Concerti al teatro greco, è scontro generazionale tra due idee opposte di "fruizione"
Nasce un comitato spontaneo contrario ai concerti al teatro greco di Siracusa. Mentre prende corpo una ricca stagione di live, con grandi nomi attesi al Temenite, non si placa la costante diatriba con al centro le condizioni del monumento. “La domanda alla quale gli enti competenti devono dare una risposta tecnicamente plausibile è questa: gli eventi musicali di cui si parla sono compatibili con le condizioni in cui si trova il teatro?”, è il quesito posto dal Comitato a cui hanno aderito Beatrice Basile, Marina De Michele, Alessandra Trigilia, Salvo Baio, Mario Blancato, Antonino Di Guardo, Roberto Fai, Pucci Piccione, Vittorio Pianese, Giuseppe Astuto, Giacomo Biondi, Elio Cappuccio, Fabio Caruso, Umberto Di Giovanni, Paolo Fai, Massimo Frasca, Corrado Giuliano, Vera Greco, Paolo Madella, Paolo Magnano, Maria Cristina Marino, Mariella Muti, Egidio Ortisi, Katia Perna, Pietro Piazza, Augusto Sinagra, Paolo Tuttoilmondo, Anna Lucia Valvo, Flavia Zisa.
Nomi importanti, certo. Di personaggi e figure che, a cavallo tra gli anni novanta ed i primi duemila, hanno rivestito incarichi di prestigio, a livello istituzionale o sociale. Sembra quasi uno scontro generazionale, tra due visioni diverse della politica e della gestione della cosa pubblica: la conservazione assoluta sotto vetro da una parte, la fruizione come valorizzazione dall’altra. Passato contro presente e futuro? E’ una sensazione.
Intanto, gli autori dell’appello invitano tutti gli enti interessati (il Comune di Siracusa, la Fondazione Inda, la Soprintendenza ai Beni culturali, la Direzione del Parco archeologico e l’Assessorato regionale ai Beni culturali) ad intervenire “perché vengano effettuate tutte le indagini tecniche e le manutenzioni necessarie per arrestare il degrado della pietra, evitando nel frattempo un sovraccarico antropico e un uso scriteriato del monumento”.
Per i firmatari del documento, “un discorso a parte va fatto sui compiti e la composizione della Commissione Anfiteatro Sicilia preposta all’autorizzazione degli spettacoli. La Commissione, istituita nel 2020, ha come scopo principale la valorizzazione turistica dei siti dove si svolgono gli spettacoli. Tuttavia il decreto pone come condizione ‘che la destinazione d’uso sia compatibile con il carattere storico ed artistico del bene’. Nella commissione, formata da dirigenti dei due assessorati e da un componente esterno ‘di comprovata esperienza nel settore dello spettacolo’, l’unico in grado di valutare con cognizione di causa la compatibilità degli spettacoli con il sito in cui si svolgono è il direttore del Parco archeologico, il quale, assurdamente, ha solo voto consultivo, mentre l’altro componente, il sindaco Italia, che ha voto deliberativo, è notoriamente favorevole agli spettacoli al Teatro Greco. Non occorre spendere molte parole per dire che la Commissione per sua natura e composizione non ha dato fin qui alcuna prova di rigore nel valutare la compatibilità degli spettacoli con il ‘carattere storico e artistico del bene’ culturale”. Motivo per cui chiedono a gran voce di rivedere i compiti della Commissione regionale, per modificarne la sua composizione. Pronta la richiesta di accesso agli atti ed ulteriori iniziative di protesta.