Corruzione all’Ispettorato del Lavoro, non luogo a procedere per Barbera e Donato
Non luogo a procedere per il consulente del lavoro Giuseppe Barbera e per l’imprenditore Michele Donato, rappresentante legale dell’istituto di vigilanza KGB Security perchè “il fatto non sussiste”. Lo ha disposto il Tribunale di Siracusa nel procedimento nato dall’inchiesta che a dicembre del 2022 portò all’arresto del direttore dell’Ispettore Territoriale di Siracusa con l’accusa di corruzione, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio. Secondo l’ipotesi investigativa, il consulente del lavoro e l’imprenditore avrebbero assicurato l’assunzione del personale segnalato dal dirigente dell’Ispettorato.
Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Attilio Floresta, Verano Malvasi e Pietro Nicola Granata, ha però offerto una convincente e provata lettura dei fatti e delle circostanze contestante, facendo emergere l’estraneità di Barbera e Donato, insieme all’azienda di sicurezza, dalle accuse mosse. Da qui il non luogo a procedere, come era stato richiesto anche dai pm.
Rinviato a giudizio, invece il dirigente dell’Ispettorato del lavoro, Michelangelo Trebastoni. E’ peraltro emerso un presunto abuso costrittivo nei confronti di Donato e Barbera. Quest’ultimo diventa ora parte offesa nell’ambito del procedimento giudiziario in corso e annuncia azioni risarcitorie, alla luce delle gravi ripercussioni che la vicenda ha causato alla sua vita professionale. “Ho sempre agito nel massimo rispetto delle regole ed ho avuto massima fiducia nella Magistratura che ha saputo ristabilire la verità dei fatti”, spiega il consulente del lavoro.