Hub vaccinale, cosa non ha funzionato: prenotazioni in eccesso, poche postazioni attive

Dopo la giornata nerissima dell’hub vaccinale, è arrivato il momento di dimostrare di saper rispondere alle evidenti criticità organizzative del servizio. Le mettiamo in fila, al netto della co-responsabilità di furbetti e quanti non rispettano orari e file.
Cominciamo dai numeri. Ieri sono state inoculate circa 640 dosi di vaccino nella struttura di via Bixio. Fatti due veloci calcoli, nelle 9 ore di attività dell’hub sono state somministrate circa 70 dosi ogni 60 minuti. La sensazione, a vedere le otto pagine su cui sono raccolte le sole prenotazioni della giornata di ieri, è che la piattaforma regionale abbia lavorato su di un ampio overbooking, assegnando la stessa fascia oraria anche a 120/140 persone. E questo primo elemento genera, come comprenderete, fila all’esterno ed attese. Ricapitolando: se la struttura è capace, al momento, di 70 vaccinazioni in un’ora, prenotarne il doppio comporta inevitabile disagio. E questo pur comprendendo la necessità di garantirsi una soglia di sicurezza, per evitare che disdette dell’ultimo istante possano mettere a rischio le stesse dosi di vaccino. L’Asp di Siracusa ha comunque contatto i referenti della piattaforma chiedendo modifiche a questo sistema, dietro segnalazione degli uffici di Protezione Civile del Comune di Siracusa. Da lunedì dovrebbe migliorare questo aspetto.
Altro rilievo organizzativo: perchè concentrare 500 prenotazioni al mattino e 300 nel pomeriggio? I numeri sono indicativi, ma vicinissimi alla realtà. A parità di postazioni vaccinali attivate tra mattina e pomeriggio (in media 5), perchè “caricare” le ore antimeridiane, senza predisporre un adeguato rafforzamento delle unità in servizio (medici ed infermieri, ndr)? Anche questo causa (ed ha causato) un forte rallentamento nelle operazioni.
A questo punto è inevitabile parlare di personale. L’hub di via Nino Bixio è di respiro provinciale. Arrivano persone da ogni parte del siracusano e delle 24 annunciate postazioni vaccinali all’inaugurazione, difficilmente sono più di 7 quelle attive. Va bene la penuria di vaccini, ma i numeri sembrano poco rispondenti al tipo di utenza provinciale. Potenziare quindi il personale all’interno – medici ed infermieri – sarebbe un’altra buona mossa. Competenza e professionalità sono evidenti una volta dentro la struttura, e questo va riconosciuto. Ma servirebbero rinforzi, anche in previsione dall’apertura della vaccinazione ad un numero sempre maggiore di persone.
Sono stati oggetto di critiche social i volontari di Protezione Civile. Ne prendiamo le difese. Si tratta di persone che, senza alcun tornaconto, si mettono al servizio della collettività ricevendo in cambio insulti gratuiti e spesso fuori luogo. Lode ai volontari. Ma per quante altre settimane potranno resistere ad un simile sforzo organizzativo e su base volontaria, prima di scoppiare?
Intanto, da questa mattina sono attivi due info point all’esterno della struttura. Bene anche il doppio percorso istituito in prefiltraggio. Converrà però l’Asp di Siracusa che queste soluzioni potevano essere facilmente predisposte sin dal primo giorno di apertura dell’hub vaccinale e non inseguendo il problema. In fondo, non dimentichiamo, siamo alle prese con la più grande campagna di vaccinazione mai vista prima. Lo straordinario deve, pertanto, essere inteso come strettamente ordinario. Il celebre motto del supereroe Spiderman recita, in fondo, ce “da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Alle volte c’è da imparare anche da un fumetto.




Siracusa e le code all'Hub Vaccinale: la situazione oggi, dopo il grande caos

Siamo andati a vedere come si è presentato questa mattina l’hub vaccinale di Siracusa dopo la giornata nera vissuta ieri. Primi tentativi di migliorie ma code, file e assembramenti restano all’ordine del giorno. Per ogni turno orario di prenotazione si accumulano dai 20 ai 40 minuti di ritardo per le fasce successive.

