Centro sportivo di via Lazio, il piano di recupero. E bisognerà essere più bravi dei vandali

La vicenda del centro sportivo comunale di via Lazio, a Siracusa, è la sintesi perfetta dei vizi (e delle al momento poche) virtù del capoluogo. Da un anno circa l’impianto è in mano ai vandali. Anzi, chiamiamoli con il loro nome: delinquenti. Quelli che non hanno altro scopo nella vita che campare sulle spalle degli altri, saccheggiando e danneggiando quei pochi sforzi che un ente locale riesce a produrre nel territorio. Ovviamente la fanno franca, con la complicità di quella silente connivenza che una volta veniva chiamata omertà.
Nel 2019 era stato avviato l’iter per lavori che portassero all’omologazione ed all’agibilità del campo sportivo di via Lazio. Una vicenda amministrativa rallentata dal covid e con una gara ad ostacoli che si è sviluppata a più riprese negli scorsi due anni. Fino allo stop improvviso quando, a lavori in corso, è emerso un problema non da poco: i costi erano stati sottostimati, oltre quello che viene considerato un margine di errore su cui le amministrazioni pubbliche possono trattare (oltre il 20%, ndr). Il progetto, inclusi i costi, era stato predisposto da un progettista esterno all’amministrazione comunale. Un problema “ereditato” dall’assessore Andrea Firenze che ha dovuto prima definire la questione, evitando un contenzioso con la ditta che aveva iniziato i lavori. E come spesso capita, quando non c’è più controllo un bene pubblico finisce vandalizzato. A più riprese nel caso di via Lazio. Bagni distrutti, manto sintetico tagliato e rubato dallo stesso terreno di gioco. Danni per centinaia di migliaia di euro, senza che nessuno abbia visto o sentito niente.
L’attuale assessore allo Sport, Giuseppe Gibilisco, ha definito un piano di intervento in due step e con una premessa per recuperare il centro sportivo di via Lazio. Procediamo con ordine: primo problema, come ripagare i danni? Esistono polizze assicurative che ogni anno costano centinaia di migliaia di euro a Palazzo Vermexio. L’attivazione di una di queste assicurazioni dovrebbe permettere di ottenere un indennizzo, anche se parziale. Gibilisco ha richiesto l’intervento di un perito di una di queste assicurazioni, cosa raramente fatta in passato. Nelle settimane scorse è andato in scena il sopralluogo, con la stima dei danni ed una perizia attesa a breve sulla scrivania dell’assessore.
Il secondo passaggio riguarda il completamento dei lavori. Serve un nuovo finanziamento che, attenzione, non può però riguardare opere che erano state oggetto di precedente contributo. Su questo il Credito Sportivo è chiaro. C’è la possibilità di ottenere un nuovo ed importante stanziamento, ma per lavori diversi rispetto al primo progetto finanziato. Ecco perchè è determinante ottenere un indennizzo assicurativo per rimediare ai danni causati dai delinquenti: quelle somme permetterebbero infatti di sistemare bagni e spogliatoi.
Dicevamo prima che il piano di Gibilisco prevede anche una premessa, senza la quale non sarebbe forse neanche il caso di provare a rimettere in moto il cantiere. E la premessa riguarda la necessità di predisporre un impianto di videosorveglianza collegato con le forze dell’ordine ed un vigilante privato e armato prima ancora di avviare il cantiere. Altrimenti, anche questo nuovo sforzo andrebbe incontro ad un fallimento annunciato: una pausa nei lavori, un momento di distrazione e la paura è quella di ritrovarsi di nuovo alle prese con “visitatori” poco graditi e che zavorrano Siracusa – con le loro poco nobili “attività” – in fondo alle classifiche sulla qualità della vita.

per la foto si ringrazia Marcolino Liistro per Siracusa Discover