Pippo Gianni l'arabo: in Tunisia piace il suo progetto contro il traffico di esseri umani

E adesso chiamatelo anche Pippo Gianni l’arabo. Il primo cittadino di Priolo, ex parlamentare nazionale ed ex assessore e deputato regionale, è il protagonista di una lunga intervista sul quotidiano arabo alaraby.co.uk con oltre 4 milioni di lettori. Insieme al giornalista tunisino Walid Al Tellili, rilancia una sua vecchia idea per fermare i trafficanti di essere umani e trasformare in vera risorsa l’immigrazione. “Il sindaco di Priolo Gargallo, Giuseppe Gianni, propone un approccio diverso per affrontare il tema degli immigrati clandestini. Un approccio più umano, alla luce delle esigenze dei Paesi europei, basato sulla formazione di corridoi di migrazione legale attraverso la Sicilia”, scrive
Il piano, sulla carta, è semplice. E parte da un ente nell’orbita della Regione ovvero il Coppem, il Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo, con sede a Palermo e contatti con una trentina di Paesi dell’area del Mediterraneo. “Attraverso fondi europei, si potrebbero costruire due grandi villaggi per 4/5mila persone da ospitare, formare ed avviare a lavoro in tutta l’UE. E sarebbero quelle persone che oggi alimentano il traffico di essere umani lungo il Mediterraneo”, spiega Pippo Gianni. Come funzionerebbe? “Ogni Paese arabo potrebbe inviare, in maniera assolutamente regolare, centinaia di uomini e donne che in Sicilia verrebbero formati e preparati a svolgere lavori specializzati, secondo la richiesta delle nazioni europee dove poi troverebbero occupazione. Faremmo lavorare così anche 15mila formatori siciliani ma soprattutto non ci ritroveremmo più così con i migranti che bighellonano in giro a 30 euro al giorno”.
I due villaggi dovrebbero sorgere uno nella parte orientale della Sicilia (villaggio ex Nato di Comiso) e l’altro nel trapanese. “Tutti gli interventi sarebbero finanziati dall’Unione Europea. E così magari iniziamo ad usare meglio quella valanga di milioni di euro spese per il fenomeno dell’immigrazione e mai risolutivi o realmente utili. Avevo anche contattato Ikea sei anni fa per questo progetto, ed erano disponibili ad allestire i due villaggi”, aggiunge ancora Gianni.




Covid, Luca Cannata: "150 morti da ottobre a gennaio in provincia di Siracusa"

“Tra ottobre scorso e gennaio, si sono registrati 150 decessi in provincia di Siracusa”: il sindaco di Avola, Luca Cannata, piazza il dato (“secondo dati dell’Asp”) nel corso di un suo video sui canali social istituzionali del Comune di Avola.
“Ci sono stati dei morti nella nostra città, ma non sappiamo con esattezza quanti. Sulla scorta di un calcolo statistico potrebbero essere tra i 10 ed i 15. In ogni caso, ho chiesto all’Asp di avere un numero esatto. Alle famiglie va il nostro cordoglio. Dobbiamo rispettare le regole per il contenimento dell’emergenza sanitaria: distanziamento e mascherine. Dobbiamo tutelarci e salvaguardare da un lato la nostra salute e dall’altro quella delle attività economiche del nostro territorio”, ha detto ancora Cannata.
Quanto alla situazione attuale ad Avola, gli ultimi aggiornamenti parlano di contagi in discesa: sono ora 344 i positivi, cinque in meno rispetto alle 24 ore precedenti. Erano 506 lo scorso 18 gennaio. “Scendono i contagi perchè stanno passando i famosi 15 giorni dal picco legato alle feste natalizie. Statisticamente, il 3% dei positivi finisce anche ricoverato. E’ virus letale e di covid si muore. Per questo ci sono richiesti comportamenti per bloccare il contagio. Facciamo squadra, siate collaborativi e niente sciacallaggio. Così supereremo questa difficile fase”.




Siracusa. Tornano di moda gli orti sociali, tutti assegnati i lotti. "Eviteremo l'incuria"

Con gli 8 orti sociali assegnati questa mattina, tornano ad essere tutte occupate le 140 “caselle” a disposizione del Comune di Siracusa. Nel terreno di viale Scala Greca sono stati ricavati piccoli lotti di terreno, affidati ai cittadini che ne hanno fatto richiesta nei modi previsti, su cui possono coltivare per il proprio diletto o consumo verdure, ortaggi ed essenze.
Dopo una fase di oblio, l’aggiudicazione odierna certifica il pieno ritorno in attività degli orti urbani. Per evitare di tornare ad un passato recente di incuria ed abbandoni, il Comune promette controlli ciclici per verificare lo stato dei singoli orti. Gli assegnatari di quelli in evidente abbandono potrebbero persino vedersi recapitare una secca revoca.
Rimane una nota dolente: la parte di terreno di proprietà della ex Provincia Regionale è in evidente abbandono. “Abbiamo chiesto all’ente di procedere alla pulizia o magari di affidare a noi la gestione anche di quel lotto intercluso, in modo da poter ampliare peraltro il numero di orti urbani disponibili”, spiega l’assessore Cosimo Burti. “Purtroppo le nostre richieste non hanno ricevuto risposta”.




