Consiglio comunale, trattative in corso per la presidenza. Nessuno vuole nuovo rinvio

 Consiglio comunale, trattative in corso per la presidenza. Nessuno vuole nuovo rinvio

Il 3 agosto il Consiglio comunale di Siracusa avrà il suo presidente. Magari servirà una seconda e forse persino una terza votazione, ma l’opzione di un nuovo rinvio non viene (ufficiosamente) presa in considerazione da nessuna delle forze politiche. “Anche perchè i cittadini non capirebbero, giustamente. A loro dobbiamo dare una prima risposta”, spiega Alessandro Di Mauro, consigliere comunale del Movimento per l’Autonomia.
Ecco, proprio gli Autonomisti sono l’ago della bilancia. In base alla posizione politica che sposeranno, lì sposteranno gli equilibri (e l’elezione del presidente). A pochi giorni dall’appuntamento in aula – fissato per il 3 agosto – l’intesa non c’è ancora. Trattative ed interlocuzioni sono in corso, “con il centrodestra ma anche con Italia” dice senza infingimenti l’esponente del Mpa.
Il centrodestra rappresenterebbe la collocazione naturale degli Autonomisti, compatti alle urne nella coalizione che ha sostenuto Ferdinando Messina ed al governo a Palermo. Ci sono, però, frizioni da limare con gli alleati siracusani, soprattutto sponda FdI. I “diktat” del commissario provinciale del partito della Meloni non sono piaciuti ed anche il leader provinciale Giuseppe Carta ha storto il naso davanti ad alcuni “aut aut”. L’offerta di Italia, poi, è più “politica” e non si limiterebbe solo ad un accordo sulla presidenza del Consiglio Comunale ma includerebbe una condivisioni di obiettivi e di programma con possibilità anche di un assessore in giunta. E’, insomma, un’offerta più “pesante” su cui gli Autonomisti stanno riflettendo.
Il Pd (3 consiglieri) attende una chiamata e, per il momento, non si scosta dalla linea indicata dalla direzione cittadina: si vota un nome del Partito Democratico (Massimo Milazzo?). Quanto a Fuorisistema/Italia Viva, i garozziani – che siedono tra i banchi del centrosinistra – tengono una linea aperta.
Come funzionerà la votazione? Alla prima chiamata, per eleggere il presidente del Consiglio comunale servirà la maggioranza più uno dei voti (i consiglieri sono 32). Dalla seconda in avanti, invece, si passa a maggioranza dei presenti.

 

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