Il Caravaggio resta a Siracusa: "Ora la battaglia per la sua musealizzazione"

Chiuso l’argomento prestito del Caravaggio a Rovereto, se ne apre un secondo. “Una brutta incidentale la vicenda della richiesta del Seppellimento di Santa Lucia. Ce ne dobbiamo subito dimenticare, io per primo che sono stato offeso. Ma io sono accademico da 40 anni e non posso certamente scendere a certi livelli. Mi confronto con gli uomini di scienza, con chi è personalità dello spettacolo, no”. A dirlo è lo storico dell’arte, Paolo Giansiracusa che cosi’ commenta la rinuncia di Vittorio Sgarbi all’utilizzo dell’opera per la mostra di Rovereto.  Le accuse non sono mancate. “Probabilmente ci vorranno più di dieci anni per tornare a parlare di restauro, teca- ammetta Giansiracusa- le istituzioni sono assenti. Tutti si nascondono dietro le carte, si mettono dietro una scrivania e si affacciano alla finestra a vedere cosa succede”. Per Giansiracusa, che era a capo della “resistenza siracusana”- la sua era la prima delle firme raccolte per non concedere in prestito l’opera, adesso deve partire il vero percorso perchè ci si occupi davvero del futuro di quell’opera, che è stata dipinta- lo evidenzia ancora- per la chiesa di Santa Lucia al Sepolcro. “Mettiamo insieme tutte le teste che devono ragionare su questo- spiega- Con un gruppo di esperti abbiamo deciso di costituire l’associazione Amici del Caravaggio- Vorremo far rispettare uno scadenziario. Tra i passi da compiere, la musealizzazione del dipinto e di altre opere altrettanto importanti, cedendole a chi le custodisce. Deve essere poi dichiarato inamovibile con un decreto del Ministero dei Beni Culturali, visto che il bene appartiene attualmente allo Stato”. Le parole di Vittorio Sgarbi all’indirizzo di Giansiracusa sono forti. In un video, pubblicato sui social, ne parla come di un bugiardo, a cui adesso lancia la sfida di recuperare i fondi necessari per acquistare la teca e fare quanto occorre per garantire la tutela dell’opera. Per ascoltare le parole di Sgarbi, clicca qui

 




Siracusa. Pulizia di spiagge e strade di accesso, mezzi a lavoro in zona Sacramento

Continua l’attività di pulizia della costa e delle strade di accesso al mare, portata avanti da qualche giorno dal settore Ambiente del Comune di Siracusa. Con l’ausilio di mezzi meccanici, nella mattinata odierna gli operai sono intervenuti nel tratto di costa di via Lido Sacramento, provvedendo alla pulizia delle spiagge del Minareto e di Carrozza; sono stati inoltre diserbati i margini di accesso alle strade, e completato il diserbo dell’accesso al faro di Murro di Corpo e di via Mallia, che in passato aveva spesso impediva il transito agli autobus Ast.
Effettuata infine la pulizia della strada che congiunge via Mar di Giava con via Mare del Nord, invasa dai detriti e dal pietrisco portato dalle mareggiate, che impediva ad auto e pedoni di raggiungere le piattaforme in modo agevole.
“Come più volte ribadito, stiamo cercando di valorizzare tratti di costa, spesso dimenticati, che consentiranno un maggior distanziamento sociale e potranno quindi accogliere un numero maggiore di bagnanti”, dichiara l’assessore all’Ambiente, Andrea Buccheri. “L’amministrazione è fortemente convinta che attraverso queste operazioni di decoro, pulizia e recupero di parti dimenticate del nostro patrimonio costiero si accrescerà il valore e l’offerta a favore non solo dei residenti ma dei tanti ospiti che amano la nostra costa”.
Queste operazioni seguono la pulizia di altre spiagge e l’installazione di cestini per i rifiuti in molti varchi sabbiosi e rocciosi del litorale.




Siracusa. Riapre in ospedale la Stroke Unit, otto posti letto per la cura dell'ictus

All’Umberto I di Siracusa riapre anche l’Unità Neurovascolare Stroke Unit. Otto posti letto dedicati alla cura dell’ictus cerebrale ritornano nella disponibilità sanitaria provinciale.
Il responsabile dell’Unità, Enzo Sanzaro, invita la popolazione a rivolgersi tempestivamente al pronto soccorso nelle primissime fasi dell’ictus, potendo fruire di specifiche terapie in grado di riattivare il flusso cerebrale. E lo fa anche con un video nel quale ne spiega l’importanza.

