Concerti al teatro greco, dibattito infinito: tra alternative e ipotesi di ricorso al Tar

 Concerti al teatro greco, dibattito infinito: tra alternative e ipotesi di ricorso al Tar

E’ un “iper-uso” quello del teatro greco di Siracusa? Quaranticinque appuntamenti con gli spettacoli classici, come da tradizione, e poi – novità – i concerti di musica leggera. Una appendice di stagione, questa, salutata con assoluto favore dal mondo dell’accoglienza turistica e dei servizi ma che ha sollevato anche diverse critiche. Non sono note “stonate” quanto piuttosto riflettori accesi sul tema della tutela di un monumento che non stava bene già nel 2015 e che ha caratteristiche sue proprie diverse da Taormina, Pompei e Verona per citare teatri antichi contenitori di spettacoli moderni. Si tratta di un teatro interamente scavato nella roccia, e non ricostruito. E’ verò, però, che esistono sovrastrutture di protezione in legno che hanno proprio lo scopo di “proteggere” il monumento. Dall’altro lato, i turisti in visita al parco archeologico non “vedono” il teatro.
Tra le voci critiche una delle più autorevoli è quella dell’avvocato Corrado Giuliano sempre attento alla gestione dei beni pubblici. “Non è tanto il problema del merito (le scelte degli artisti, ndr), può esserci qualsiasi iniziativa. Il problema è capire se i pareri dati dalla Soprintendenza sono coerenti con l’allarme dato dieci anni fa da soprintendenti come Muti e Rizzuto. Ora i pareri di alcuni archeologi. Sono stati fatti lavori di garanzia e tutela? Dobbiamo capire la misura data per la fruizione del monumento: si può andare oltre quella data? Io pareri non ne ho letti”, dice Giuliano. “Farò atto di accesso in Soprintedenza. Se il parere non viene fuori, allora non escludo di fare ricorso al Tar”, spiega. Di seguito il suo intervento su FMITALIA:

A rispondere ad alcuni dei passaggi trattati nell’intervista è l’assessore comunale Fabio Granata. Anzitutto, motiva la scelta degli artisti: “L’amministrazione di Siracusa ha scelto di ospitare il Tour di Claudio Baglioni con Orchestra sinfonica previsto in tre prestigiosi luoghi antichi di spettacolo come, oltre al nostro teatro, le Terme di Caracalla e l’Arena di Verona. Ha voluto un nuovo concerto di Ludovico Einaudi, suggestivo e raffinatissimo e due concerti sostanzialmente acustici e di qualità top come quelli di Elisa e Fiorella Mannoia.
Infine abbiamo deciso di ospitare il concerto di Gianna Nannini, unico con qualche ‘apertura’ rock e che comunque non trascinerà orde di lanzichenecchi ma un pubblico attento e variegato, al quale comunque andranno comunicate alcune regole di comportamento durante lo spettacolo”.
Quanto ai luoghi alternativi al teatro greco per ospitarvi concerti, Granata chiarisce il suo pensiero. “Gli artisti sono felici di venire a Siracusa anche perché attratti dalla straordinaria importanza del nostro teatro e non sarebbero disponibili per alcune delle location che alcuni fantasiosamente elencano. L’unico vero problema riguarda la copertura lignea che protegge perfettamente ma che allo stesso tempo occlude la vista del teatro ai viaggiatori per qualche mese: ma non credo che, soppesando la tradizione centenaria degli spettacoli classici, la loro straordinaria unicità e importanza e la loro fondamentale funzione culturale e socioeconomica per la città e per la Sicilia, qualcuno sano di mente possa non comprendere la scelta della sapiente copertura che cosi, con i grandi concerti, viene mantenuta per un mese in più”.
I concerti sono una offesa alla immagine del teatro greco di Siracusa? “La sua percezione di luogo dell’anima legato alla tradizione classica viene scalfita dalla ‘profanazione’ di altri generi artistici: si tratta di un compromesso accettato che tiene conto della volontà di rendere variegata l’offerta culturale e soprattutto della importanza di creare le condizioni per prolungare e arricchire la forza d’attrazione di una stagione turistica delicata. E allora bisogna creare le condizioni per progettare una struttura interna al Parco e alternativa al teatro greco, dove ospitare eventi diversi da quelli della stagione Inda”. L’anfiteatro romano o l’Ara di Ierone si presterebbero? Senza entrare nello specifico, Fabio Granata risponde: “Questi progetti sono pronti e sono pensati in luoghi meravigliosi interni al Parco Archeologico dove sono realizzabili arene temporanee perfette per i concerti e per altri generi artistici. Ma su questi progetti proposti e finanziati dal Parco, l’attuale governo della Regione ha sollevato perplessità e veti. Ecco allora il nocciolo della questione: urgente dare finalmente piena ed effettiva autonomia ai Parchi, anche sulla linea culturale relativa agli eventi, con la garanzia della istituzione dei Comitati tecnico scientifici con la presenza dell’associazionismo legato al mondo del turismo oltrechè del mondo accademico e della ricerca archeologica”.
Intanto però sui social è comparso un post del 2019 dello stesso Granata, in cui l’attuale assessore pare sostenere una diversa linea di pensiero sul tema dei concerti al teatro greco: “lascia molto perplessi la circolare della Regione che di fatto apre indiscriminatamente ad altre tipologie di spettacoli” in un luogo che ancora Granata definisce nel post “dell’anima della tradizione classica…difeso da ogni genere di profanazione e valorizzato attraverso la macchina teatrale dell’Inda”.

 

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