Commercio in crisi, tutta colpa delle ciclabili? Confcommercio e Cna: “Urgono correttivi”
I commercianti siracusani si affidano ai saldi invernali per una sostanziosa boccata di ossigeno. Il settore, come nel resto d’Italia, è purtroppo in crisi. La concorrenza del web, in particolare, sta facendo sentire i suoi effetti e diverse insegne che illuminano le nostre città hanno dovuto spegnersi. Saracinesche abbassate nei luoghi storici dello shopping siracusano – come via Tisia (che coraggiosamente resiste), Zecchino e corso Gelone – come anche nelle periferie. Una tendenza purtroppo evidente. Ad accelerare la crisi di un settore così vitale sono forse le corsie ciclabili ed i pochi parcheggi? Il tema è diventato anche politico, con la richiesta da parte del Pd di un Consiglio comunale aperto, dedicato all’esame del tema.
Abbiamo girato la domanda al presidente di Confcommercio Siracusa, Francesco Diana, ed al segretario di Cna Siracusa, Giampaolo Miceli. “Ricevo continue lamentele da parte dei nostri commercianti e tutte sul fatto che le piste ciclabili, riducendo il numero di stalli per i parcheggi, rendano in molte vie difficile trovare posto per l’auto e fare acquisti”, conferma Diana. “Una delle arterie oggi più colpite è viale Teocrito. Tutti noi, ogni giorno, facciamo i conti con una vita frenetica e piena di impegni, dunque quei 5 minuti in più per trovare parcheggio determinano spesso la fuga del potenziale acquirente da quel determinato quartiere. Non tutti abbiamo il tempo o la voglia di parcheggiare lontano dal negozio preferito”. Un’analisi che sembra propendere per la bocciatura delle piste ciclabili siracusane. “La mobilità dolce ed ecosostenibile è un obiettivo da raggiungere. Però non a discapito del tessuto economico della nostra città! In passato – ricorda il presidente di Confcommercio – il nostro referente per la mobilità, Paolo Blanco, oggi vicepresidente, aveva approfondito la lettura delle tavole tecniche dello studio comunale sulla mobilità. Considerando il numero dei velocipedi in città, si poteva immaginare un intervento più attento alla convivenza tra le piste ciclabili ed i bisogni dei commercianti. Oggi è necessario riaprire il confronto e rafforzare i servizi accessori. Dunque ribadiamo la posizione che Confcommercio ha sempre avuto a riguardo: nessun no assoluto alla mobilità alternativa ma deve essere integrata con un sistema potenziato di trasporto pubblico e sosta”.
Considerazioni che ritornano anche nell’analisi di Giampaolo Miceli. “Gli interventi sulla caotica mobilità cittadina sono necessari. Non tutti, però, finiscono per produrre un giusto equilibrio tra sacrificio e risultati. Faccio un esempio: la Ztl nel centro storico è sicuramente un sacrificio però è stata una scelta inevitabile per dare respiro e consentire lo sviluppo di tante artigianali e commerciali. Sulle ciclabili, invece, va fatto un discorso diverso”. A partire dal loro sviluppo che ha interessato una larga parte di viabilità cittadina. “Capisco che l’azione nasca da un’idea di futuro che però ha generato un impatto forte sulle attività di vicinato del presente. In un momento di grande difficoltà per quelle imprese commerciali e artigianali, con il web che impazza, la riduzione di posti auto e della possibilità di procedere agli acquisti di prossimità è stato un colpo repentino e duro”.
Insomma, Cna e Confcommercio bocciano le piste ciclabili: tracciati troppo estesi e realizzati a discapito dei posti auto, senza compensare con parcheggi ragionati e altre forme di collegamento diretto. “Ora – specifica Miceli – nessuno pensa di tornare indietro chiedendo di eliminare le ciclabili. Dobbiamo però ragionare in maniera serena su alcuni correttivi e su di una revisione dei tracciati, specie in alcuni punti. E’ necessario e urgente. Con responsabilità, senza sangue agli occhi e senza farne una questione politica. Servono adattamenti per far respirare un comparto in difficoltà da anni, con un saldo sempre più negativo tra imprese che nascono e quelle che chiudono”.