Siracusa. Superbonus 110%: istituzioni, tecnici ed esperti a confronto sulla nuova misura

C’è grande attesa attorno alla nuova misura del Superbonus 110%. Un interesse confermato dall’ampia partecipazione, questa mattina a Siracusa, al convegno-incontro dedicato alla novità introdotta dal governo che vuole, contemporaneamente, rimettere in moto il settore edile e valorizzare il patrimonio immobiliare delle città italiane attraverso opere di riqualificazione ed efficientamento energetico. Punto centrale, il meccanismo di cessione del credito che permette a cittadini e condomini di intervenire su immobili, facciate, climatizzazione e solare a costo azzerato.
Tecnici, esperti e privati si sono confrontati sul Superbonus 110% insieme al sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa (collegato in videochat), al componente della Commissione Attività Produttive Luca Sut, i parlamentari siracusani Paolo Ficara e Filippo Scerra (M5s) ed i rappresentanti provinciali degli ordini degli ingegneri, degli architetti, dei geometri ed associazioni degli amministratori di condominio. Un occasione utile anche per evidenzia gli aspetti migliorabili in una procedura rivoluzionaria tanto quanto nuova, e per questo ancora perfettibile.
Le interviste.




Siracusa. Asili nido comunali, le ragioni del ricorso al Cga spiegate da Confocooperative

Nei primi giorni della prossima settimana saranno “consegnate” alle ditte aggiudicatarie le chiavi degli asili nido comunali di Siracusa. Servizio finalmente pronto a partire, dopo infinite traversie, ritardi ed un ricorso al Tar. Tutto risolto? Non proprio. Tre cooperative sociali hanno presentato ricorso al Cga, avverso alla sentenza del Tar di Catania. I giudici amministrativi di Catania non si sarebbero pronunciati nel merito ma solo nella forma ed inoltre vi sarebbero comunque anomalie nel predisposto bando di gara. Questa, in sintesi, la versione dei ricorrenti.
Questo nuovo momento della intricata vicenda non dovrebbe comunque avere riflessi sull’avvio del servizio. A meno di una sospensiva che potrebbe cambiare le carte in tavola. Ecco le ragioni di chi sostiene il ricorso, nelle interviste sotto.




Siracusa. Armi e droga: avrebbe fruttato 30 mila euro, tre arresti in via Immordini. VIDEO

Continua il contrasto alle piazze di spaccio . Ieri la polizia ha arrestato tre giovani. Si tratta di Francesco  Puglisi, siracusano di 20 anni, colto in flagranza del reato di detenzione di arma clandestina e munizioni,  Enrico De Angelis, siracusano di 27 anni, colto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, marijuana, hashish, materiale per il confezionamento e numerose cartucce per arma da fuoco e Alessandro Caruso, siracusano di 21 anni, colto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, marijuana, hascisc e di materiale per il confezionamento.

GLi uomini della Squadra Mobile e i cinofili, nel corso dei servizi di controllo sul territorio, hanno notato Puglisi  alla guida di uno scooter . Il giovane, alla vista dei poliziotti avrebbe tentato di eludere i controlli. Gli agenti, quindi, hanno deciso di  effettuare una perquisizione personale, rinvenendo un insolito numero di chiavi utilizzate per delle voliere. All’interno , il fiuto del cane “Soan” ha permesso di individuare una pistola con matricola abrasa con caricatore inserito ed una pistola a salve. Il giovane è stato arrestato per ricettazione e detenzione abusiva di armi e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, posto agli arresti domiciliari.

Portando avanti i controlli nella zona di via Italia 103, ed in particolare della via Immordini, gli agenti hanno perquisito l’abitazione di De Angelis, sorprendendolo mentre tentava di disfarsi di droga gettandola nel water. Con l’impiego del cane “Elvis” , è stata rinvenuta un’ingente quantità di sostanza stupefacente ( 230 grammi di cocaina, circa 300 grammi di hashish e 65 grammi di marijuana), bilancini elettronici di precisione e copioso materiale per il confezionamento della droga, fra cui pentolini e cucchiai intrisi di cocaina. La perquisizione ha permesso di rinvenire anche 18 cartucce calibro 44 Magnum.
Il cospicuo quantitativo di sostanza stupefacente rinvenuto è idoneo a confezionare oltre 1000 dosi di cocaina, 120 di marijuana, 600 di hascisc, che alla vendita al dettaglio avrebbero fruttato oltre 30.000 euro.
De Angelis, dopo le incombenze di rito, è stato condotto in carcere.