“È quantomeno incomprensibile – denuncia la Cgil di Siracusa – come si possa verificare una situazione simile, specie se a pagarne le conseguenze sono gli anziani, come peraltro testimoniano le numerose foto pubblicate sui social. Bisogna che venga messo in atto un progetto organizzativo più efficace che possa evitare assembramenti e ed estenuanti file che mettono a dura prova anziani, disabili o soggetti fragili dal punto di vista sociale o sanitario. Individuare oltre Urban Center di via Malta anche altri siti che possano fungere da hub vaccinali per smaltire le infinite prenotazioni, potrebbe essere una soluzione”. Il sindacato chiede anche l’intervento del sindaco, Francesco Italia. “Convochi tutti i soggetti interessati, comprese le forze sociali, per affrontare e risolvere i tanti problemi organizzativi e logistici delle aree destinate alle vaccinazioni, a tutela soprattutto della popolazione anziana e dei soggetti più fragili”.




La tragicomica vicenda dei maiali di via Algeri: parla la dirigente della scuola "invasa"

Sembra paradossale eppure, a quanto pare, c’è bisogno di spiegarlo. Nella vicenda tragicomica dei maiali di via Algeri il problema non sono di certo gli incolpevoli animali. Il problema è quel sottobosco di illegalità che alimentano, che se ne frega delle regole, delle leggi, delle norme sanitarie e del vivere civile.
“Sarebbe una cosa ridicola di per sè se non segnalasse purtroppo lo stato tragico di abbandono del quartiere”, si sfoga la dirigente scolastica Teresella Celesti. I bambini hanno svolto regolarmente le lezioni, mentre i maiali stazionavano all’esterno, nel parco robinson di via Algeri dove ha sede la materna del comprensivo Chindemi. “Servono conclusioni efficaci. Altrimenti dovremo rivolgerci ad altre forze…”.
Da questa mattina sul posto Polizia Municipale, Polizia di Stato e Asp. Anche la Prefettura di Siracusa segue da vicino l’evoluzione della vicenda.




"Onore a Fabio Granata", in un video Vittorio Sgarbi difende le posizioni dell'assessore

Vittorio Sgarbi, noto per essere da sempre scettico sul covid, interviene in difesa dell’assessore comunale di Siracusa, Fabio Granata. In un video di 7 minuti, si scaglia contro Mario Bonomo (Mpa) e rende “onore a Fabio Granata”. I due sono legati da amicizia di vecchia data. “E’ intollerabile la deriva antidemocratica di Bonomo”, dice Sgarbi che ritiene “cose condivisibili quelle dette da Granata”.
E poi ancora: “se dopo il vaccino alcuni sono morti, ho diritto a non farlo. E non per questo sono no-vax. E voglio poterlo dire. E certo non me lo impedisce Bonomo”. E a quanti richiedono le dimissioni di Granata, Sgarbi è netto. “Ha manifestato un lecito dubbio, perchè dimettersi? Granata ha avuto un pensiero lucido. Chi è per il vaccino, lo faccia. Chi è per il no, non lo faccia. Il dubbio è lecito”.
Di seguito il video integrale.




Un anno fa moriva Calogero Rizzuto. Il deputato Dipasquale: "Resto in attesa di giustizia"

Un anno fa moriva Calogero Rizzuto, vittima del covid. Una vicenda drammatica, finita al centro di trasmissioni televisive come Non è l’Arena e Report ed anche in Procura, con l’apertura di una inchiesta da parte della magistratura siracusana. In un momento in cui il coronavirus terrorizzava il Paese e ancora poche erano le conoscenze e le prassi di contrasto, l’allora direttore del parco archeologico di Siracusa spirava nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Siracusa.
Originario di Sambuca di Sicilia, adottivo di Rosolini, 65 anni, spirò nella mattina del 23 marzo del 2020. Un anno dopo, lo ricorda il deputato regionale ragusano Nello DiPasquale (Pd). “Oggi, a un anno di distanza dalla sua morte, voglio ricordare il fraterno amico Calogero Rizzuto, sconfitto dal Covid-19 perché nessuno ha pensato di fargli una lastra ai polmoni. Rimaniamo in attesa che sia fatta giustizia”, ha scritto sulle sue pagine social.
Un video per ricordare Calogero Rizzuto è stato pubblicato dal Parco Archeologico di Siracusa, di cui era direttore al momento della scomparsa.




