Petrolchimico, Uilm Uil: “Ipotesi di accordo per le aziende di 2° livello”

(cs) Chiusa un’ipotesi di accordo da Uilm Uil e Fim Cisl, che definisce le linee guida sulla contrattazione di 2° livello aziendale per le società dell’indotto del polo petrolchimico ed energetico della provincia di Siracusa, aderenti al CCNL per l’Industria Metalmeccanica privata.
“Premesso che Fim Fiom e Uilm provinciali ad aprile 2023 avevano presentato a Confindustria la piattaforma di rinnovo del contratto integrativo – hanno detto Vincenzo Comella segretario regionale della Uilm e Giorgio Miozzi segretario provinciale Uilm – e considerato che l’obbiettivo che ci eravamo prefissati era quello di sanare le differenze di retribuzioni fra lavoratori fruitori del vecchio accordo e i lavoratori assunti dopo l’anno 2014, abbiamo presentato una ipotesi di piattaforma di contrattazione di secondo livello alle singole aziende. Considerato che da quando presentammo la piattaforma in cui era presente pure la Fiom, oggi non più, sono passati 14 mesi, riteniamo idonea la soluzione trovata oggi perché ci mette nelle condizioni di portare incrementi salariali ai lavoratori, i quali dunque potranno avere solo benefici senza alcun rischio. La retribuzione dei lavoratori che percepiscono il vecchio contratto integrativo, a prescindere dell’andamento degli indici di valutazione, non potrà dunque arretrare di un centesimo ma soltanto essere incrementata – aggiungono Comella e Miozzi -. La retribuzione dei lavoratori che non percepiscono le somme del vecchio integrativo ma l’elemento perequativo definito dal CCNL con un minimo incremento dell’indice IPA (Indice di Produttività Aziendale), si equiparerà alla netta di coloro i quali percepiscono il vecchio integrativo. Se, infine, i parametri che si fisseranno nell’accordo di secondo livello si incrementeranno ancor di più, rimarranno ancora spazi di incremento salariale. Maggiori dettagli del contenuto della ipotesi di accordo, in definitiva, saranno spiegati nelle assemblee che congiuntamente con la Fim – concludono Comella e Miozzi – faremo nei luoghi di lavoro”.