VIDEO. Giornata della Memoria, cerimonie a Siracusa: "contro la discriminazione, sempre"

Celebrata anche a Siracusa la Giornata della Memoria, dedicata al ricordo della Shoah. Nell’aula magna dell’istituto Fermi l’appuntamento organizzato dalla Prefettura, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale, della Consulta degli studenti e della sezione di Siracusa dell’Associazione siciliana della stampa.
Nel corso della cerimonia, sono stati presentati i lavori degli studenti del “Fermi” sul tema dell’Olocausto ed è stata consegnata da Patrick Catania e Vlad Ionut Privighitorita una medaglia d’onore ad Angelo Santoro, figlio di Concetto, militare siracusano deportato in Germania durante la guerra per essersi opposto al nazismo. Il prefetto Giusy Scaduto ed il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, hanno partecipato al momento celebrativo.

Altro appuntamento dedicato alla Memoria nella sede del Cirs di Siracusa. E’ stato dedicato un piccolo blocco rettangolare di pietra tunisina a Salvatore Cortese, nato a Siracusa il 28 gennaio del 1907 e deceduto a Hersbruck il 14 gennaio del 1945.




Siracusa. La "liberazione" della Mazzarona inizia da via Barresi: rimossi i cassonetti

Sono iniziate questa mattina le operazioni di rimozione dei cassonetti stradali per i rifiuti ancora presenti lungo via Barresi. Lo stradone della Mazzarona era stato preso d’assalto dai “ribelli” della differenziata ovvero quanti, in tutti questi mesi, non hanno voluto convertirsi al frazionamento dei rifiuti. I cassonetti erano una comoda tentazione per chi, da ogni parte della città, voleva disfarsi della propria spazzatura.
La situazione era però sfuggita di mano, divenendo ingestibile per i residenti che oggi festeggiano una sorta di liberazione. Ma basterà la rimozione dei cassonetti per liberare la zona dalle discariche ai bordi della strada? L’esperienza maturata in altri quartieri, insegna che ci vorranno delle settimane prima che sparisca del tutto il malvezzo. Anche senza cassonetti, c’è chi continuerà a poggiare sull’asfalto il proprio sacchetto. Sfidando le telecamere piazzate dall’amministrazione comunale, a caccia di zozzoni con le nuove fototrappola e-killer.




Video. Il Talete? "Non possiamo abbatterlo ma migliorarlo. E diventerà parcheggio residenti"

Non piace (quasi) a nessuno, però il parcheggio Talete c’è e non si abbatte. Almeno non per il momento. Lo ha spiegato questa mattina l’assessore comunale Fabio Granata, intervenuto su FMITALIA. Parlando del progetto di “abbellimento” della facciata, ha risposto a chi ha chiesto più coraggio puntando all’abbattimento di una bruttura. “Non ci piace, ma non possiamo abbatterlo senza incorrere in danno erariale e violare norme”, così in sintesi, ha spiegato.
Nel futuro – entro l’estate – c’è allora un’opera di maquillage per il casermone in cemento che diventerà un parcheggio destinato in particolare ai residenti in Ortigia. “Liberiamo vie e piazze dalle auto, anche se autorizzate. Come fatto per piazza Duomo”, anticipa Granata. E poi ci sono anche gli oneri di urbanizzazione del vicino hotel da “investire” per cambiare in meglio l’area, inclusa la terrazza del Talete. E magari una coraggiosa operazione di mitigazione del rischio idrogeologico: il parcheggio si allaga quando piove, perchè più basso del livello del mare. Di quei 600mila euro circa, ne sarebbero stati spesi sino ad ora “solo” 100mila. Ma l’ex consigliere comunale Francesco Burgio non nasconde qualche dubbio. “Andando a memoria, nel 2019 a seguito di una mia interrogazione sullo stato dei lavori al Talete e delle somme fino ad allora utilizzate, l’amministrazione, ascoltati i suoi uffici, mi riferì di aver impegnato per lavori di ristrutturazione e manutenzione nell’arco degli ultimi anni, circa la metà dei 600 mila euro messi a disposizione per opere di riqualificazione nella zona antistante l’albergo ex palazzo delle Poste. Oggi sento parlare di somme diverse. In effetti, da una semplice passeggiata non è davvero facile comprendere una spesa superiore; il Talete, ma non vorrei sbagliarmi, sembra davvero più o meno lo stesso”.
L’intervista integrale con Fabio Granata qui di seguito.




