Colpo al clan Nardo, maxi-sequestro da 50 milioni di euro eseguito dai Carabinieri
Un sistema ben collaudato, mai messo in discussione, che non lasciava alcuno spazio ad altri nel settore dei trasporti dell’ortofrutta e in maniera particolare d egli agrumi. Nonostante in carcere dagli anni ’90 e condannato all’ergastolo anche per omicidio, Filadelfo Emanuele Ruggeri continuava a gestire un impero per conto del clan Nardo di Lentini. I carabinieri hanno effettuato questa mattina un sequestro di beni per 50 milioni tra capannoni, conti, mezzi, appartamenti . Ruggeri, esponente di spicco del clan malavitoso , secondo quanto appurato nell’ambito dell’operazione “Barrakan” , agiva attraverso prestanome, comunque suoi familiari, a cui erano intestate aziende e beni. Avrebbe così mantenuto un forte controllo sul territorio, a dimostrazione della capacità di influenza del clan. L’uomo aveva sviluppato strategie di guadagno, tessendo una rete che era divenuta un vero e proprio monopolio del trasporto dell’ortofrutta. Tutto questo, a discapito dei produttori, costretti a rivolgersi a queste ditte e delle altre aziende di trasporto, assolutamente fuori da ogni possibilità di lavorare nel triangolo agrumicolo. Le ditte che gestiva tramite prestanome (familiari con lo stesso cognome) si erano ingrandite nel tempo arrivando a contare 200 dipendenti e 350 mezzi. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla Dda di Catania che ha coordinato le indagini. Il sequestro preventivo è stato eseguito sulla base della nuova normativa antimafia. Un volume d’affari, quello delle ditte in questione, da 25 milioni di euro l’anno. Le aziende non chiuderanno. Sarà nominato un curatore. L’obiettivo finale è la confisca dei beni sequestrati, che sarebbero quindi restituiti allo Stato.