Video. Il Talete? "Non possiamo abbatterlo ma migliorarlo. E diventerà parcheggio residenti"

Non piace (quasi) a nessuno, però il parcheggio Talete c’è e non si abbatte. Almeno non per il momento. Lo ha spiegato questa mattina l’assessore comunale Fabio Granata, intervenuto su FMITALIA. Parlando del progetto di “abbellimento” della facciata, ha risposto a chi ha chiesto più coraggio puntando all’abbattimento di una bruttura. “Non ci piace, ma non possiamo abbatterlo senza incorrere in danno erariale e violare norme”, così in sintesi, ha spiegato.
Nel futuro – entro l’estate – c’è allora un’opera di maquillage per il casermone in cemento che diventerà un parcheggio destinato in particolare ai residenti in Ortigia. “Liberiamo vie e piazze dalle auto, anche se autorizzate. Come fatto per piazza Duomo”, anticipa Granata. E poi ci sono anche gli oneri di urbanizzazione del vicino hotel da “investire” per cambiare in meglio l’area, inclusa la terrazza del Talete. E magari una coraggiosa operazione di mitigazione del rischio idrogeologico: il parcheggio si allaga quando piove, perchè più basso del livello del mare. Di quei 600mila euro circa, ne sarebbero stati spesi sino ad ora “solo” 100mila. Ma l’ex consigliere comunale Francesco Burgio non nasconde qualche dubbio. “Andando a memoria, nel 2019 a seguito di una mia interrogazione sullo stato dei lavori al Talete e delle somme fino ad allora utilizzate, l’amministrazione, ascoltati i suoi uffici, mi riferì di aver impegnato per lavori di ristrutturazione e manutenzione nell’arco degli ultimi anni, circa la metà dei 600 mila euro messi a disposizione per opere di riqualificazione nella zona antistante l’albergo ex palazzo delle Poste. Oggi sento parlare di somme diverse. In effetti, da una semplice passeggiata non è davvero facile comprendere una spesa superiore; il Talete, ma non vorrei sbagliarmi, sembra davvero più o meno lo stesso”.
L’intervista integrale con Fabio Granata qui di seguito.




VIDEO. "Licenziateci", la paradossale vertenza dei 120 lavoratori della fallita Bpis

Vivono in una sorta di limbo occupazionale, senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. Formalmente sono ancora dipendenti di una società che, però, è fallita. E senza licenziamento, restano sospesi. Non sono disoccupati, non possono accettare eventuali offerte di lavoro, non hanno stipendio (da ottobre, ndr) pur risultando formalmente dipendenti. E’ la paradossale situazione che si ritrovano a vivere i circa 120 lavoratori della Bpis, azienda dell’indotto industriale dichiarata fallita poco prima di Natale.
Massimo Imbrò è uno dei lavoratori rimasti sospesi, in una situazione che non permette neanche di chiedere sospensione di mutuo o altre spese. Ecco le sue parole.




VIDEO. Zona Rossa fino a metà febbraio? Musumeci: "Settimana decisiva, contano i numeri"

Ha parlato di “settimana decisiva” il presidente della Regione, Nello Musumeci. In un video pubblicato sui social, esorta i siciliani al rispetto delle regole, dopo avere incontrato i prefetti e avere chiesto il potenziamento dei controlli sul territorio. La Sicilia rimane “Zona Rossa” per il momento e non è escluso che possa esserlo anche dopo il 31 gennaio, almeno per le due settimane successive. Molto dipenderà dai numeri del contagio, ma il Cts avrebbe suggerito la zona rossa per un lasso di tempo non inferiore. Il presidente della Regione chiarisce di essere disposto a scelte impopolari. “Non possiamo permetterci- ha aggiunto- 40 morti al giorno”.




