Cavagrande ancora chiusa: "Grave danno per l'immagine turistica del territorio"
Ancora nessuna novità in merito alla riapertura della Riserva Naturale Orientata “Cavagrande del Cassibile”. A puntare l’attenzione su questa situazione stagnante ormai da troppo tempo è Marco Mastriani, responsabile della sezione di Siracusa e consigliere regionale dell’Ente Fauna Siciliana che afferma: “A quasi due mesi dall’incontro di Avola, promosso dalle associazione ambientaliste della provincia di Siracusa, nulla si è mosso. E questo nonostante gli impegni presi e la manifesta volontà di riaprire l’area protetta alla fruizione dei visitatori usufruendo dei sentieri nella parte centrale. Ancora una volta, per l’inerzia della Regione sicilia, si crea un notevole danno di immagine turistica alla nostra provincia”. I numeri snocciolati da Mastriani parlano chiaro: “Ogni anno la riserva naturale orientata conta una fruizione di oltre 60.000 visitatori che purtroppo arrivati al belvedere di Avola Antica o al sentiero Mastraronna, lato Canicattini Bagni, sono costretti a ritornare indietro”. A detta di Mastriani è insomma assurdo “dire di non avere i soldi per il ripristino dei sentieri e non applicare le leggi regionali sui ticket d’ingresso nelle riserve naturali da oltre 16 anni”. I fatti parlano chiaro: “Recentemente nella legge di stabilità regionale pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana il 15 maggio 2015 – spiega Mastriani – è stata approvato il quarto dispositivo di legge che autorizza l’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente a emanare un decreto entro trenta giorni dalla pubblicazione, affinché si istituisca il ticket d’ingresso nelle aree protette e si assicurino almeno alcuni servizi primari per la tutela e conservazione dell’area e si potenzino i servizi per la fruizione”. E Mastriani si chiede: “Perché i deputati regionali della provincia di Siracusa non intervengono e fanno finta di non conoscere il problema?”. E conclude: “Ci auguriamo che la Regione sicilia non collezioni leggi regionali inapplicate e si dia concretamente la possibilità di attuare gli strumenti utili per tutelare le aree protette da incendi, calamità naturali e non, manutenzione ordinaria dei sentieri e delle aree attrezzate, punti informativi e di accoglienza turistica, ecomusei e ingenerale si migliori la tutela e la fruizione delle nostre aree protette puntando sull’ecoturismo”.