Mamma e figlio spariti in Spagna, il papà vola a cercarli: "aiutatemi a trovarli"

Da Augusta è volato in Spagna, alla ricerca di suo figlio. Il piccolo, poco più di 3 anni, è “scomparso” circa 7 mesi fa insieme alla mamma dopo mesi di scontri sull’affidamento, combattuti anche con sentenze del Tribunale di Siracusa. Fino a quando lei non ha fatto perdere le sue tracce, portando con sè il bimbo.
Tra denunce ed indagini, papà Giovanni è riuscito a scoprire che la donna si era rifugiata in Spagna, ai primi di marzo. Assistito dal suo legale, ha bussato a tutte le porte investendo del caso la Procura di Siracusa con una denuncia di scomparsa, poi il ministero degli esteri e infine le autorità spagnole.
“Sono preoccupato perchè da due mesi non riusciamo più a trovare tracce della loro esistenza”, racconta Giovanni al telefono dalla Spagna. “Avevamo scovato qualche pagamento elettronico o prelievi di denaro. Ma da 8 settimane nulla. Sono un papà, a mio figlio ci tengo, non sono come quelli che non se ne curano. R non riuscire a sapere nulla mi sta distruggendo”, dice mentre la voce inizia a tremare, tradendo qualche singhiozzo.
Tra competenze internazionali, in questa strana partita Italia-Spagna nulla pare apparentemente muoversi. Uno stallo che non va giù a Giovanni. Così ha deciso nei giorni scorsi di volare nel paese iberico per chiedere in prima persona aiuto e assistenza.
“Mi rivolgo anche alla mamma del bambino: dai un segno, contattaci, risolviamo tutto. Non sei una criminale, non è una caccia. Pensa al bambino, torniamo a parlare. E chi può, per favore, mi aiuti. Sono un papà disperato”, racconta al telefono su FMITALIA.

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Siracusa. Demolito il chioschetto del Molo distrutto da un incendio a luglio

Nonostante la pioggia battente, sono cominciati questa mattina i lavori per abbattere lo scheletro bruciato del chiosco in legno, al Molo Sant’Antonio. La ruspa ha impiegato pochi istanti per demolire la struttura. I vari pezzi saranno ora smaltiti come da procedura, attraverso il conferimento in apposita discarica.
Proprio la necessità di trovare un impianto in grado di ricevere quei rifiuti bruciati ha notevolmente rallentato le operazioni di demolizioni. Ci sono infatti voluti due mesi per arrivare a questo appuntamento. L’incendio, di probabile origine dolosa, nel primo pomeriggio dello scorso 10 luglio.
Quella costruzione in legno che per anni era stata adibita a bar e servizi igienici, doveva essere abbattuta nei primi mesi dell’anno in corso. Ma l’iter non si era mai compiutamente concluso, in coda ad una storia di abusivismo.
La permanenza dei resti bruciati del casotto in una zona ad alto impatto turistico, dopo l’iniziale e necessario periodo di sequestro, ha fatto giustamente storcere più di un naso. Diverse le richieste di intervento nelle ultime settimane.




VIDEO. Svincolo autostradale di Rosolini: "bocciato" alla prova della prima pioggia

Non passa il test della prima pioggia lo svincolo di Rosolini ed il vicino sottopasso. Agli automobilisti di passaggio, questa mattina, si è presentato allagato. Alcuni dei new jersey in plastica piazzati per dividere percorsi e corsie, si sono spostati spinti dall’acqua accumulatasi sulla sede stradale.
Non un bel risultato per un’opera ufficialmente inaugurata lo scorso 7 agosto, sebbene esistente da diversi anni. Per quella “apertura” si era addirittura mobilitata in forze la Regione. Il presidente Musumeci e l’assessore Falcone avevano “tagliato” il nastro, salutando un altro passo del lento avanzare della Siracusa-Gela verso il ragusano. Con tagliente ironia, Enzo Vinciullo e Pippo Gennuso “ricordarono” però alla Regione che quello svincolo era esistente e aperto già da 7 anni. Oggi la sorpresa alla prima pioggia. Non il migliore dei risultati.

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(video ricevuto via whatsapp al 3393233488)




Siracusa. Vuote o con passeggeri, tornano le navi da crociera in porto tra dicerie e verità

Vuote o con passeggeri, fanno discutere le navi da crociera al porto Grande di Siracusa. La Norwegian Spirit è tornata in banchina, la “sorella” Dawn è attesa nelle prossime ore. A bordo, solo l’equipaggio: in totale circa 300 persone, sommando le due grandi navi. Questa, poi, è la settimana della Costa Deliziosa che ha ripreso le sue crociere nel Mediterraneo, sebbene con un itinerario riveduto e corretto e solo italiani a bordo. Intanto, altre due navi in sosta inoperosa potrebbero presto arrivare a Siracusa, tra Santa Panagia e il porto Grande.
Ma la presenza di grandi navi in un porto – che sia Siracusa o quello di Augusta – continua ad alimentare polemiche (inquinano, non portano benefici economici, deturpano vista) e anche fantasiose storie di migranti ospitati a bordo o di carenze idriche in Ortigia perchè tutta l’acqua sarebbe drenata dalle imbarcazioni.
Qual è la reale situazione? Lo abbiamo chiesto all’agente marittimo, Alfredo Boccadifuoco.




