità, di amore per la natura etc. etc., sono solo le solite chiacchiere che non porteranno mai a nulla, considerato che quei pochi lestofanti che provocano gli incendi tali sono e tali resteranno. Intanto ieri, tra le 15.00 e le 18.00, 8 incendi contestuali in altrettanti territori della provincia di Siracusa, alcuni dei quali hanno lambito i centri abitati. Un sentimento di vicinanza alle comunità colpite ed a tutti coloro che hanno lottato senza sosta per salvare quanto più possibile rispetto ai 200 ettari andati in fumo”. E la sua posizione trova subito il sostegno del sindaco di Solarino, Seby Scorpo. Anche alcune abitazioni periferiche della cittadina sono state lambite dalle fiamme.