Ciclabili, lo studio dei ragazzi della Lombardo Radice: “piacciono ma pochi le usano”
Ospitiamo un intervento a cura degli studenti dell’istituto comprensivo Lombardo Radice di Siracusa.
Siamo la classe 3°A dell’Istituto Giuseppe Lombardo Radice di Siracusa e, quest’anno, abbiamo partecipato ad un interessantissimo percorso di “A Scuola di Open Coesione”, un progetto di cittadinanza attiva e di monitoraggio civico.
Ve lo spieghiamo in breve: il progetto scelto dal nostro team, “Move to the Future”, riguarda la mobilità sostenibile urbana della nostra città e precisamente la pista ciclabile Gelone Sud.
Nel nostro lavoro siamo stati sostenuti dalla Dirigente Scolastica, prof.ssa Alessandra Servito e dal Club Service Kiwanis di Siracusa
Abbiamo scelto questo progetto perché volevamo capire come mai il tratto di pista ciclabile di corso Gelone avesse subito una variazione rispetto al progetto iniziale, coinvolgendo la strada di Via Ierone, dove si trova l’ingresso della nostra scuola!
Abbiamo scoperto che la relazione tecnica Biciplan non aveva tenuto conto delle decisioni in merito già prese con il PUMS, che sullo stesso asse prevedeva l’inserimento delle corsie del trasporto pubblico locale, che non si sarebbero potute realizzare contestualmente alle piste ciclabili. La Delibera della G. M. n.100 del 2023 ha approvato la Variante al Piano Attuativo BICIPLAN.
A questo punto la nostra curiosità ci ha spinto oltre: perché le piste non vengono utilizzate? Cosa pensano i cittadini? Abbiamo creato un questionario on line e il dato che ci ha sorpresi è che il 64,3% dei consultati è favorevole alle piste ciclabili, ma il 63,1% non ne fa uso. Inoltre, il 52,2% afferma che le piste ciclabili hanno creato danni alla mobilità della città. Un problema evidente che rende le piste poco sicure sono i cordoli in cemento. Il sindaco, a riguardo, risponde che tutti i lavori pubblici finanziati seguono le direttive e la normativa del Codice della strada, pertanto i cordoli rientrano nella normativa. Ma ci sono anche altri problemi: mancano le rastrelliere, punti di raccordo, snodi e il rispetto delle piste che molti automobilisti considerano dei parcheggi.
Incuriositi sempre di più da questa situazione, abbiamo studiato un po’ di dati e siamo andati a lezione di Open Data con un vero esperto, Andrea Salvati.
Per continuare a seguire il progetto abbiamo pensato a delle proposte, che sono state presentate al Sindaco della città chiedendo di realizzarle nel breve tempo possibile: creare un’organizzazione della mobilità collettiva per andare a scuola o a lavoro in bici, tipo Bicibus; installare monitor elettronici nelle fermate dei bus riguardo agli orari; intervenire nelle scuole, educando i ragazzi a utilizzare la bici con progetti interessanti ed efficaci; ampliare le postazioni per il noleggio delle bici, ad altri quartieri, anche più periferici; coinvolgere più associazioni possibili per diffondere la cultura dell’uso sano delle bici per la salvaguardia della città e della salute dei cittadini.
Tutto il nostro lavoro di ricerca e di analisi dei dati è stato pubblicato sul portale di “A scuola di Open Coesione” e su “Monithon”, iniziativa indipendente no profit che si occupa di monitoraggio civico dei fondi pubblici.
In futuro, ci occuperemo di monitorare il progetto con le altre classi dell’istituto.
Esperienza molto divertente e formativa, abbiamo imparato che diventare cittadini attivi significa essere informati su cosa accade nella tua città; leggere e interpretare i dati, trasformare le criticità in proposte.