Siracusa. Nube nera si sprigiona da Targia, rogo di rifiuti: Vigili del Fuoco sul posto

Una alta colonna di fumo nero si è levata ad ora di pranzo da contrada Targia, a nord di Siracusa. Una coltre densa e scura, visibile a chilometri di distanza. Immediate le segnalazioni ai Vigili del Fuoco che hanno raggiunto l’area, nei pressi di un impianto industriale legato alla lavorazione dell’amianto dismesso da tempo.
Le squadre dei soccorritori hanno lavorato per circa un’ora per domare il rogo. Secondo quanto si apprende, si tratterebbe di rifiuti di probabile naturale speciale dati alle fiamme.
Gli automobilisti di passaggio a decine hanno contattato il numero unico per le emergenze, spaventati da quella preoccupante nube.




VIDEO. Dalle Palazzine ai social, i "messaggi" della demolita holding della droga

Il giorno dopo l’operazione Demetra ed i 27 arresti per traffico di droga, la Polizia ha sequestrato ancora stupefacente in una delle palazzine in cui era attiva la ora disarticolata “holding” dello spaccio. La droga era nascosta dentro palline da tennis, pronte per essere smerciate attraverso il collaudato sistema delle caditoie, già documentato dagli investigatori siracusani.
L’attenzione della Questura rimane altissima nel contrastare un fenomeno odioso che genera un diffuso allarme sociale. Le indagini della Squadra Mobile proseguono senza sosta e portano oggi in evidenza elementi sociologici nuovi. Come una “comunicazione” dei sodalizi criminali anche social, come dettato dai tempi. Video e foto che non vogliono solo essere promozione della propria “attività” o dei “valori” che cementano l’identità dei gruppi criminali, ma anche un messaggio (di forza?) rivolto ai concorrenti ed anche alla squadra Stato. Quasi una sfida, condita da pose muscolari e occhiali scuri, in un mercato purtroppo tanto illegale quanto sempre più frenetico come quello degli stupefacenti.
Ne abbiamo parlato con il dirigente della Squadra Mobile di Siracusa, Gabriele Presti, ed il vice Rosario Scalisi.




VIDEO. Demolita la holding dello spaccio da Polizia e Carabinieri: la squadra Stato vince

Per sottolineare una volta di più l’importanza dell’operazione Demetra, basterebbe la definizione data al sodalizio dagli investigatori: “holding dello spaccio”. Questa indagine svela la storia della crescita di un piccolo sodalizio criminale che – negli anni – riesce a sbaragliare le storiche piazze della Tonnara e del Bronx.
Un gruppo dalla frenetica attività di spaccio, con una organizzazione studiata nei dettagli e capacità imprenditoriali spostate nell’illecito settore.
Ad ogni ora del giorno e della notte era possibile acquistare droga. Con un campionario di sostanze vario e sempre ben fornito. Una attività di spaccio fiorente e capace di assicurare, agli appartenenti al gruppo, un florido tenore di vita. Tanta domanda, tanta offerta: questa la semplice ma efficace filosofia “operativa”.




VIDEO. Operazione Demetra, colpite le principali piazze di spaccio: i nomi degli arrestati

Hanno dai 52 ai 21 anni gli arrestati nell’ambito dell’operazione Demetra, coordinata dalla Dda di Catania con la collaborazione della Squadra Mobile e dei Carabinieri di Siracusa. Questi tutti i nomi:

1. AIMONE Manolito, nato a Siracusa l’08.12.1976; (domiciliari)
2. BOTTARO Gianfranco, nato a Siracusa il 03.09.1995;
3. BAISARI Faical, nato a Casablanca (Marocco) il 14.09.1989;
4. CACCIATORE Luigi, nato a Siracusa il 14.09.1994;
5. CAIA Tullio, nato Siracusa il 14.02.1984;
6. CASSIA Daniele, nato a Siracusa il 10.01.1987 ;
7. CASSIA Nicolas, nato a Siracusa il 25.11.1991;
8. DE SIMONE Steven, nato a Siracusa l’11.05.1992;
9. DI MARI Pietro, nato a Siracusa il 10.08.1984;
10. DRAGO Angelo, nato a Siracusa il 15.02.1975;
11. FAZIO Stefano, nato a Siracusa il 27.04.1983;
12. GIARDINA Mirko, nato a Siracusa l’08.08.1997;
13. GRECO Corrado, nato a Siracusa il 27.10.1983;
14. INTURRI Alessio, nato a Siracusa il 04.07.1989;
15. LATINA Angioletto, nato a Siracusa il 08.05.1994;
16. LENTINI Damiano, nato a Siracusa il 30.08.1988;
17. LENTINI Rosario Roberto, nato a Siracusa il 07.06.1986;
18. LIOTTA Tommaso, nato a Siracusa il 17.11.1994;
19. PIRRONE Adriano, nato a Siracusa il 09.05.1999, Sorvegliato Speciale di P.S.;
20. SALEMI Francesco, nato a Siracusa il 4.02.1968;
21. SALERNO Pasquale, nato a Siracusa il 27.01.1996;
22. SERINO Giuseppe, nato a Siracusa il 27/04/1995;
23. URBINO Danny, nato a Siracusa l’11.05.1995; (domiciliari)
24. VACCARELLA Mirko, nato a Siracusa il 22.11.1993;
25. VINCI Enzo Fabio, nato a Siracusa il 23.06.1994;
26. VISICALE Alessio, nato a Siracusa il 06.04.1997.




Siracusa. Abbandonano rifiuti anche nei sottopassi, la nuova mossa dei senza vergogna

E’ davvero incredibile la quantità di rifiuti abbandonati da tanti normali “cittadini” perbene nei sottopassi di via Ascari, la cosiddetta strada del circuito. Visto che lungo la strada c’è lo spauracchio delle multe attraverso le immagini delle fototrappole, hanno allora sviluppato questo altro sistema: utilizzare la corsia “morta” dei sottopassi per buttare la propria spazzatura. Un segnale di degrado, anche culturale, spaventoso.
Centinaia di suppellettili, e persino una stanza da letto, sono stati rimossi ieri da personale della Tekra. “A Siracusa- dichiara l’assessore all’Ambente, Andrea Buccheri- accade che la fantasia degli sporcaccioni e degli zozzoni arrivi ad un livello indescrivibile”.
Intanto, aumentano le multe anche nella cinta urbana, attraverso l’apertura a campione dei sacchetti e l’applicazione dell’ordinanza che impone ai condomini di mantenere i propri carrellati per la raccolta differenziata all’interno delle aree condominiali.

Sono stati rinvenuti numerosi indizi riferibili a titolari di attività commerciali che scaricavano i rifiuti sul suolo. Sono state infine sanzionate alcune attività commerciali ancora sprovviste dei carrellati o che continuavano a smaltire abusivamente e in modo indiscriminato i loro rifiuti. E questa “resistenza” verso il rispetto delle regole e della legalità inizia a fare paura.




Viadotto di Targia, sette anni dopo: demolire o consolidare? Prove di dialogo Regione-Comune

Era il 2013 quando il viadotto di Targia divenne un osservato speciale. Le sue condizioni e la necessità di consolidamento spinsero a decisioni forti. Prima il restringimento di carreggiata ed il divieto di transito per i mezzi pesanti. Poi la chiusura nel 2015 e la costruzione della parallela bretella comunale che garantisce ad oggi il deflusso del traffico in entrata ed in uscita dalla zona nord del capoluogo.
Il viadotto è rimasto chiuso e le sue condizioni continuano a deteriorarsi. Negli anni scorsi si erano moltiplicate le notizie circa la disponibilità di fondi per i lavori necessari per la sua riapertura. La Protezione Civile regionale aveva predisposto anche il progetto di intervento, per circa 6 milioni di euro. Ma nulla si è poi fatto. E il viadotto di Targia continua ad essere chiuso.
All’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, abbiamo chiesto cosa è possibile fare per riportare quell’opera tra le priorità. “Decida Siracusa se demolire o consolidare, la Regione è pronta”, spiega l’esponente della giunta Musumeci.

Il Comune di Siracusa ha in realtà già scelto. “Non può restare quella struttura abbandonata, così come è ormai da anni”, spiega il sindaco Francesco Italia. “La Regione ci metta a conoscenza dei costi dell’operazione. Avevo già chiesto queste informazioni all’assessore Falcone. Perchè se consolidarlo dovesse costare troppo, allora senza dubbio daremmo il via libera alla demolizione. Ma se la differenza tra un intervento e l’altro dovesse essere contenuta, è innegabile che converrebbe alla città poter mantenere un collegamento solido attraverso il viadotto di Targia. Per quanto la bretella realizzata dal Comune in questi anni ha supplico perfettamente alla chiusura di quel manufatto”.