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La terapia di elezione è la trombolisi endovenosa, che si esegue iniettando un farmaco in grado di disgregare il trombo che ostruisce il passaggio di sangue. Tale procedura terapeutica può essere effettuata solamente entro la quarta ora e mezza dall’insorgenza dei sintomi.




Siracusa. La morte di Monjii, Harrabi: "Gli ultimi dimenticati, il business dell'immigrazione funziona cosi"

“Monji aveva 61 anni, era in Italia da 40 anni, aveva lavorato in maniera regolare, versato le tasse. Poi, a causa di una legge troppo rigida, che penalizza i penalizzati, si è improvvisamente ritrovato clandestino. Non aveva raggiunto, nell’anno precedente, gli 8 mila euro di reddito necessari per poter continuare a rimanere in Italia”. Ramzi Harrabi racconta la storia dell’uomo rinvenuto cadavere in una piccola baracca dell’area del Molo. Il suo corpo senza vita è stato trovato da un amico, che da un paio di giorni non lo vedeva alla mensa Caritas. Troppo strano che non ci fosse. Il sospetto che potesse essere accaduto qualcosa di grave era già quasi una certezza, non avendo alternative allo sfamarsi. Dure le parole di Harrabi, adesso in contatto con la famiglia di Monjii, che vorrebbe che il suo corpo potesse tornare in Tunisia, il suo Paese. Non sarà possibile, almeno per il momento, anche a causa dell’emergenza Covid, ma l’ambasciata ha avviato un’interlocuzione con la Procura della Repubblica per comprendere il da farsi. Intanto a Monjii sarà dato l’estremo saluto con rito musulmano. Il suo caso, purtroppo emerso per la tragica fine che l’ha riguardato, è simile a quello di tanti altri immigrati. Ramzi Harrabi lo dice a chiare lettera e non lesina accuse al sistema giuridico italiano e anche alle organizzazioni che si occupano dei migranti. “In Italia-  fa notare Harrabi- se sei regolare, appena perdi il lavoro, perdi anche il diritto di restare . Questa è la situazione di Monjii. E’ diventato invisibile, in un’area in cui dormono altri invisibili come lui, a due passi dal Comando dei Vigili Urbani. Ha finito i suo giorni da solo. Per migranti in Italia intendiamo solo quelli che sbarcano. Degli altri, che versano i contributi allo Stato, ci dimentichiamo. Per loro non c’è nulla, mentre per gli sbarchi, attenzione alle stelle, con un business bel collaudato. A seguire i senzatetto, invece, non c’è interesse economico”. Parole dal senso ben chiaro, che Ramzi Harrabi chiarisce ulteriormente. ” I fondi vengono stanziati  per chi sbarca, per insegnare loro ad esempio la  lingua italiana, per l’inserimento. ma chi ha versato per 30 anni contributi e perde il lavoro, resta solo la clandestinità. Nessuno va ad aiutarli, eccezion fatta, ad esempio a Siracusa, per la Caritas di padre Marco e per la Casa di Sarah e Abramo”. Harrabi cita progetti da centinaia di migliaia di euro. “Di recente, 470 mila euro per la realizzazione di progetti legati all’immigrazione. Compensi d’oro per i manager. E mi sembra un dato che possa parlare da solo. Piangiamo alla Targia, davanti alla Sea Whatch, gridiamo “fateli scendere”. Beh, poi sono scesi. Sapete dove sono? Cosa abbiamo dato loro?”.

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Un riferimento anche al caso Cassibile, con la sua tendopoli oggetto anche di interventi politici a livello nazionale, dopo le proteste dei residenti per una serie di episodi che mettono tensione nella comunità: i braccianti stagionali che si lavano nelle fontanelle della frazione, che urinano per strada e altri comportamenti fortemente contestati e di certo contrari al pubblico decoro. “Non c’è dubbio che non sia una bella immagine- dice Ramzi Harrabi- E’ anche vero che il problema va compreso nella sua interezza. Vivono senza acqua, senza servizi igienici. Trovano l’unica strada possibile, che naturalmente non è quella giusta. Occorre aiutare i cassibilesi ad aiutare i braccianti. Tanti di quei ragazzi sono regolari, sono rifugiati. Hanno diritto ad una casa. E’ con un progetto complessivo che occorre operare. Episodi come quelli segnalati a Cassibile, del resto- conclude Harrabi- si verificavano anche in Belgio, nelle miniere, e a lavarsi nelle fontanelle e ad urinare per strada erano purtroppo i lavoratori italiani”.