Siracusa. Asili privati convenzionati: "Il Comune acquisti i posti, accordi disattesi"

L’applicazione della Convenzione stipulata dal Comune di Siracusa a gennaio 2020 con quattro cooperative che gestiscono asili nido privati convenzionati per l’acquisto di posti, “privilegiando le strutture delle frazioni di Cassibile, Belvedere e zone limitrofe accreditate all’Albo Regionale”. E’ quanto chiedono i responsabili degli asili in questione, dopo lo “stop” imposto a marzo 2020 dall’emergenza Covid, a cui non è mai seguito il riavvio del percorso. I fondi utilizzati sono regionali, i cosiddetti fondi Sezione Primavera e coprirebbero il periodo fino al prossimo dicembre. Secondo quanto spiegato dai gestori delle strutture, tuttavia, il Comune avrebbe deciso di non procedere con l’acquisto di posti fino al riempimento degli asili nido comunali.
Scelta che non avrebbe nulla a che fare, secondo le cooperative che gestiscono gli asili nido privati convenzionati, con quanto previsto dai fondi regionali che, se non utilizzati, tornerebbero indietro. Per ragioni territoriali, in realtà, alcuni posti sono stati acquistati, nello specifico a Cassibile.
Ad entrare nel dettaglio della vicenda, per la quale chiedono una marcia indietro del Comune, sono i rappresentanti e le dipendenti di tali asili privati, che esprimono le loro preoccupazioni.




Siracusa. Vaccini, che polemica dopo le frasi di Granata. Il sindaco: "io pro vaccini"

“Fabio Granata non è un no-vax. Ha espresso dei dubbi sui vaccini che tanti altri cittadini hanno ed ha chiarito il suo pensiero con un ampio post sui social. Io personalmente ritengo che sia giusto ed opportuno vaccinarsi e farlo al più presto. Questo non rappresenta alcun problema di coabitazione in giunta, perchè la mia squadra di governo parla a pezzi diversi della città senza imporre un pensiero unico. Spiace però che ci sia sempre qualcuno che provi a gettare fumo negli occhi dei cittadini per fare campagna elettorale”. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, rintuzza gli attacchi e prova a chiudere il caso nato a colpi di post sui social network e che ha improvvisamente acceso la domenica dei siracusani. A distanza di ore, c’è ancora sorpresa per le parole di Fabio Granata, assessore della giunta Italia non nuovo a finire nell’occhio del ciclone. Mario Bonomo (Mpa) ne ha chiesto le dimissioni. “Le sue sono dichiarazioni inaccettabili: si dimetta o venga immediatamente rimosso dalla carica istituzionale che ricopre. Chi è investito di importanti cariche pubbliche deve avere come primo obiettivo la tutela della salute delle persone e di quelle più fragili in particolare. È inammissibile che, a fronte di un impegno delle istituzioni pubbliche, a tutti i livelli, per uscire da questa pandemia con l’unica arma a nostra disposizione, i vaccini, e per sensibilizzare l’opinione pubblica al riguardo, uno dei nostri amministratori vada nella direzione opposta. Non solo: esprimendo anche un discutibile parere sui ricercatori italiani, dimentica che è anche grazie al loro fondamentale contributo che abbiamo imparato a conoscere e combattere questo virus”.
