Scudetto 1990, l'ex arbitro siracusano Rosario Lo Bello replica a Van Basten

Non si fa attendere la risposta dell’ex arbitro internazionale siracusano, Rosario Lo Bello, alle parole di Van Basten. Il cigno di Utrecht è tornato a parlare dello scudetto del 1990 e della decisiva gara di Verona, diretta proprio dal fischietto siracusano. “La nostra sconfitta a Verona. Un’imboscata, con un arbitro come Lo Bello che fece di tutto per farci perdere e fischiò in maniera scandalosa. Un lavoro fatto bene. Da chi? Dal sistema del calcio italiano”, le parole di Van Basten rimbalzate sui principali media sportivi.
Intervenuto su FMITALIA, Rosario Lo Bello annuncia possibili azioni legali contro l’ex attaccante rossonero a cui, comunque, tende un braccio solidale perchè, dice, “non è forse una persona felice”. Qui di seguito, l’intervento in diretta di Lo Bello.

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foto: gianlucadimarzio.com




La paura del coronavirus più grave del contagio: "turisti, vacanze sicure a Siracusa"

Niente panico da coronavirus a Siracusa. Il sindaco Francesco Italia ha invitato a non esasperare le preoccupazioni da covid-19 ed eventuali casi di positività (ad oggi pari a zero). Ed ha ricordato come un eccessivo allarmismo rischia di pesare su di una voce importante dell’economia locale: il turismo. “Venite a Siracusa, non cambiate i piani per le vostre vacanze”, dice su FMITALIA il primo cittadino. E’ chiaro che l’invito è aperto a tutti, purchè rispettosi delle norme attualmente in vigore nel nostro Paese (ed asintomatici). Gli effetti della paura (non giustificata) sul commercio possono essere davvero pesanti e protrarsi nel tempo, zavorrando circuiti economici limitati come quello siracusano.
Nel corso di una lunga intervista su FMITALIA, il sindaco ha spiegato quali misure sono state messe in campo e come è organizzato il Comune di Siracusa in questi giorni segnati dall’allerta Covid-19.

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foto di Eliseo Lupo




Zone gialle e zone rosse: "cosa fare se arrivo a Siracusa da…", facciamo chiarezza

Quali comportamenti tenere se si fa rientro a Siracusa dal nord Italia? In questi giorni segnati dall’allerta coronavirus, abbiamo girato la domanda ad Anselmo Madeddu, presidente provinciale dell’Ordine dei Medici e Direttore Sanitario dell’Asp.
Chi sta per tornare a Siracusa dal Piemonte o dall’Emilia, dalla Lombardia o dal Veneto è chiamato ad attenersi ad alcune norme di comportamento che, con diversi esempi pratici, sono state illustrate questa mattina da Madeddu intervenuto in diretta su FMITALIA. Telefonata al medico curante o al Dipartimento Prevenzione dell’Asp? Quarantena volontaria o ritorno alla normalità? E chi comunica cosa al datore di lavoro? Tutte le risposte nel video che segue. Si tratta di comportamenti di responsabilità individuale, nell’interesse della collettività. Ignorarli è, pertanto, irresponsabile.

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Restate aggiornati anche con il Ministero della Salute




Vacanze e rimborsi, cosa fare se non si vuole più partire a causa del Coronavirus

Se avete acquistato un pacchetto turistico, una vacanza bella e buona con tanto di aereo e soggiorno, ma adesso avete qualche ritrosia a partire a causa delle notizie sul coronavirus, potete aver diritto al rimborso di quanto pagato.
L’articolo 41 del codice del turismo vale anche in questo caso e non solo per le gite scolastiche, già sospese fino al 15 marzo. Il contratto di viaggio deve ritenersi risolto per impossibilità sopravvenuta della prestazione. Quando insorgono circostanze inevitabili e straordinarie che non consentono la realizzazione del viaggio, come a causa della situazione creatasi per l’allerta coronavirus, il turista può esercitare il recesso e avere diritto al rimborso pieno anche se il viaggio non era diretto in una delle cosiddette zone rosse.
Bisogna però indirizzare una raccomandata con la richiesta all’agenzia di viaggi o al tour operator, prima della data di partenza. Può tornare utile anche l’assistenza delle associazioni dei consumatori. Su FMITALIA se ne è parlato insieme al presidente regionale di Confconsumatori, Carmelo Calì.

