Cosa farà Lealtà&Condivisione dopo esser stata messa alla porta dalla giunta Italia?

Con i due ex assessori Gentile e Gradenigo accanto, Giovanni Randazzo ha raccontato oggi la verità di Lealtà&Condivisione sui motivi che hanno portato alla rottura con la giunta Italia. Uno strappo quasi imprevisto, pochi giorni dopo l’incontro proprio con il sindaco, ma in qualche misura atteso. Vero nodo del contendere, l’appoggio richiesto (dal primo cittadino) e non ricevuto a scatola chiusa per la ricandidatura.
Da qui l’invito ai due ex assessori a proseguire il lavoro in giunta “a titolo personale” e la reazione di L&C che ha fatto sentire la sua presenza, chiedendo il passo indietro a Rita Gentile e Carlo Gradenigo. Sarebbe, altrimenti, stata una debacle politica per il movimento che Randazzo vuole ora traghettare verso un nuovo campo largo di intese e di prospettive (amministrative 2023), aprendo al dialogo con Pd e M5s. Come, invece, Italia ha spiegato dal canto suo di non voler fare, dopo aver ricevuto da quello schieramento contumelie e critiche.
Randazzo rivela che la improvvisa escalation è avvenuta dopo una sua intervista su FMITALIA nel corso della quale ribadiva che non avrebbero sottoscritto già oggi il sostegno alla ricandidatura di Italia nel 2023. Non ritendo di potersi “fidare” di quegli alleati, il sindaco ha allora accelerato l’uscita di scena del movimento di Randazzo dalla giunta.
Cosa farà ora Lealtà & Condivisione? La risposta prefigura una posizione ibrida: non opposizione tout court ma neanche morbida camera di compensazione. “Continueremo a lavorare da fuori per realizzare gli obiettivi sottoscritti nel patto per la città del 2018”, è il mantra di Giovanni Randazzo. Così come il Pnrr lo è, adesso, per la giunta. Il vero tema, però, è quello delle candidature per il 2023.