Granata non è rimasto in silenzio. Per il momento nessuna dichiarazione pubblica ma è tornato a scrivere sui social per chiarire il suo pensiero. E certo alimenterà ancora discussioni. “La maggioranza sostiene con entusiasmo messianico la vulgata della scienza ufficiale e crede come Vangelo alle assicurazioni degli scienziati e delle case farmaceutiche. Io no, nutro dei dubbi. E vorrei poterlo fare senza essere insultato o bollato come negazionista.
Ho avuto la grave perdita di Calogero Rizzuto e non mi sogno di pensare che il covid non esista o che non sia insidioso. Ma non chiudo gli occhi di fronte alla realtà che vedo e a ciò che succede. Il vaccino anti Covid è un vaccino doppiamente sperimentale poiché nuovo è il virus da combattere e nuova la tecnica a base genetica utilizzata. Questi due fattori dovrebbero indurre le industrie del farmaco e gli Enti di controllo ad agire con estrema cautela. Invece (…) hanno preferito correre e bruciare le tappe”. Granata riconosce il valore della scienza medica nel progresso dell’umanità ma “posso voler approfondire le questioni relative ad alcuni vaccini antiCovid a base genetica e capirne il meccanismo di funzionamento senza essere insultato?”.
Parole che, però, finiscono in fretta per sollevare un nuovo vespaio. Il tema è delicato e, dalle istituzioni, ci si attenderebbe – magari per politically correct – maggiore prudenza. “Una parola scritta sui social viene poi ripresa fuori contesto e piegata a fini polemici”, taglia corto però il sindaco Italia. “Io credo che l’assessore abbia chiarito il suo pensiero con un post. La mia giunta parla a pezzi molto diversi della città e non rappresentiamo una parte o l’altra, ma tutti i cittadini. C’è chi ha posizioni vicine alle mie e chi a quelle di Granata. Il mondo social è insidioso e complicato”. E forse proprio questo dovrebbe suggerirne un uso più mirato.
Le spiegazioni non convincono comunque Mario Bonomo. “Nel comprensibile disorientamento diffuso tra le persone, trovo assolutamente inaccettabili le considerazioni che si possono definire ‘dubitazioniste’ o quasi negazioniste dell’assessore alla legalità e alle risorse umane del Comune di Siracusa, Fabio Granata. Lo ritengo inadatto al ruolo pubblico che ricopre”.
All’origine di tutta la polemica, c’è sempre un post di commento dell’assessore Granata ad una notizia nazionale di balli e festeggiamenti di gruppo “alla faccia del Covid”. Con tanto di screenshot, Bonomo mostra quell’ “avete fatto benissimo a ballare e continuare a vivere” che ha creato i primi imbarazzi in giunta. E su questo punto, con estremo tatto, il sindaco corregge però il suo assessore. “Per le feste e per i balli, aspettiamo tempi migliori e ci mancherebbe altro. Da sempre facciamo il possibile per sensibilizzare tutti sulle misure di distanziamento sociale e sull’uso delle mascherine”.
Intanto, Italia Viva prende ancora una volta le distanze dalla giunta siracusana (di cui pure fa parte, ndr). Vera Corso, componente dell’assemblea nazionale di IV, si domanda “cosa intenda fare il sindaco Italia nei confronti di un assessore che esterna i propri dubbi sulla campagna vaccinale e pretende di ‘essere lasciato in pace’ perché parlare di Covid lo nausea”.




