Concerti a Siracusa, programmazione ferma e salta Adele. “Dov’è la nuova arena?”

Dell’arena da 5000 posti da realizzare all’Ara di Ierone per i concerti estivi ad oggi non c’è traccia. Il progetto di massima esiste, ma l’ufficializzazione non c’è. L’iter è seguito dal Parco Archeologico di Siracusa di concerto con la Regione Siciliana. Già lo scorso anno, mentre a Siracusa montavano le solite polemiche sull’utilizzo del teatro greco, l’assessorato regionale aveva saggiato la possibilità di realizzare uno spazio prefabbricato ma sempre all’interno dell’area archeologica della Neapolis. Non c’erano i tempi, tutto rinviato alla stagione dei concerti 2024. Solo che ad oggi non si sa praticamente nulla di più rispetto alle prime indiscrezioni.
E al di là di curiosità più o meno legittime, il punto è un altro. Come si programma una stagione di concerti estivi quando a cinque mesi dall’avvio della rassegna non sai neanche dove si faranno i concerti? E soprattutto, visto il ritardo attuale, è pensabile che ci saranno concerti d’estate a Siracusa o si rischia di tornare agli anni del nulla? Lo abbiamo chiesto a Nuccio La Ferlita, storico imprenditore del settore in Sicilia e mente della rassegna estiva siracusana che – in due edizioni – si è posizionata tra le principali nel Sud Italia. “Spero che ci sarà una nuova stagione di grandi appuntamenti con la musica dal vivo a Siracusa. Io sono pronto a fare la mia parte però mi dicano almeno dove dovrei farli i concerti. E me lo devono dire quelli che gestiscono gli spazi…”. Come dire, citofonare Regione Siciliana e Parco Archeologico di Siracusa.
Lo stallo attuale ha intanto una prima controindicazione. “Per pensare di avere ospiti internazionali è tardi. Ormai i big stranieri hanno programmato la loro stagione estiva. Peccato, perchè avevamo in mano un jolly per l’estate 2024 a Siracusa”. Inevitabile la domanda, di chi parliamo? La Ferlita non si fa pregare: “Adele. La inseguivamo da qualche tempo” e sarebbe stata tappa esclusiva in Sicilia. “Ma adesso non ci sono più i margini temporali per programmare quella ulteriore crescita a cui la rassegna siracusana poteva legittimamente ambire”. Niente Adele, niente ospiti internazionali come Sting o Simple Minds, ovvero gli altri due nomi che gli operatori del settore avevano avvicinato a Siracusa in estate. E tra qualche settimana, poco dopo il festival di Sanremo, anche i grandi nomi italiani chiuderanno le tappe dei loro tour estivi, specie quelli più esclusivi.
Il rischio è quello di non avere nulla per le mani e magari ritrovarsi con un’arena da 5000 posti per eventi di piccolo cabotaggio. “Si badi bene, non sto anticipando un mio disimpegno a Siracusa. Faccio questo lavoro, Siracusa e Taormina sono location top in Sicilia. Se fossero già fisicamente esistenti questi nuovi spazi per i concerti, li valuteremmo e inizieremmo a programmare. Ma così, basandoci solo su indiscrezioni, non si può”, spiega ancora Nuccio La Ferlita.
Ci sarebbe, invero, anche il problema delle nuove tariffe per l’utilizzo dei beni monumentali recentemente adeguate con provvedimento ministeriale. Un adeguamento che significa aumento: da 40 a 200mila euro. “E sono elevatissime. Quanto dovremmo fare pagare di biglietto? La Regione Siciliana ha recepito il provvedimento nazionale ma, almeno, nell’ultima finanziaria ha aperto ad una sorta di affitto a ore che rende più sostenibili operazioni di questo tipo”, commenta La Ferlita.
E quanto peserà non poter disporre del teatro greco di Siracusa per i concerti? “Beh, anche per il prestigio degli artisti, una cosa è suonare in uno spazio magico come quello del Temenite, un’altra in un’arena prefabbricata, nuova, in uno spazio diverso”. Ma l’esperienza di La Ferlita lo porta ad una sorta di premonizione. “Prima o poi, torneranno i concerti al teatro greco. Potranno volerci venti giorni come vent’anni, ma succederà”, dice. E come? “Non appena cambierà la linea politica”.