Siracusa. Coronavirus, l'analisi dell'infettivologo: "E' saltato il contact tracing"

Resta complesso il quadro all’interno del quale si snoda nel territorio provinciale l’emergenza Covid-19. L’infettivologo, Gaetano Scifo pone in rilievo, in particolar modo su alcuni aspetti . Riguardano soprattutto il contact tracing che sembra essere saltato. In questa ondata, secondo l’ex dirigente di Malattie Infettive, si vede in maniera evidente la situazione critica siciliana, per certi versi peggiore di quanto si verifica in Lombardia. A Siracusa, un salto alla fine di dicembre, con numeri a tre cifre al giorno.

 




Scuole aperte o chiuse? Decisione per Noto nel fine settimana: divisi insegnanti e dirigenti

Il quesito è da giorni al centro di discussioni infinite: scuole aperte o da chiudere in zona rossa? Le famiglie e molti insegnanti sarebbero per la prosecuzione della dad, i dirigenti scolastici invece parlano di scuole sicure. Una posizione che trova il conforto dell’assessore regionale Lagalla che, con un video sui social, ha spiegato come ad oggi non ci siano le condizioni per tornare a chiudere le scuole in Sicilia. Non esclude, però, che -in caso di peggioramento della curva del contagio – si possa decidere di rivedere quella che è la linea adottata al momento. Lo aveva anticipato il presidente Musumeci, anche lui si è detto pronto a chiudere le scuole se – alla data del 31 gennaio – i numeri del covid rimarranno sulla soglia di allarme.

I sindaci da giorni vengono compulsati da mille richieste ed hanno il loro bel daffare nello spiegare perchè non spetta alla loro autonomia decisionale ogni valutazione in merito. A Noto, dove in questa prima settimana di ripresa della didattica a distanza non sono mancate le polemiche e le classi vuote per scelta delle famiglie, il primo cittadino Corrado Bonfanti ha fatto sapere che riceverà dall’Asp, sabato, una analisi dettagliata della situazione. “Una ulteriore verifica sui dati settimanali, per comprendere se le scuole a Noto possono stare aperte o servono provvedimenti restrittivi. A quella decisione mi atterrò”. Gli insegnanti hanno chiesto al sindaco di valutare la chiusura (così come i genitori, ndr), i dirigenti scolastici invece ritengono le scuole sicure. Ogni decisione rimandata alle indicazioni del Dipartimento di Prevenzione.
Settimana prossima, poi, sarà nuovamente allestito a Noto il drive in dei tamponi rapidi, per una giornata di screening sulla popolazione scolastica.




Vaccini in Sicilia, i ritardi di Pfizer e i timori per i richiami: la Regione prepara la causa

Nonostante i ritardi Pfizer, non sarebbero a rischio i richiami dei vaccini in Sicilia. Lo assicura l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. “Siamo stati prudenti ma serve una reazione per gli impegni non mantenuti da Pfizer”, spiega confermando l’appoggio della Regione siciliana alla azione legale annunciata dall’Italia per i ritardi nella consegna dei vaccini programmati come da contratto.
Intanto, Progetto Siracusa ha raccolto e rilanciato le preoccupazioni sui tempi della vaccinazione dei medici e degli operatori sanitari delle cliniche private aretusee convenzionate con la Regione siciliana.

Ascolta le parole dell’assessore Razza
https://fb.watch/38VQdMz9cP/




Braccianti stagionali, posto per 100 nel villaggio accoglienza. E gli altri?

“Non stiamo facendo alcun favore ai braccianti stagionali. La nascita del villaggio dell’accoglienza è un atto dovuto, da paese civile”. L’assessore Rita Gentile non si scompome davanti alle critiche. Con voce calma spiega che queste persone “non vengono a bighellonare ma rispondono a una necessità di manodopera nei nostri campi e delle nostre aziende”.
Certo, il villaggio che sta nascendo a Cassibile dopo l’accordo con la Prefettura di Siracusa non farà sparire la ormai famosa baraccopoli. “Vorremmo riuscire ad ospitare almeno 100 persone”, dice Rita Gentile. Ma il numero di braccianti stranieri, in massima parte extracomunitari, è decisamente maggiore. Con il rischio che chi rimane fuori troverà alloggio di fortuna nei terreni vicini. “Ma sfatiamo il mito che siano degli irregolari. La stragrande maggioranza è in regola”, puntualizza nella nostra intervista che trovate sotto. Durante la quale sottolinea anche la necessità di nuovi strumenti di reperimento della manodopera, per evitare ogni forma di sfruttamento e caporalato da cui poi discendono anche i problemi abitativi.
Intanto tra i residenti di Cassibile inizia a serpeggiare malcontento. Non tutti gradiscono il “concentramento” deo braccianti nella piccola frazione siracusana.