VIDEO. Ancora sconosciute le cause dell'incendio a bordo del cabinato, nel Porto Grande

Sono ancora sconosciute le cause dell’incendio divampato ieri pomeriggio a bordo del cabinato di circa 8 metri, in zona Isola, all’interno del porto Grande. Le fiamme hanno divorato l’imbarcazione. A bordo c’erano tre persone, un uomo ed i suoi figli. Per salvarsi, si sono gettati in mare per poi raggiungere la riva a nuoto. Sono stati soccorsi dal 118, buono lo stato di salute ma forte è stato lo shock per l’accaduto. Di certo, la prontezza con cui si sono gettati nelle acque del porto Grande ha evitato guai peggiori.
Sul posto sono interventi i Vigili del Fuoco da terra e, via mare, la Capitaneria di Porto che ha anche richiesto l’intervento dell’antinquinamento.
Quello che è rimasto del cabinato, è stato rimorchiato in un circolo nautico della zona, tirata a terra e messa in sicurezza. Sono adesso da accertare le cause dell’incendio che ha distrutto l’imbarcazione.




Siracusa. Blitz antidroga in via Algeri, operazione della Squadra Mobile: tre arresti. VIDEO

Ancora un colpo assestato alle piazze di spaccio dalla Questura di Siracusa. Operazione antidroga della Squadra Mobile aretusea che ha concentrato le sue attenzioni su via Algeri. Sono tre le persone arrestate. Si tratta di Sebastiano Genovese, di 22 anni, già conosciuto alle forze di polizia, Federico Pugliara, di 24 anni, e Christopher Colombo, di 23 anni. Sono stati colti in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Assistiti da unità cinofile antidroga, gli agenti della Mobile hanno arrestato i tre all’interno di un complesso immobiliare di via Algeri. Due erano intenti a trasportare, all’interno di un paniere di vimini, un cospicuo quantitativo di marijuana, parte della quale già confezionata in dosi pronte per essere commercializzate.
Le attività di osservazione da parte del personale di polizia hanno consentito di individuare, contestualmente, un terzo giovane che, alla loro vista, si sarebbe disfatto dalla finestra della propria abitazione di un bilancino di precisione nonché di un involucro contenente cocaina.

La perquisizione all’interno dell’abitazione in uso ai tre ha consentito di rinvenire altra sostanza stupefacente, materiale idoneo al confezionamento della droga nonché denaro contante (1.500 euro), ritenuto provento dell’attività illecita.

Nel complesso sono stati sequestrati 300 grammi di marijuana, in grado di esprimere circa 600 dosi per un valore commerciale di 5.000 euro, e 15 grammi di cocaina, per un valore di circa 1.000 euro.




Auto prende fuoco con tre persone a bordo: illese. Disavventura a Floridia

Disavventura per tre donne a Floridia. L’auto su cui erano a bordo, ha preso fuoco durante la marcia. Non si erano accorte delle fiamme sotto il vano motore. Fortunatamente un passante è riuscito ad avvisarle. Sono così scese dalla vettura, poi distrutta dalle fiamme. Illese le tre donne.




Siracusa. Protesta dei tassisti davanti al Vermexio: "Vogliamo un sostegno economico"

