Zona arancione, obbligo di mascherina in classe. Il pediatra Gilistro: "non pericolose, però…"

Tra le varie misure in vigore da oggi nella zona arancione quale è la Sicilia, c’è anche quella che prevede l’obbligo di indossare la mascherina in classe. Il problema non riguarda i ragazzi delle superiori, già in didattica a distanza da diverso tempo. Ma per elementari e media è una piccola rivoluzione: erano infatti ormai poche le classi senza distanziamento.
E anche nel siracusano, i genitori faticano ad accettare la prescrizione. Tra annunciate diffide alle scuole (che devono però rispettare il Dpcm) e assenze strategiche, rimane di fondo la solita questione: le mascherine indossate per 5 o 6 ore, sono pericolose? “No”, risponde secco il noto pediatra Carlo Gilistro. Di seguito il suo intervento su FMITALIA.

La Società Italiana di Pediatria (SIP), già nelle settimane scorse, aveva chiarito che le mascherine non sono pericolose per i bimbi. “L’aria passa e la quantità di anidride carbonica respirata dal bambino è minima e non dà alcun tipo di problema di ipossia o addirittura rischio di morte, come si è arrivato a dire sui social”, ha spiegato Elena Bozzola, segretario e consigliere nazionale della SIP. Non ci sono, poi, evidenze scientifiche in letteratura che documentino che un corretto utilizzo della mascherina possa comportare un’alterazione della flora batterica. Infine, ricordano i pediatri, la mascherina chirurgica non può indebolire il sistema immunitario nei bambini.




VIDEO. L'ultimo giorno "normale" di bar e ristoranti: tra preoccupazioni e nuove regole

Per bar e ristoranti da domani entrano in vigore le nuove disposizioni. La Sicilia è zona arancione, per cui scatta il divieto di somministrazione al banco o in sala. Ma bar, ristoranti, pizzerie e pubblici esercizi potranno garantire l’asporto fino alle 22 ed alcuni anche la consegna a domicilio.
In questo ultimo giorno di apertura (quasi) “normale”, siamo andati a sondare umori e preoccupazioni.




VIDEO. I medici tirano le orecchie ai giovani: "assembramenti e niente mascherine"

Il vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa, Giovanni Barone, “legge” l’andamento epidemiologico nel siracusano. “Il virus si sta diffondendo ma non siamo una delle province messe peggio. C’è alta possibilità di contagio ma rispettando le misure sempre consigliate si riduce il rischio”, spiega il medico. Tirata d’orecchie ai più giovani: “troppi assembramenti e rigorosamente senza mascherine. Non vanno a scuola e si riversano nelle piazze o in altri luoghi di ritrovo, spesso curandosi poco o nulla delle misure di sicurezza”.
In questi giorni si discute poi di tamponi rapidi negli studi dei medici di famiglia. Giovanni Barone è anche il segretario provinciale della Federazione Medici di Medicina Generale (FIMMG) e spiega nella nostra intervista chi può fare il tampone nello studio del proprio medico. “Ma ci sono diversi problemi. Ad esempio, gli studi dei medici di base sono spesso all’interno di un condominio. E gli amministratori dei condomini hanno già fatto presente che non vogliono correre il rischio di ritrovarsi in una situazione di contatto con possibili positivi”.
Meglio allora ragionare di un drive in dei tamponi rapidi, con il coinvolgimento dei medici di famiglia. Anzi, almeno quattro: uno a Siracusa, uno a Noto, uno ad Augusta ed uno a Lentini.




Siracusa. Presunti pusher pubblicizzavano la loro attività su internet: scoperti e arrestati

All’ingresso di un’abitazione della Mazzarrona, un banchetto con la droga in esposizione, già suddivisa in dosi, per lo spaccio al dettaglio. E’ quanto la polizia ha scoperto ieri, durante uno dei servizi di contrasto alle piazze di spaccio del capoluogo. L’intervento si è svolto ieri pomeriggio e ha condotto all’arresto in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di Giuseppe Giudice, 31 anni e Roberta Ferrara, 57, entrambi già noti alla giustizia. I controlli antidroga  si sono concentrati in un complesso di edilizia popolare , dove gli agenti della Squadra Mobile, dopo essere entrati nell’appartamento della donna, che ha scambiato i poliziotti per degli acquirenti, hanno sorpreso un giovane intento a cedere una dose di droga ad un ragazzo. Proseguendo la perquisizione, è stato rinvenuto del denaro frutto dell’attività di spaccio e si costatava che l’abitazione era controllata da un sistema di videosorveglianza.

