Cosa c’è nel futuro di Siracusa? La lista dei desideri: parcheggi, bus, digitale e Pnrr
La Siracusa del futuro vuole percorrere la strada della città “accessibile”. A tracciare il cammino è il Dup 2002-2024, ovvero il Documento Unico di Programmazione a cui è demandata la programmazione strategica ed economico/finanziaria del triennio a venire. Obiettivi da fissare e centrare, facendo i conti con le entrate e le uscite della macchina di Palazzo Vermexio.
Nelle scelte programmatiche del Comune di Siracusa, pesa ancora “la situazione emergenziale in cui versa l’intero territorio mondiale a seguito dello stato di emergenza sanitaria per l’epidemia Covid”. La direzione che si vuol dare all’azione amministrativa è quella che si ispira – riportiamo testuale – “ad uno spirito di resilienza che non mortifichi l’ambizione di una rigenerazione complessiva dei processi amministrativi e che esalti la capacità di reazione e adattamento alle nuove sfide poste dal mutato scenario globale”. L’idea, come detto, è quella di una città accessibile che “accolga, integri e governi le transizioni digitali ed energetiche, mettendo al centro la qualità della vita dei cittadini e l’ecosistema urbano in cui essa si svolge”. Per riuscirci nel breve volgere di un triennio, bisogna però mettere in campo una serie di azioni concrete. La buona volontà di un pensiero deve fare i conti con le capacità e potenzialità, specie economiche, del momento. Ed ecco, allora, che in via preventiva il Dup richiama l’importanza di “studi e progettazioni preliminari in grado di attivare interventi qualificanti e strategici per la città, a valere sui finanziamenti regionali, nazionali ed europei provvedendo e ricorrendo ove necessario a professionalità esterne”.
Nel dettaglio, quali obiettivi vuole raggiungere Siracusa nel prossimo triennio? Il primo obiettivo è legato dal Comune alle infrastrutture digitali, quindi transizione digitale. “Obiettivo primario dei prossimi anni sarà dotare l’amministrazione comunale e la città di una rete di servizi digitali implementati sotto il profilo della quantità e della qualità. Siracusa è, già oggi, la terza città siciliana dopo Palermo e Catania ad essere interamente cablata per la banda larga grazie all’accordo siglato nel 2017 con Open Fiber. L’ambizione dei prossimi anni – si legge nel Documento Unico – è quella di avviare una progressiva dematerializzazione della pubblica amministrazione e al contempo creare una banca dati unica, integrata ed attendibile gestita in modo funzionale e accessibile”. Un passaggio, invero, che alla lettura sembra molto di principio ma non di semplice attuazione. Va riconosciuto che siano stati comunque compiuti passi avanti sulla strada della digitalizzazione, specie per la richiesta di certificati tramite spid e Io.
La parte più ambiziosa del Dup è dedicata alla mobilità sostenibile. Primo target: collegare centro e periferie, attraverso l’acquisto di mezzi moderni e a basso impatto: “almeno 12 entro il 2023”. E questo genererebbe in automatico “l’ampliamento e l’efficientamento del TPL” per cui è però previsto “l’affidamento esterno del servizio”. Entro il 2023 il Comune indica come obiettivo la realizzazione di parcheggi scambiatori, almeno 3. Si ma dove? Uno potrebbe essere il Mazzanti, il secondo via Elorina. Nessuna indicazione precisa, in questo senso, nel Dup. Non potevano mancare, nella previsione, “nuove piste e percorsi ciclabili (almeno 4 entro il 2023)” e “l’ampliamento e la creazione di nuove zone a traffico limitato”.
La transizione ecologica è tema di stretta attualità, come vuole affrontarlo la Siracusa 2022-2024? “La sfida può essere affrontata attraverso ulteriori azioni che riguardano: l’approvazione del Paesc; il ciclo dei rifiuti, con il potenziamento della raccolta differenziata e la realizzazione di nuova impiantistica; riqualificazione energetica di immobili pubblici (scuole – uffici – edilizia sociale); efficientamento energetico e ampliamento sostenibile del sistema di pubblica illuminazione; servizio idrico, in particolare migliorando la qualità dell’acqua pubblica e l’impatto dei reflui nel porto grande; realizzazione di percorsi naturalistici e di nuove aree verdi, come infrastrutture urbane. Tutto bello, tutto giusto. Ma a leggere uno dopo l’altro questi desiderata, si corre il rischio di ritrovarsi a sfogliare un libro dei sogni.
