Cosa è finito in atmosfera durante il rogo del deposito rifiuti? Attesa per i dati Arpa
Entro la giornata, saranno resi noti i dati degli esami effettuati da Arpa durante il rovinoso incendio che si è sviluppato l’altro pomeriggio nel deposito rifiuti di contrada San Cusumano, ad Augusta. I tecnici dell’Agenzia ambientale regionale, una volta allertati, hanno piazzato quattro canister in aree strategiche, mentre la densa colonna di fumo si stagliava alta nel cielo e si dirigeva ora verso Augusta, ora verso Priolo e Siracusa, sospinta da un vento cangiante. Un quinto canister è stato messo a disposizione dalla Protezione civile di Priolo.
I canister prelevano campioni di aria e la conservano al loro interno sottovuoto, senza contaminazione, in modo da permettere test di laboratorio altamente affidabili. Da quelle analisi attese risposte chiare sul tipo di sostanze liberate in atmosfera dalla furiosa combustione, la loro concentrazione e pericolosità.
I primi dati- ancora non pubblicati – e relativi alle centraline presenti in zona industriale, , “non sembrano essere influenzati dall’incendio sviluppatosi all’interno dell’impianto”. Lo ha comunicato nelle ore scorse Arpa, sui propri canali social. Immediate le reazioni, soprattutto di incredulità per via dell’assenza di tracce collegabili a quel rogo.
“Sull’impatto della nube sprigionata dall’incendio, riceviamo rassicurazioni dagli organi preposti perché il vento l’ha allontanata dalla città sin dalla serata dell’altro ieri. Allo stato attuale, non ravvisiamo motivi di allarme. Le misure di precauzione raccomandate ieri potranno definitivamente rientrare appena confortati dai dati ambientali che stiamo attendendo”, ha detto il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare.
Nel pomeriggio di ieri, intanto, è stato completamente domato l’incendio ufficialmente quindi “spento”. Hanno lavorato con mezzi meccanici i Vigili del Fuoco coordinati da personale del Gruppo Operativo Speciale. “Smassata la grande quantità di carta incendiatasi, per consentire al meglio le operazioni di raffreddamento e bonifica”, hanno spiegato gli stessi soccorritori.