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Operazione La Cosa: due lentinesi tra gli arrestati, colpo al clan Cappello-Bonaccorsi. IL VIDEO

Anche i lentinesi Sebastiano Castiglia, 31 anni e Gaetano Spataro, 25 anni tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione della Procura Distrettuale di Catania “La Cosa”, che fa seguito alla precedente “Notti Bianche”. I carabinieri , con il nucleo Cinofili, sono entrati in azione alle prime luci dell’alba, con l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip. Sono sei in tutto i soggetti indagati a vario titolo per i reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e connessi reati-fine, fatti aggravati dal metodo mafioso e dal fine di agevolare l’associazione mafiosa “Cappello-Bonaccorsi”.
L’attività di indagine, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania nei mesi di gennaio- marzo 2018 e coordinata dalla Procura catanese, ha tratto spunto dalle emergenze investigative acquisite nell’ambito di una precedente indagine convenzionalmente denominata “Notti Bianche” che aveva consentito di individuare l’esistenza di un sodalizio criminoso promosso e diretto da appartenenti alla associazione di tipo mafioso denominata “Cappello- Bonaccorsi” dedito alla commissione di reati contro il patrimonio con la tecnica della cosiddetta “spaccata/esplosione” dei bancomat/postamat, nel territorio di Catania, Siracusa ed Enna.
Le operazioni effettuate mediante attività tecniche e dinamiche, corroborate dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno permesso di fare emergere l’operatività dell’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui si è potuto definire in dettaglio la struttura, le posizioni di vertice, i ruoli dei singoli membri, nonché le dinamiche ed il sistema con cui il gruppo operava e gestiva le “piazze di spaccio”.
Queste erano dislocate su tre siti di interesse: una piazza di spaccio veniva gestita a Francofonte da Castiglia, mentre le altre due erano attive nella provincia di Catania, segnatamente nel quartiere “Pigno” e nel quartiere di Librino “Fossa dei Leoni”
Le indagini hanno consentito inoltre di accertare che i proventi derivanti dall’attività illecita di traffico di sostanze stupefacenti, del tipo marijuana e cocaina, posta in essere dagli indagati erano finalizzati ad assicurare il mantenimento in carcere dei detenuti ed a favorire gli interessi del clan Cappello- Bonaccorsi.
I promotori ed organizzatori del sodalizio criminale inoltre detenevano e avevano la disponibilità di armi anche da guerra. Gli altri destinatari delle misure cautelari sono i catanesi Alfredo Blancato, Sebastiano Miano, Salvatore Musumeci e Federico Silicato. Nelle immagini raccolte dagli inquirenti, anche dettagli che fanno comprendere quanto il culto del denaro fosse radicato. Uno degli indagati ricopre di denaro il neonato nella culla.




Si ripopola la baraccopoli di Cassibile, la richiesta: controlli sanitari e di ordine pubblico

A Cassibile si ripopola la baraccopoli nei campi accanto allo svincolo autostradale ed al borgo vecchio, all’ingresso sud della frazione siracusana. I braccianti agricoli stagionali, soprattutto stranieri, iniziano ad arrivare da diverse zone d’Italia e per casa trovano soluzioni di fortuna, senza servizi igienici.
Per costruire le baracche dove rifugiarsi nella notte, dopo la giornata di lavoro, viene utilizzato ogni genere di materiale di fortuna. E tra i residenti si riaffacciano vecchie e mai sopite preoccupazioni. A cui da voce l’ex presidente della circoscrizione, Paolo Romano. “Pochissimi controlli ed evidenti carenze igienico-sanitarie”, spiega prima di chiedere che il campo abusivo venga smantellato, sanificando l’area, prima che la baraccopoli si espanda.




VIDEO. Coronavirus, situazione in Sicilia: per misure operative, attesa vertice Stato-Regioni

Era stato annunciato come un vertice operativo per concordare misure preventive omogenee da adottare in tutti i Comuni siciliani per l’emergenza coronavirus. Ma la conferenza stampa convocata dal presidente regionale Musumeci insieme all’assessore regionale Razza, il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando e il dirigente della Protezione Civile Regionale, Calogero Foti, si è rivelata avara di novità. Riassumibili nell’individuazione degli ospedali militari di Palermo e Messina come aree per eventuali quarantene preventive, nell’aumento dei laboratori per le analisi dei tamponi (nessuno a Siracusa e Ragusa), nello stop alle gite da e per la Sicilia e la disposizione di controlli direttamente a bordo delle navi che soccorrono migranti.
Per conoscere ogni dettaglio operativo più concreto, in particolare relativo a quanti faranno rientro in Sicilia dal nord Italia e dalle cosiddette “zone gialle”, bisognerà attendere l’incontro di domattina Stato-Regioni.
I sindaci del siracusano, subito dopo le comunicazioni scarne della Regione, hanno avviato un fitto scambio di messaggi.
“Macchina sufficientemente pronta, nessun motivo di allarme”, ha spiegato tra l’altro il presidente Musumeci.

