Coronavirus. "118, più personale: siamo al collasso", appello di medici e soccorritori
Più personale per le sedi siciliane della Seus 118. Lo ha chiesto stamane la Ugl Sicilia con una nota inviata al presidente della Regione, Nello Musumeci, ed agli assessori regionali Ruggero Razza e Gaetano Armao. Nell’appello il sindacato evidenzia come, allo stato attuale, con la grave evento epidemiologico complessa in atto la mole di lavoro è aumentata, anche in relazione ai casi di sospetto Coronavirus da prelevare e trattare per il trasferimento nei punti Covid. Il personale si dice esausto per il lavoro massacrante e particolarmente impegnativo e, “tra malattia, pensionamenti. trasferimenti e assenze motivate a vario titolo, a coprire i turni non bastano più neanche le numerose ore di straordinario accordate – dicono i segretari regionali delle federazioni Sanità e Medici, Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri. Per questo, chiediamo al Governo regionale che apra nell’immediato a delle assunzioni temporanee di autisti soccorritori ed infermieri, per far fronte a questa situazione di eccezionale necessità di risorse umane, marcata da un organico da tempo ridotto al minimo. In più chiediamo che venga valutata l’opportunità di dotare tutte le ambulanze di personale medico, considerata la fase altamente delicata che impone una maggiore attenzione in tutta la filiera del soccorso. Siamo certi che questa nostra proposta, ancora una volta, verrà presa in carico ed attuata a tutela dei lavoratori, che ci auguriamo possano avere anche più dispositivi di protezione individuale a disposizione, e dell’efficienza del servizio – concludono dalla Ugl Sanità e Medici Sicilia. Sull’emergenza sanitaria stiamo sostenendo l’azione del presidente Musumeci e dell’assessore Razza – dichiara il segretario dell’Unione regionale Giuseppe Messina – che, con coraggio e tempestività, hanno assunto decisioni importanti per neutralizzare il più possibile il diffondersi del virus Covid 19 nell’Isola. Molto c’è ancora da fare per mettere in sicurezza cittadini e lavoratori, come chi lavora nell’ambito della sanità, con ad esempio il reclutamento straordinario di personale – aggiunge – ma siamo fiduciosi perché la scelta di chiudere i confini regionali ed avviare la produzione autarchica di dispositivi di protezione individuale va nella direzione chiesta dall’Ugl Sicilia.”