VIDEO. Mille restrizioni ma fiera e mercato aperti: perchè? Risponde l'assessore Burti

L’assessore alle attività produttive del Comune di Siracusa, Cosimo Burti, risponde ad una delle domande da giorni sulla bocca di tutti: perchè i mercati sono aperti quando invece decine sono le restrizioni nella vita di tutti i giorni?
Si guarda, ovviamente, ai due principali appuntamenti settimanali: la cosiddetta fiera del Mercoledì, con circa 350 venditori ambulanti presenti e centinaia di visitatori; il mercato della domenica in piazza Santa Lucia, anche questo particolarmente frequentato.
Nel video qui sotto, la risposta dell’assessore Burti.




VIDEO. Lieve flessione nel numero dei positivi ad Avola, il sindaco in diretta dal mercato

Nonostante una lieve flessione nel numero degli attuali positivi (405), rimane forte la pressione del covid su Avola. La cittadina siracusana guida, suo malgrado, la classifica provinciale del contagio. Diversi i provvedimenti adottati negli ultimi giorni dal sindaco, Luca Cannata, per limitare le potenziali occasioni di contagio.
Nessuno ha però riguardato il mercato. “Viene facile dire chiudi il mercato e chiudi tutto quando si ha lo stipendio e la pancia piena”, scrive sui suoi canali social il primo cittadino. “Tutti i giorni io vedo la sofferenza delle partite iva che non hanno adeguato sostegno e ristori dal governo. Dunque continuerò a sostenere la tutela della salute in tutti i modi ma chiaramente tutelando i lavoratori e l’occupazione e sostenendo l’economia visto che vi è un governo assente”, le sue parole. Meglio illustrate nel corso di una diretta social che qui riportiamo.




VIDEO. Sequestro di ingenti quantitativi di droga e due arresti: blitz alla Mazzarrona

Blitz della polizia in almeno un paio condomini della Mazzarrona, ritenuti fortini della droga. Gli uomini della Squadra Mobile hanno lavorato con le Volanti e il Nucleo Cinofili di Catania, con il cane Zeus. Un intervento fortemente voluto dal Questore di Siracusa, Gabriella Ioppolo.


Ha condotto all’arresto di Giuseppe Di Maria, 52 anni, con numerosi precedenti, già agli arresti domiciliari, in quanto colto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di cocaina, marijuana e denaro frutto dell’attività di spaccio ed Emanuele Lauretta, 38 anni, sorvegliato speciale sempre per reati inerenti la droga.
In particolare, i poliziotti, operando nei vasti condomini di edilizia popolare della “Mazzarona”, hanno rinvenuto nell’abitazione di Di Maria  un cospicuo quantitativo di cocaina, per circa 21 grammi, e marijuana per 1 grammo, parte della quale suddivisa in dosi. Approfondendo, gli agenti hanno trovato materiale per il confezionamento, tra cui un bilancino elettronico di precisione ed un coltellino .Addosso, circa 260 euro riconducibili all’attività di spaccio.
Lo stupefacente rinvenuto avrebbe avuto sul mercato un valore pari a circa 2 mila euro.

Intervento anche su un palazzo con telecamere installare lungo tutto il perimetro, per controllare la zona. In un appartamento al piano terra, Emanuele Lauretta deteneva 1600 euro,un ampio monitor che si scopriva essere collegato all’articolato sistema di videosorveglianza, 4 grammi di cocaina. Avrebbe fruttato 400 euro.