Coronavirus, riduzione delle concentrazioni degli inquinanti in Sicilia: i dati siracusani
E’ una analisi interessante quella contenuta nel rapporto sulla qualità dell’aria in Sicilia, durante l’emergenza coronavirus. Il lavoro preliminare di Arpa, raccolto in 46 pagine, offre utili spunti per future riflessioni.
L’analisi dei dati, registrati nelle stazioni ubicate negli agglomerati di Palermo e Catania e nell’area industriale siracusana – tra le altre – fotografa una netta riduzione delle concentrazioni di NOx e Benzene ed un più contenuto decremento del particolato, proprio nel periodo immediatamente successivo all’adozione di misure più restrittive per il contenimento dell’emergenza da covid-19. Misure che hanno ridotto di circa il 50% l’indice di mobilità in Sicilia.
In particolare, per gli ossidi di azoto in tutte le stazioni regionali prese in esame si assiste ad una riduzione
delle concentrazioni a seguito della riduzione di prodotti della combustione. Ma non in modo omogeneo. Nell’agglomerato di Palermo e Catania si assiste alla maggiore riduzione di NOx, pari circa al 65%. Subito dietro si piazzano i dati raccolti dalla stazione di Priolo, con una riduzione pari circa al 60%. “Le concentrazioni rilevate nella terza settimana di Marzo raggiungono dei valori più bassi rispetto la stessa settimana di Gennaio dove inoltre sono evidenti delle pronunciate oscillazioni di concentrazione, in particolare nelle stazioni di Trapani, Palermo, Partinico e Priolo, che raggiungono i picchi nelle ore centrali del giorno e che si attenuano solo parzialmente durante il fine settimana”, si legge nel rapporto Arpa Sicilia.
Quanto al benzene, la stazione Augusta (Marcellino) “risente in modo significativo degli impianti presenti nell’area industriale di Siracusa”. Questo comporta che “rileva dei picchi di benzene anche nel periodo in cui sono state adottate le misure più restrittive”.
Sono più limitate le riduzioni dei valori di polveri sottili, nonostante una forte diminuzione del traffico urbano. Ma il particolato, spiegano gli esperti di Arpa Sicilia, “dipende oltre che dalla quantità di emissioni e dalle condizioni meteorologiche, anche dai fenomeni chimico-fisici che avvengono in atmosfera e che determinano i meccanismi di formazione, trasformazione e persistenza delle sostanze presenti in aria”. Le percentuali di riduzione calcolate di PM10 e PM2.5 nell’agglomerato di Catania e nella stazione Priolo dell’area industriale sono comprese tra il 10% e il 20%. Quanto alla stazione Siracusa-Verga, all’interno del tessuto cittadino, registrata una riduzione superiore al 20% per il PM10, risentendo presumibilmente degli effetti della riduzione del traffico.
L’ozono, in ultimo, sembra risentire debolmente delle misure di contenimento per il Covid-19.