Protestano da questa mattina davanti a palazzo Vermexio, con i loro taxi e degli striscioni in cui puntano l’indice contro il Comune. Circa 50 tassisti siracusani chiedono un “contributo economico immediato e dovuto” e parlano di “false promesse” da parte dell’amministrazione comunale. Il dialogo avviato con l’amministrazione comunale non avrebbe, dunque, prodotto i frutti sperati, tanto che la rabbia è tornata a montare. “La categoria deve avere un contributo- tuonano i conducenti di taxi- Siamo convinti che le risorse ci siano e che possano essere attinte da quelle per la mobilità sostenibile o da fondi regionali di cui siamo a conoscenza e che restano bloccati, mentre per noi rappresenterebbero una preziosa boccata d’ossigeno in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, con il lockdown prima e con una ripresa lenta, adesso”. L’attenzione che chiedono, dunque, non è soltanto quella di palazzo Vermexio, ma anche delle altre istituzioni, a partire dalla Regione. “Non abbiamo introiti da Ottobre- fanno notare i tassisti- Eppure rientriamo per legge nell’ambito del trasporto pubblico locale. Dobbiamo essere parte integrante dei Pums, i piani per la mobilità sostenibile. Dal punto di vista fiscale, siamo considerati stagionali, visto che da Ottobre ad Aprile i nostri introiti scendono del 95 per cento. Se il Comune ci impiegasse bene per tutto l’anno, molti problemi troverebbero soluzioni. Occorrerebbe un coordinamento opportuno, la difesa delle licenze, controlli sugli abusivi”. Punti che rappresentano anche le rivendicazioni dei tassisti. “In assenza di questo- avvertono- il servizio non è per noi più sostenibile e in inverno ci dedicheremo ad altro, violando l’obbligo di legge che ci impone di svolgere questo lavoro in maniera esclusiva”




Siracusa. Movida e assembramenti, Jeffrey Jey: "divertiamoci ma rispettiamo le regole"

Una carriera di straordinari successi dance, ed una vita di concerti e serate in discotechendi tutto il mondo, fanno del siracusano Jeffrey Jey un alfiere della movida.
L’ex Eiffel 65 ė intervenuto in diretta su FMITALIA e nei giorni in cui infuriano le polemiche su assembramenti e poco rispetto delle precauzioni anticontagio da parte dei più giovani, ha detto la sua. Una posizione di buon senso e pragmatismo che parte da chi da sempre parla la lingua della movida ma comprende che adesso è il momento del buon senso e non della sfida al virus.

https://www.facebook.com/siracusaoggi.it/videos/706330696860318/?t=87




Siracusa. Droga, blitz della Polizia con le unità cinofile: arresti e sequestri. Il video

Prosegue  il contrasto alle piazze dello spaccio posto in essere dalla Questura di Siracusa. Gli agenti della Squadra Mobile, coadiuvati da unità cinofile della Questura di Catania, hanno arrestato  Antonino Schiavone, siracusano, di 21 anni e Giuseppe Serino, siracusano, di 25 anni, entrambi già noti alle forze di Polizia, per il reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli investigatori della Squadra Mobile, in particolare, nella mattinata di ieri, nel corso dei citati servizi antidroga, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione di Schiavone , sita in un complesso condominiale di Via Italia 103.
Gli Agenti, guidati dal fiuto dei cani “Maui” e “App”, hanno rinvenuto e sequestrato 990 grammi di marijuana e 20 grammi di cocaina e una ricetrasmittente.
La droga sequestrata poteva servire per confezionare oltre 2000 dosi di marijuana e circa 100 dosi di cocaina del valore commerciale 12000 euro. Schiavone Antonino è stato, infine, posto agli arresti domiciliari.
Inoltre, gli Agenti, nel pomeriggio di ieri, hanno effettuato un altro controllo in un complesso di palazzine sito nei pressi del piazzale antistante la Chiesa di San Metodio ove hanno notato un’abitazione a piano terra dotata di impianto di video sorveglianza. Gli investigatori della Squadra Mobile, pertanto, decidevano di effettuare un più accurato controllo quando Giuseppe Serino, accortosi della presenza dei Poliziotti, tentava di fuggire portando con sé delle buste. Durante l’inseguimento, gli uomini della Squadra Mobile recuperavano alcuni involucri contenenti della droga lanciata da Serino.
Infine, effettuata un’attenta perquisizione domiciliare a casa del giovane, i Poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato altra sostanza stupefacente con l’aiuto dei cani antidroga “Yocco”, “Maui” e “App” per un peso complessivo di 7 grammi di cocaina, utile al confezionamento di 40 dosi, e 400 grammi di marijuana, che potevano fruttare un ricavo di circa 5000 euro, oltre a 360 euro, probabile provento dell’attività di spaccio.
Anche per  Serino sono stati disposti gli arresti domiciliari.