Classi chiuse al Raiti dopo il maltempo, protesta delle mamme a Palazzo Vermexio

Potrebbero tornare ad ospitare alunni e insegnanti lunedì le due aule della primaria dell’istituto comprensivo Raiti interdette temporaneamente, come il vicino bagno, per ragioni di sicurezza dopo l’ultima ondata di maltempo. I lavori “mirati in copertura” annunciati dalla dirigente scolastica, Angela Cucinotta attraverso una circolare, dovrebbero essere conclusi entro domani. Le mamme dei bambini che frequentano la scuola, intanto, chiedono l’abbattimento di una parete che separa due piccolissime aule, per farne una più grande e risolvere problemi che esistevano già prima di quest’emergenza. Questa mattina una delegazione ha raggiunto Palazzo Vermexio per far presenti i motivi di malcontento delle famiglie degli studenti, alle prese con spazi che definiscono insufficienti e con una serie di disagi. I principali timori riguardano il timore che si possa dover ricorrere ai doppi turni, mettendo in crisi l’organizzazione delle giornate delle famiglie. Contro quest’ipotesi, questa mattina, si sono espresse le rappresentanti delle famiglie, durante un incontro a Palazzo Vermexio.
“Abbiamo anche chiesto aule in un plesso che si trova nei pressi della scuola- spiegano le mamme- Impossibile accettare che i nostri figli seguano le loro lezioni in micro-classi. In questi giorni, addirittura, la scuola ha dovuto rinunciare a posizionare all’interno la cattedra per lasciare spazio ai banchi. Continue le rotazioni delle classi, per non penalizzare nessuno in maniera esclusiva. Ma risulta chiaro che tutto questo sia intollerabile”. Novità potrebbero emergere da un sopralluogo previsto in giornata, anche per verificare la possibilità di recuperare spazi attraverso modifiche strutturali. Un altro problema riguarda l’assenza, in alcune classi, di caloriferi. “Stiamo assistendo ad una partita di ping pong-tuonano le mamme- tra Comune, scuola e Ufficio scolastico ma le palline sono i nostri figli e questo non ci sta bene. Chiediamo che lunedì le aule siano pronte e sicure e, in prospettiva, chiediamo nuove aule o addirittura un plesso aggiuntivo”.