Per riuscire a centrare questi obiettivi, determinante sarà il ruolo degli uffici e del personale di Palazzo Vermexio. Oggi in pianta organica il Comune di Siracusa conta 689 unità. Poche per le necessità reali della macchina comunale. E allora? Nel corso del triennio 2022-2024, “un ruolo importante sarà certamente svolto dagli
interventi legati, da un lato alla integrazione di nuove risorse umane attraverso concorsi pubblici, dall’altro alla formazione e valorizzazione del personale esistente. Migliorare la qualità e la quantità del lavoro della pubblica amministrazione, dematerializzando e digitalizzando i processi, significa anche incidere sulla qualità e sui flussi di lavoro, attraverso l’ottimizzazione dei sistemi informativi e dei servizi di supporto amministrativo”. Solo poche parole per la lotta all’evasione: “forte e innovativa spinta a migliorare la capacità di riscossione dell’ente”.
Non viene sottovalutato il calo demografico in atto, “una parte significativa dei nostri giovani lascia la città per formarsi e cercare lavoro al nord o all’estero”. E allora “l’amministrazione deve puntare ad una maggiore attrattività (non solo sotto il profilo turistico) potenziando i propri servizi, connettività e processo di dematerializzazione della p.a., infrastrutture, spazi per sport, studio e tempo libero, candidandosi a diventare prestigiosa sede di formazione, consolidando i propri rapporti con università pubbliche e private, collaborando con società e associazioni sportive, proponendosi come “smart venue” per i giovani europei che desiderino lavorare da remoto in un contesto salubre e accogliente”. Manca anche in questo caso una indicazione pratica su cosa e come fare, pur in presenza di concetti alti e condivisibili.
“Una delle emergenze a cui la città dovrà porre rimedio – recita ancora il Dup, nelle sue quasi 130 pagine – è quella abitativa. Questione da affrontare, sia attraverso la creazione di nuovi spazi di housing sociale, sia in termini di riqualificazione sismica ed energetica del patrimonio immobiliare avente destinazione sociale. Investire nella riqualificazione di interi quartieri destinati prevalentemente a edilizia residenziale sociale è anche la strada per trasformare le periferie in spazi di comunità, in cui ciascuno possa sentirsi partecipe e protagonista”. In tutto questo, i cittadini cosa possono fare? “Lo sviluppo della città, sotto il profilo culturale ed economico non necessita solo di un’iniezione di fiducia nei suoi cittadini, ma di un vero e proprio patto di sviluppo sostenibile tra i diversi mondi civici, politici, sindacali e datoriali. Superare le contrapposizioni sterili e ideologiche – invita il Dup – per raggiungere obiettivi di comunità conseguiti grazie a sforzi comuni, è la direzione verso cui l’amministrazione continuerà a lavorare nei prossimi anni”. Pacificazione dopo anni, in cui, la divisione è l’odio tra “fazioni” l’ha fatta da padrone. In effetti, un nuovo clima di fiducia non guasterebbe. E l’amministrazione da prova di aver presente che il primo passo, nel recuperare il rapporto con i cittadini, dipende proprio dalle sue azioni. “La capacità di fare sintesi e di mediare tra interessi e ambizioni legittime di larghe parti di città (si pensi solo all’importanza di una visione comune sul water front e sui nuovi assetti urbanistici), si misurerà nella reale disponibilità della classe dirigente siracusana a partecipare ad un processo di vera rigenerazione culturale di ogni parte in causa. Superare le stagioni delle barricate, dei veti, dei
personalismi e trasformare il presente piano in progetto comune, è premessa indispensabile per traguardare gli obiettivi che abbiamo indicato”, spiega l’amministrazione.
E il Pnrr? Non poteva mancare un massiccio riferimento ai fondi che potrebbero davvero rivoluzionare ogni ambito della vita pubblica cittadina. Palazzo Vermexio accetta la sfida: “Il Pnrr rappresenta lo strumento attraverso il quale il Comune di Siracusa potrà affrontare le innumerevoli sfide poste dalla sua storia più recente, dal dopoguerra ad oggi. Le linee di finanziamento previste su molteplici aree di interesse – dall’ammodernamento delle reti idriche e fognarie, alla riqualificazione sismica ed energetica di scuole e alloggi popolari, dalla forestazione urbana agli interventi contro il dissesto idrogeologico, dalla digitalizzazione al ciclo dei rifiuti alla transizione energetica – in un momento storico di grande complessità in cui regnano sfiducia e disaffezione verso la cosa pubblica, rappresentano un’unica ed irripetibile occasione per la nostra città”. Per questo, l’amministrazione comunale ha recapitato un messaggio diretto a tutti gli uffici che compongono la galassia comunale, “chiamata a produrre ogni sforzo, in termini di pianificazione, programmazione e gestione, per partecipare ai bandi e ottenere i relativi finanziamenti”. Significherebbe produrre lavoro, spingere lo sviluppo e l’economia per “invertire la preoccupante tendenza dei nostri giovani a lasciare la città, in cerca di contesti più adatti alle loro ambizioni, alla loro creatività, ai loro sogni”.
Sebbene in certi passaggi rasenti il trattato filosofico, il Dup inquadra correttamente temi e obiettivi reali e avvertiti come urgenti dalla cittadinanza. Tre anni saranno sufficienti per realizzare questa ambiziosa programmazione?