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Disposto un piano di sanificazione straordinaria dei pronto soccorso degli ospedali regionali, dei bagni, delle cucine e dei percorsi maggiormente frequentati. Dei 270 posti letto di malattia infettiva, circa 70 sono stati preventivamente accantonati per eventuali casi di Cod19. Sono le famose stanze di biocontenimento a pressione negativa. Due di queste all’Umberto I di Siracusa, 24 a Catania (Garibaldi, Vittorio Emanuele, Cannizzaro); 12 al Gravina di Caltagirone; 9 a Palermo (Policlinico, Cervello e Ismett); 5 all’Umberto I di Enna; 4 all’ospedale Maggiore di Modica, 3 al Policlinico di Messina, 2 al Sant’Elia di Caltanissetta; 1 al Sant’Antonio Abate di Trapani e al Vittorio Emanuele di Castelvetrano.
È partita in mattinata la richiesta di Cgil, Cisl e Uil al presidente della Regione Nello Musumeci, per un incontro urgente in tema di coronavirus “al fine di prendere contezza circa i provvedimenti a favore della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e delle eventuali misure necessarie”.
Le sigle sindacali di Polizia Penitenziaria hanno invece chiesto l’adozione di misure di prevenzione all’interno delle carceri siciliani.
Intanto, Codacons Sicilia denuncia come sia difficile in Sicilia attuare la prima norma del decalogo di prevenzione, quella che suggerisce di lavarsi spesso le mani. “Come dimostrano le numerose segnalazioni pervenute, i Comuni e gli uffici pubblici sono spesso sprovvisti di sapone e igienizzante. Pertanto – dice il segretario nazionale Francesco Tanasi – è quantomai necessario dotare i bagni di tutti gli edifici pubblici delle più elementari dotazioni, quali sapone e disinfettanti”.




Grande successo per il Carnevale Avolese: in migliaia a ballare in piazza con FMITALIA

Grande successo ieri per il Carnevale Avolese 2020. la Discoteca in Piazza Umberto I con FMITALIA ha regalato a migliaia di persone divertimento, spensieratezza, momenti di condivisione per tutte le età. La Domenica di Carnevale era uno dei momenti più attesi, già dal pomeriggio con la Gran Sfilata di Re Carnevale. I carri allegorici sapientemente preparati nei mesi precedenti hanno fatto la loro comparsa tra le vie del centro di Avola. Mimmo Contestabile, speaker di FMITALIA, in piazza Umberto I ha presentato  i carri allegorici, animati dai gruppi mascherati. Apertura alla grande con la Regina Carnevale. Poi il gruppo Folk Val Di Noto Città di Avola, i giocolieri, gli sbandieratori, i tamburi, i Black&White Street Band e ancora, danze, la riproposizione di giochi d’epoca. La grande festa in piazza con FMITALIA è partita in serata, con i dj e i vocalist capaci  come sempre di trasportare per ore una piazza straripante verso la massima allegria e spensieratezza, ingredienti tipici dell’atmosfera carnascialesca. Migliaia di sorrisi a testimoniare l’apprezzamento totale, come da tradizione, dello spettacolo di una formula vincente e professionale. E adesso si prosegue con una lunga lista di appuntamenti, per tutta la giornata di oggi in attesa del gran finale di domani, il Martedì Grasso, con la  madrina d’eccezione, Simona Ventura  e la cantante Ana Mena.




Coronavirus, il punto a Siracusa: "linee guida condivise con i medici di famiglia"

Sono i giorni del coronavirus in Italia. Le notizie sui focolai nel nord del Paese si moltiplicano ed allarmano. Quale è la situazione a Sud ed a Siracusa in particolare? Ne parliamo con il presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, Anselmo Madeddu.
Il precedente del caso sospetto trattato al pronto soccorso dell’Umberto I, poi rivelatosi fortunatamente negativo, viene citato come una prova della funzionalità del sistema provinciale, predisposto in caso di emergenze. Ribadita la validità dei consigli diffusi dal Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità, da applicare nella vita di tutti i giorni. Anche il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha condiviso sulla sua pagina facebook il decalogo da seguire.
Quanto alle gite scolastiche, ormai prossime, previsto un incontro con i dirigenti scolastici per le misure da adottare, in attesa di eventuali determinazioni da parte della Farnesina.




Siracusa. Casa del Pellegrino, la gestione torna al Santuario: "coinvolgere ex lavoratori"

La gestione della Casa del Pellegrino torna al Santuario della Madonna delle Lacrime. Gli asset della precedente società fallita, attraverso l’Aprotur (Agenzia di Promozione del Turismo Religioso) di Siracusa, tornano nella disponibilità dell’ente chiesa Santuario.
L’agenzia ha fatto da tramite, “con una procedura trasparente che ha avuto come protagonista un imprenditore siracusano che ha donato una cifra per l’acquisto degli asset, poi ricondotti al Santuario”, ha spiegato questa mattina Pippo Gianninoto.

Quanto agli ex dipendenti della società che prima del fallimento gestiva la Casa del Pellegrino, la volontà è quella di riuscire a coinvolgerli nel rilancio della struttura. “La scelta spetta al Santuario. Ma ogni allarme su gruppi di potere in azione o altre storie poco chiare è campato in aria. Gruppo di professionisti qui si è messo in gioco per rilanciare il turismo religioso a Siracusa e creare economia. Questo è lo scopo dell’Aprotur, mentre la Casa del Pellegrino verrà gestita dal Santuario”.