Operazione “White Mountains”, sgominato sodalizio criminale: i dettagli, i nomi e le immagini

Alle prime luci dell’alba di oggi, su delega della Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri della Compagnia di Augusta hanno sgominato quella che è ritenuta una fiorente piazza di spaccio attiva a Melilli.
Con un dispositivo composto da oltre 50 Carabinieri, tra cui quelli dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” di Sigonella, del Nucleo Cinofili di Nicolosi e del 12° Nucleo Elicotteri CC di Catania Fontanarossa, i militari dell’Arma hanno dato esecuzione, nei comuni di Melilli e Siracusa, a 7 provvedimenti cautelari in carcere emessi dal Tribunale di Catania – Ufficio GIP, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di aver preso parte ad un sodalizio criminoso dedito al traffico, trasporto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
I reati contestati a vario titolo sono quelli di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e traffico di sostanze stupefacenti.
Le indagini nei confronti del sodalizio criminale, avviate dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Augusta a maggio 2019 e condotte mediante servizi di osservazione, controllo e pedinamento con fotoriprese ed intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di acclarare l’esistenza di un sistema criminale, capeggiato da Rosario Vinci, che dopo essersi approvvigionato di cocaina nella frazione Villasmundo di Melilli e nella frazione Belvedere di Siracusa, avrebbe gestito  un gruppo di spacciatori al dettaglio nel comune ibleo.
Lo spaccio organizzato sarebbe stato capillare nel territorio, dove venivano utilizzate cassette della posta ed autovetture in disuso parcheggiate sulla pubblica via come nascondigli per lo stupefacente. Vinci avrebbe diretto  gli spacciatori alle proprie dipendenze nel soddisfare le richieste di stupefacente, insegnando loro le tecniche di taglio ed espedienti utili ad eludere i controlli da parte delle Forze dell’Ordine, come ad esempio quello di rispettare il Codice della strada – obbligando i propri spacciatori all’utilizzo del casco protettivo quando erano alla guida di scooter – o, nel caso di spostamenti in autovettura, quello di posizionare la cocaina sfusa sul tappetino dell’auto tenendo sempre a disposizione dell’acqua da versarvi sopra per scioglierla – anziché gettarla dal finestrino – se fermati dalle Forze dell’Ordine.
Avrebbe anche avuto l’abitudine di redarguire i propri “dipendenti” quando non conferivano in tempo le somme di danaro ricavate dalla vendita, o quando “tagliavano” male la cocaina, ricevendo lui stesso le lamentele dei clienti ed occupandosi di spacciare in prima persona solo in favore di amici stretti.
L’operazione è stata denominata “White Mountains” dal nome di chi è ritenuto il principale fornitore di cocaina del sodalizio, Antonino Montagno Bozzone, attinto  dall’ordinanza, nei confronti del quale i sodali avrebbero nutrito un profondo timore reverenziale, conoscendo la sua indole violenta in caso di ritardi nei pagamenti e quindi di mancanza di fedeltà. Un atteggiamento, questo, tuttavia mitigato in altre occasioni connesse ad “incidenti del mestiere”, come quando, per permettere al gruppo di continuare a lavorare, si sarebbe dimostrato comprensivo cedendo gratuitamente una quantità di cocaina per così dire “da appoggio” agli spacciatori che si erano disfatti frettolosamente dello stupefacente in occasione di controlli dei Carabinieri.
A Montagno Bozzone è  contestato anche il reato di estorsione, atteso che quando i suoi debitori non avevano la possibilità economica di pagare lo stupefacente acquistato, secondo gli inquirenti, era uso farsi consegnare le loro autovetture.
Sequestrati circa 50 grammi di marijuana e 5 di hashish, rinvenuti nella disponibilità di due dei soggetti. A Montagno Bozzone il provvedimento è stato notificato nella casa circondariale di Caltagirone, dove si trova ristretto per altra causa.
Gli altri arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Catania e presso la Casa di Reclusione di Augusta-Brucoli.
Si tratta di Salvatore Aresco, siracusano di 28 anni, Christian Crucitti, siracusano di 33 anni, Nicolò Minardi, siracusano di 31 anni; Alfonso Sollano, augustano di 25 anni, Rosario Vinci, siracusano di 29 anni, Montagno Bozzone, 31 anni, di Augusta. Marianna Mandragona, 30 anni, di Siracusa.




Siracusa. Cresce la differenziata ma non diminuisce la bolletta: "bisogna arrivare al 65%"

La crescita del dato complessivo relativo alla differenziata a Siracusa è certo una buona notizia. Una di quelle da salutare con favore. Il percorso iniziato oltre quattro anni addietro ha prodotto alcuni benefici, come ad esempio la diminuzione dei rifiuti prodotti. I tredici punti guadagnati nel 2020 spingono la percentuale di differenziata al 41,20% nel capoluogo. Ed i primi mesi del 2021 evidenziano una ulteriore tendenza di crescita.
Il cittadino però si pone una domanda: quando questi benefici ricadranno sulla bolletta? In soldoni, quando diminuirà il peso della Tari? Secondo gli ultimi dati di Cittadinanzattiva, a Siracusa si paga la settima Tari più alta d’Italia (dati 2019, ndr). Risponde a questa domanda l’assessore Andrea Buccheri che indica la percentuale media del 65% di differenziata come traguardo minimo per potere finalmente tagliare le aliquote.




Siracusa. La crepa di viale Teracati, ira degli automobilisti: "Problema più serio del previsto"

Un problema che è sorto lo scorso novembre e che non è ancora stato risolto. Motivo di proteste per quanti percorrono quotidianamente viale Teracati. Non è una buca quella transennata con il nastro arancione di protezione, è un sollevamento, una lesione, secondo quanto appurato. Le telecamere di SiracusaOggi.it hanno raccolto questa mattina, mentre la nostra troupe effettuava le riprese, gli umori dei cittadini. La maggior parte di loro si dice quantomeno contrariata.
Ma il problema è stato inquadrato? La competenza, che in un primo momento sembrava del settore Viabilità, in realtà sarebbe dell’assessorato ai Lavori Pubblici. Non si tratta, infatti, soltanto di un semplice rattoppo da effettuare, ma di una questione più importante, visto che sotto l’area transennata passa un canale di acque miste. Necessarie, quindi, delle indagini, che vedono anche il coinvolgimento della Siam.