VIDEO. "Licenziateci", la paradossale vertenza dei 120 lavoratori della fallita Bpis

Vivono in una sorta di limbo occupazionale, senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. Formalmente sono ancora dipendenti di una società che, però, è fallita. E senza licenziamento, restano sospesi. Non sono disoccupati, non possono accettare eventuali offerte di lavoro, non hanno stipendio (da ottobre, ndr) pur risultando formalmente dipendenti. E’ la paradossale situazione che si ritrovano a vivere i circa 120 lavoratori della Bpis, azienda dell’indotto industriale dichiarata fallita poco prima di Natale.
Massimo Imbrò è uno dei lavoratori rimasti sospesi, in una situazione che non permette neanche di chiedere sospensione di mutuo o altre spese. Ecco le sue parole.




VIDEO. Zona Rossa fino a metà febbraio? Musumeci: "Settimana decisiva, contano i numeri"

Ha parlato di “settimana decisiva” il presidente della Regione, Nello Musumeci. In un video pubblicato sui social, esorta i siciliani al rispetto delle regole, dopo avere incontrato i prefetti e avere chiesto il potenziamento dei controlli sul territorio. La Sicilia rimane “Zona Rossa” per il momento e non è escluso che possa esserlo anche dopo il 31 gennaio, almeno per le due settimane successive. Molto dipenderà dai numeri del contagio, ma il Cts avrebbe suggerito la zona rossa per un lasso di tempo non inferiore. Il presidente della Regione chiarisce di essere disposto a scelte impopolari. “Non possiamo permetterci- ha aggiunto- 40 morti al giorno”.




Siracusa. Coronavirus, l'analisi dell'infettivologo: "E' saltato il contact tracing"

Resta complesso il quadro all’interno del quale si snoda nel territorio provinciale l’emergenza Covid-19. L’infettivologo, Gaetano Scifo pone in rilievo, in particolar modo su alcuni aspetti . Riguardano soprattutto il contact tracing che sembra essere saltato. In questa ondata, secondo l’ex dirigente di Malattie Infettive, si vede in maniera evidente la situazione critica siciliana, per certi versi peggiore di quanto si verifica in Lombardia. A Siracusa, un salto alla fine di dicembre, con numeri a tre cifre al giorno.

 




Scuole aperte o chiuse? Decisione per Noto nel fine settimana: divisi insegnanti e dirigenti

Il quesito è da giorni al centro di discussioni infinite: scuole aperte o da chiudere in zona rossa? Le famiglie e molti insegnanti sarebbero per la prosecuzione della dad, i dirigenti scolastici invece parlano di scuole sicure. Una posizione che trova il conforto dell’assessore regionale Lagalla che, con un video sui social, ha spiegato come ad oggi non ci siano le condizioni per tornare a chiudere le scuole in Sicilia. Non esclude, però, che -in caso di peggioramento della curva del contagio – si possa decidere di rivedere quella che è la linea adottata al momento. Lo aveva anticipato il presidente Musumeci, anche lui si è detto pronto a chiudere le scuole se – alla data del 31 gennaio – i numeri del covid rimarranno sulla soglia di allarme.

I sindaci da giorni vengono compulsati da mille richieste ed hanno il loro bel daffare nello spiegare perchè non spetta alla loro autonomia decisionale ogni valutazione in merito. A Noto, dove in questa prima settimana di ripresa della didattica a distanza non sono mancate le polemiche e le classi vuote per scelta delle famiglie, il primo cittadino Corrado Bonfanti ha fatto sapere che riceverà dall’Asp, sabato, una analisi dettagliata della situazione. “Una ulteriore verifica sui dati settimanali, per comprendere se le scuole a Noto possono stare aperte o servono provvedimenti restrittivi. A quella decisione mi atterrò”. Gli insegnanti hanno chiesto al sindaco di valutare la chiusura (così come i genitori, ndr), i dirigenti scolastici invece ritengono le scuole sicure. Ogni decisione rimandata alle indicazioni del Dipartimento di Prevenzione.
Settimana prossima, poi, sarà nuovamente allestito a Noto il drive in dei tamponi rapidi, per una giornata di screening sulla popolazione scolastica.