La perquisizione è stata estesa all’abitazione di Giudice , proprio di fronte a quella di Ferrara. All’interno di un cassetto di un mobile posto nel salone/cucina, 1 bilancino di precisione intriso di cocaina, 1,5 di marijuana e 0,5 di hashish.
Complessivamente, sono stati rinvenuti e sequestrati circa 110 grammi di hashish e 60 grammi di marijuana e i due arrestati, la cui attività veniva pubblicizzata su internet, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Siracusa. Ognissanti e Defunti, i fiorai del cimitero al lavoro: "Paura e pochi affari"

Si tenta di far sembrare o di farsi sembrare tutto normale, ma l’atmosfera di preoccupazione è palpabile e  certamente inevitabile. Nei giorni che precedono Ognissanti e la giornata di commemorazione dei Defunti, i fiorai del cimitero  comunale di Siracusa tentano di fare quanti più affari possono. Sanno e vedono che ci sarà un calo rispetto agli anni passati ma sperano di sbagliarsi. Fino a qualche giorno fa, temevano di non poter nemmeno essere aperti in questi giorni, per loro cruciali. Rischio scampato. Si barcamenano tra le difficoltà di far rispettare e rispettare le norme anti Covid e i costi che stanno sostenendo. I fornitori vendono a caro prezzo. Le incertezze dei mesi scorsi hanno fatto si che molti coltivatori abbiano rinunciato a rischiare.  Quasi introvabili e carissimi i tradizionali crisantemi, proprio per questa ragione.

E poi ci sono le storie personali, in qualche modo legate al Coronavirus e ai suoi effetti, che purtroppo si intrecciano agli aspetti economici. Ci hanno raccontato anche queste, anche il dolore, purtroppo.

Alcuni di loro, infine, raccontano di essere disposti a stringere i denti , anche con la prospettiva di un nuovo lockdown, se questa è l’unica strada per risolvere il grosso problema sanitario che attanaglia il mondo.

In servizio i percettori di assegno di servizio civico. Si occupano di piccola manutenzione, pulizia oppure si occupano di vigilanza, per evitare che scooteristi accedano all’interno del cimitero, cosa purtroppo tutt’altro che inusuale.

Ci fermano passanti, vogliono gridare la loro rabbia per i lavori “stoppati”. Per loro non è il Covid a uccidere, ma la fame.

Per il resto, alcuni problemi atavici rimangono tali e quali. Il virus non allontana, ad esempio, i parcheggiatori abusivi. Sono operativi al 100 per cento, magari con una mascherina indossata male, ma ancora più spesso senza nemmeno quella.




VIDEO. Corsa al tampone nei laboratori privati, così si scovano i nuovi positivi

E’ corsa al tampone privato. Laboratori sotto pressione a Siracusa ed in tutta la provincia. L’aumento esponenziale dei casi allarma la popolazione ed il risultato è sotto gli occhi di tutti: laboratori privati presi d’assalto. Ogni giorno, in ogni laboratorio, sono da 30 a 50 le nuove richieste di tampone. Molti giovani e giovanissimi, spinti dai genitori. Ma non c’è limite d’età. Chiunque si senta in qualche misura a rischio, si rivolge a queste strutture senza attendere i tempi dei protocolli pubblici. Il costo del tampone privato varia da circa 20 euro (il cosiddetto rapido) a 50 euro (molecolare).
L’incidenza attuale di nuovi positivi scoperti dai laboratori privati è circa del 2%. Quando viene riscontrato un potenziale caso di nuovo contagio, da risultato del test, sono le stesse strutture private ad informare via mail l’Asp di Siracusa, per i provvedimenti del caso.
Ma anche gli operatori dei laboratori hanno paura. “Non possiamo più abbracciare i nostri figli o nostra moglie: siamo continuamente a rischio di contagio, nonostante le precauzioni adottate”.