Caruso, infine,  notando i poliziotti si sarebbe dato alla fuga lasciando cadere lo zaino, all’interno del quale sono stati rinvenuti quasi 9 grammi di cocaina, 70 grammi di marijuana e 17 grammi di hashish, già suddivisi in oltre 200 dosi pronte per lo spaccio. La sostanza stupefacente rinvenuta avrebbe fruttato circa 3500 euro. E’ stato posto ai domiciliari.

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Siracusa. In una palazzina di via Algeri abitare è diventato difficilissimo e pericoloso

La storia di una palazzina dove abitare è diventato difficilissimo. Tra cedimenti e distacchi, sopralluoghi di Vigili Urbani e Vigili del Fuoco non si contano più le aree interdette. Balconi, terrazzo, persino l’androne e le scale.
La palazzina è di proprietà dello Iacp, con le famiglie hanno cercato di parlare più volte negli ultimi mesi cercando un accordo che possa permette l’avvio di lavori di manutenzione non più rinviabili.
Le immagini e l’esasperazione dei residenti:




Siracusa. Droga in via Immordini: rocambolesco inseguimento sui tetti e arresto

Un rocambolesco inseguimento sui tetti dei palazzi di via Immordini, poi l’arresto. Nuovo intervento di contrasto alle piazze di spaccio nel capoluogo. La Squadra Mobile ha arrestato Omar Alì, 30 anni, siracusano, già noto alle forze di polizia, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, marijuana e hashish.
Ieri mattina i poliziotti hanno effettuato un controllo nei plessi abitativi della zona, che resta tenuta sotto controllo essendo una piazza dello spaccio. Hanno notato un giovane in un androne che, alla vista degli agenti, tentava di fuggire, salendo su per le scale dello stabile con un vistoso zaino con sè. Inseguimento spettacolare sui tetti dei palazzi. Infine, l’arresto del giovane che, nel frattempo, si era disfatto dello zaino. Una volta recuperato, gli uomini delle Mobile hanno rinvenuto al suo interno i documenti d’identità del presunto spacciatore,  50 grammi di marijuana, 4 grammi di hashish, 8 grammi di cocaina, nonché la somma di 245 euro, in banconote di vario taglio.
I poliziotti, in considerazione della droga sequestrata, idonea a confezionare almeno 85 dosi di cocaina, 96 dosi di marijuana e 9 di hascisc, del valore commerciale di circa 3000 euro, su disposizione dell’autorità Giudiziaria, conducevano il giovane agli arresti domiciliari.

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Siracusa. Il vicepresidente della Commissione Trasporti pedala sulla ciclabile delle polemiche

Una valanga di critiche ha sommerso la realizzazione, ancora in corso, della rete di corsie ciclabili di emergenza a Siracusa. Spazi “ritagliati” sulle carreggiate esistenti, delimitati da segnaletica orizzontale sull’asfalto e – in pochi tratti – anche da defleco di sicurezza.
Non tutti si sono però scoraggiati di fronte alla bocciatura social della novità. C’è chi ha deciso di prendere la bici e testare in prima persona i corridoi così ricavati. Tra questi, il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Paolo Ficara. Il parlamentare siracusano ha pubblicato sui suoi canali social un video che riassume in una sorta di timelapse il suo giro sulle corsie ciclabili, da viale Scala Greca a viale Teracati, passando per Santa Panagia.

Clicca qui per il video

Ad accompagnare le immagini, alcune righe di commento. “Vi assicuro che avere adesso la possibilità di spostarsi nella mia città pedalando, anche all’interno di due semplici strisce colorate sull’asfalto, è molto meglio che farlo senza, zigzagando tra auto in sosta selvaggia e in movimento libero e poco curante di ciclisti e pedoni. Certo, non sono le corsie ciclabili più belle del mondo. Ne esistono tipologie più sicure, confortevoli ed esteticamente migliori. Ma dopo 7 anni in cui ho pedalato senza uno straccio di nulla, rischiando ad ogni metro, vi assicuro che anche una corsia ciclabile ‘protetta’ dalla sola segnaletica orizzontale è un enorme passo in avanti per Siracusa. E nulla toglie che piano piano (e con i fondi in parte già a disposizione) le attuali piste ciclabili ‘colorate’ possano essere migliorate. Nel frattempo, io me la sono goduta!”, le sue parole.
Ma la posizione non è condivisa dalla galassia pentastellata aretusea. Il MeetUp Siracusa Attiva in Movimento parla infatti di un “scelta progettuale sbagliata”. La definisce “conseguenza di una pessima amministrazione cittadina che fa acqua da tutte le parti” e chiede le dimissioni della giunta. E sono poi diversi gli esponenti del centrodestra che non risparmiano critiche, lamentando scarsa sicurezza e disagi assicurati per l’asfittica mobilità del capoluogo.




Siracusa. Sulla ciclabile corrono i maiali: corsa mattutina per un gruppo di suini. IL VIDEO

Capita anche questo. Lungo la pista ciclabile di Siracusa anche i maiali tentano di rimettersi in forma. Non vuole ovviamente essere un’offesa per chi ha messo su qualche chilo di troppo.  Si tratta semplicemente della fedele  descrizione dei fatti. Il video che vedete ne è la dimostrazione. E’ stato girato questa mattina da un giovane sportivo siracusano. Mentre faceva jogging, si è ritrovato davanti questa scena: un gruppo di maiali, rosa e neri, intenti a correre, anche piuttosto velocemente, anticipandolo lungo il percorso.

La reazione è stata di stupore e divertimento in questo caso. Altri utenti hanno gradito molto meno, provando invece un po’ di paura. Si tratterebbe degli stessi maiali che da tempo è facile incrociare in giro per la Mazzarrona e via Immordini. Adesso certamente più in forma di prima.




Armi e droga in un casolare, con il geodar la Polizia scandaglia anche il sottosuolo

Ancora un colpo allo spaccio inferto dalla Polizia alle organizzazioni criminali. Gli investigatori del Commissariato di Lentini e della Squadra Mobile, sono riusciti a chiudere il cerchio attorno ad Alfio Amenta, ritenuto vicino agli ambienti della malavita con particolare predilezione per lo spaccio di sostanze stupefacenti a Lentini e Carlentini.

L’operazione di Polizia, scattata nella mattinata di ieri, ha consentito di rinvenire in un casolare di contrada Gualdara, a Lentini, circa 300 grammi di cocaina pura, armi, munizioni ed altro materiale di provenienza illecita.
Insieme ai cani delle unità cinofile, utilizzato il georadar per scandagliare tutto il terreno che circondava l’immobile.
Ben occultati tra intercapedini varie e nel sottosuolo, sono stati rinvenuti nel complesso una pistola calibro 38 provento di furto (denunciato nel 2010 a Piazza Armerina) e relativo munizionamento, 280 grammi di cocaina, un bilancino di precisione, la somma in contanti di 8.400 euro, un pizzino riportante l’elenco di numerose armi da guerra e due carte di identità ancora non intestate a nessuno, del Comune di Lentini.
L’utilizzo del georadar ha dato un importante contributo perché fornisce una “sezione” del terreno indagato dalla superficie, alla ricerca di cavità nascoste nel sottosuolo.

Desta particolare curiosità ed allarme il fatto che nel terreno siano stati ritrovati 50 bossoli già esplosi di fucile mitragliatore AK 47, meglio conosciuto come kalashnikov.
Alfio Amenta è stato arrestato e tradotto in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.




Varenne, l'indagine e le intercettazioni: la droga"mascherata" dietro termini ippici

L’indagine che ha condotto all’odierna operazione “Varenne” ha preso il via nell’agosto 2018, con l’arresto in flagranza del siracusano Salvatore Di Fede (detto “il pelato”). L’uomo venne sorpreso dai Carabinieri in possesso di circa 9 kg di hashish.
Un quantitativo che ha fatto sorgere agli investigatori il sospetto che Di Fede potesse essere un importante acquirente di stupefacente che poi rivendeva in città per alimentare varie piazze di spaccio. L’attività investigativa avrebbe fatto emergere anche che, nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari, riusciva a continuare la sua attività di acquisto e rivendita di grosse partite di hashish e cocaina, coadiuvato da Claudio Barone e Massimo Toromosca.
Da quanto emerso nel corso delle indagini, Di Fede sarebbe stato solito utilizzare due canali per l’approvvigionamento dello stupefacente: il primo facente capo al palermitano Giovanni Pasqua, per l’hashish; ed il secondo, attraverso soggetti catanesi tra cui Rosario Sicurella.
Per i viaggi di approvvigionamento di hashish e di cocaina veniva utilizzato come corriere – secondo la ricostruzione degli investigatori – Massimo Toromosca.
Parallelamente, nel corso dell’attività di indagine, è stata scoperta l’esistenza di un altro piccolo gruppo di spacciatori composto da Sebastiano Galeota, Giuseppe Bronzo e Giuseppe Greco. Questi ultimi, dopo essersi affrancati e aver guadagnato la loro autonomia nel mondo dello spaccio, avrebbero iniziato ad approvvigionarsi in maniera autonoma dagli stessi fornitori di Salvatore Di Fede, tra i quali Giovanni Pasqua.
Da quest’ultimo, è emerso durante le indagini, si sarebbero “riforniti” anche altri presunti spacciatori “autonomi” come Francesco Paolo Zuccarello, Daniele Alì e Francesco Campanella.
Nelle telefonate intercettate, Pasqua e tutti i suoi interlocutori utilizzavano un linguaggio convenzionale mutuato dal mondo dell’ippica, per riferirsi alle varie tipologie di sostanza stupefacente. Così, di volta in volta, gli stupefacenti venivano denominati in base al loro colore, associato a quello del mantello dei cavalli: pertanto, per riferirsi all’hashish, sostanza dal tipico colore marrone, gli spacciatori usavano il termine convenzionale “sauro”, un cavallo dal manto castano.

Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati complessivamente ben 73 kg di hashish e 171 grammi di cocaina, procedendo all’arresto in flagranza di reato di 16 persone. L’introito stimato del giro di droga scoperto grazie a questa indagine, iniziata a marzo 2018 e conclusasi a novembre dello stesso anno, è di circa 350.000 euro.
Sono stati tradotti in carcere:
• DI FEDE Salvatore, classe 1974
• BARONE Claudio, classe 1983
• TOROMOSCA Massimo, classe 1974
• ZUCCARELLO Francesco Paolo, classe 1971
• ALI’ Daniele, classe 1986
• GALEOTA Sebastiano, classe 1978
• BRONZO Giuseppe, classe 1979
• GRECO Giuseppe, classe 1968
• CAMPANELLA Francesco, classe 1988

sono stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Siracusa:
• PASQUA GIOVANNI, classe 1968
• SICURELLA Rosario, classe 1978

All’attività di esecuzione hanno preso parte 80 militari dell’Arma dei Carabinieri di Siracusa.
Nel corso delle odierne perquisizioni sono stati altresì rinvenuti nell’abitazione dell’Alì e sequestrati circa 17 grammi di marijuana e 1 pianta della medesima sostanza alta circa 2 metri.
Risultano attive le ricerche su di un altro soggetto allo stato resosi irreperibile.




Operazione antidroga "Varenne", 12 misure cautelari tra Siracusa, Catania e Palermo

Sono 12 le persone coinvolte nell’operazione antidroga “Varenne”. Dalle prime ore del mattino, i Carabinieri stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Siracusa. Tutti gli arrestati sono ritenuti responsabili di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti: cocaina, marijuana ed hashish. Sono 10 le ordinanze di custodia in carcere, 2 invece, le misure interdittive (divieto di dimora a Siracusa). Numerose le perquisizioni eseguite, con l’ausilio di cani antidroga. I Carabinieri hanno eseguito anche controlli per scovare eventuali armi ed esplosivi.

Le indagini sono iniziate ad agosto 2018, con notevoli riscontri sulla presunta fiorente attività di spaccio a Siracusa  e i relativi canali di rifornimento. Un gruppo di spacciatori “slegati” dai grandi sodalizi presenti sul territorio e che anzi ha saputo approfittare dei “buchi” creati nella rete criminale dalle brillanti operazioni di contrasto condotte dalle forze dell’ordine. Ingenti le quantità di stupefacenti sequestrate durante le indagini. Il procuratore aggiunto Scavone ha evidenziato come “la richiesta di droga non cessa, i gruppi sono sempre pronti ad organizzarsi. Acquistano a Catania ed e Palermo, dove il costo della cocaina è inferiore”.

La terminologia utilizzata dagli odierni indagati faceva spesso riferimento ai termini dell’ippica e dei cavalli. Da qui la scelta del nome dell’operazione, battezzata appunto Varenne. Il pm Dragonetti ha evidenziato come “il linguaggio utilizzato durante le conversazioni intercettate sia stato facilmente interpretato e decriptato. Utilizzate telecamere ed intercettazioni ambientali, decisive per lo sviluppo dell’attività”.

Le indagini hanno preso le mosse dall’arresto in flagranza di Salvatore Di Fede (detto “il pelato”), considerato dagli investigatori il referente del piccolo gruppo che muoveva comunque una grande quantità di droga. Numerosi i sequestri, soprattutto se si considera il breve periodo di indagine.