VIDEO. Prof in classe e studenti a pc, ritorna la didattica a distanza

Nele scuole superiori si è tornati alla didattica a distanza. Un metodo di insegnamento che non piace tanto ai prof e che divide anche gli studenti.
Per il momento, avanti così. Insegnanti in classe (vuota) e alunni collegati al pc. Siamo andati a vedere come funzionano queste giornate in didattica a distanza.




Torna in piazza la protesta e il sindaco incontra i manifestanti che dicono "no" alle chiusure

In piazza Duomo tornano a protestare gli operatori dei settori maggiormente colpiti dalle misure del nuovo Dpcm. In maniera più ordinata rispetto ad ieri sera, con mascherine e provando a rispettare il distanziamento, si sono ritrovati per dire ancora una volta “no” alle chiusure ed alle sospensioni disposte.
Nessuna tensione, ma tanta voglia di trovare un interlocutore. Ci ha provato il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che sotto Palazzo Vermexio ha incontrato i manifestanti. Con un megafono ha spiegato che non ha il potere di disporre orari differenti per le aperture e le chiusure, ribadendo le competenze di Regione e governo centrale. Insieme ad altri sindaci ha però inviato una proposta con cui si chiede di calibrare su base regionale, se non provinciale, i provvedimenti. “Non è possibile che una città come Siracusa abbia gli stessi limiti imposti a Milano”, ha argomentato il primo cittadino.
In piazza c’erano commmercianti, gestori di ludoteche e sale eventi, responsabili di centri sportivi e palestre, tassisti, autonomi e liberi professionisti: uno spaccato delle categorie alle prese con i nodi principali derivanti dal Dpcm entrato oggi in vigore.
Attenta ma discreta la presenza delle forze dell’ordine con servizio di prefiltraggio già all’altezza dei ponti.




VIDEO. Chiusura alle 18, la rabbia dei ristoratori: "Noi, condannati a non aprire"

Due giorni fa era un’ipotesi. Adesso è una certezza: i ristoranti devono chiudere alle 18:00. Giovanni Guarneri, tra i cuochi più quotati d’Italia e proprietario di uno storico ristorante di via Maestranza, esprime tutta la sua preoccupazione per il futuro immediato del settore nel territorio locale. Parla di Siracusa ma la sua è una disamina che potrebbe estendersi anche in altri comuni del territorio. Dinamiche che sono profondamente diverse da quelle, ad esempio, del Nord Italia, in cui la pausa pranzo prevede il consumo di pasti fuori casa, anche per ragioni lavorative. “Locali con la connotazione gourmet hanno una clientela pressochè serale, quando puoi rilassarti, mangiare bene, goderti piatti particolari- spiega Guarneri- Vale anche per chi, ad esempio, offriva apericene. Sarebbe stato necessario consultare gli esperti del settore, capire le differenze tra un’attività e un’altra”. Per questa mattina alle 11, riunione tra addetti ai lavori. Non è escluso che venga sottoscritto un nuovo documento o decisa qualche altra forma di protesta, anche eclatante.




"Piacere, Francesco": ecco il nuovo arcivescovo di Siracusa, Lomanto

L’arcivescovo eletto di Siracusa, Francesco Lomanto, entra ufficialmente nella sua nuova diocesi. Nella Basilica del Santuario della Madonna delle Lacrime, l’ordinazione episcopale conferita da monsignor Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, con i consacranti monsignor Salvatore Pappalardo, amministratore apostolico di Siracusa, e monsignor Salvatore Gristina, arcivescovo Metropolita di Catania.
Purtroppo l’emergenza sanitaria in corso ha limitato gli ingressi al Santuario, dove sarà possibile accedere solo tramite pass. “La recrudescenza della pandemia in atto da mesi – ha scritto monsignor Sebastiano Amenta, delegato ad omnia -, con una particolare accentuazione della diffusione del virus in questi ultimi giorni, ci ha costretto a ridimensionare in maniera significativa il numero dei partecipanti alla celebrazione. A tutti porgiamo le più sentite scuse”. E’ necessario infatti garantire la partecipazione di una delegazione della Chiesa di Caltanissetta ed una qualificata rappresentanza delle realtà ecclesiali.