Costo delle sanzioni alla Russia? Lo pagano i lavoratori Isab: niente prestiti o mutui dalla banche
In poche ore dal lancio, sta per raggiungere l’obiettivo minimo delle 200 firme la petizione online sulla zona industriale siracusana. In queste giornate segnate dalla preoccupazione per il futuro prossimo del polo petrolchimico, quindi, non solo politici e sindacati tentano di incidere sulla vicenda, richiamando l’attenzione del governo. Ci provano anche i cittadini con l’iniziativa del comitato “Priolo Protesta Pacificamente”.
Nella pagina di presentazione della petizione online (clicca qui) spiegano il senso dell’iniziativa. “I cittadini della provincia di Siracusa, con particolare riferimento a Priolo Gargallo, vivono momenti di angoscia a causa della scure che si potrebbe abbattere sul loro futuro, e quello dei loro figli, a causa dell’embargo del petrolio russo deciso dall’UE. La provincia di Siracusa ,infatti, ospita il più grande polo petrolchimico d’Europa che vede il proprio cuore pulsante nella raffineria ISAB/LUKOIL che, non è oggetto di alcuna sanzione ma di fatto verrà colpita duramente a causa della decisione di impedire l’acquisto del petrolio russo. La decisione è stata presa dall’UE senza prima aver attuato un piano di salvataggio per migliaia di posti di lavoro che verranno travolti, spazzati via e con loro intere famiglie che non avranno più mezzi di sostentamento”, scrivono i promotori dell’iniziativa. “Il governo italiano deve ascoltare i cittadini e trovare una soluzione rapida”, ecco perchè la petizione sarà inviata “alle più alte cariche dello Stato, affinchè ascoltino la voce di chi non sa se avrà un futuro”.
Nel dettaglio, con la petizione si chiede all’Ue la deroga per Isab all’embargo via mare del petrolio russo o quantomeno lo slittamento di un anno o più, con l’attuazione contestuale di misure graduali. Si sottolinea, poi, la necessità – già nota – di garantire la liquidità del gruppo Isab/Lukoil con una nota ufficiale del governo, tale da permettere alla società di godere dell’ordinario credito pre guerra russo-ucraina, per l’acquisto di greggio da altre fonti di approvvigionamento.
Ma attenzione: le decisioni di molti istituti di credito si stanno abbattendo anche sui dipendenti di Isab-Lukoil. Unilateralmente, molte banche hanno sospeso la concessione di nuovi mutui e prestiti ai lavoratori del gruppo industriale. Temono che un degenerare della situazione internazionale possa mettere a rischio il rientro del capitale concesso a titolo di mutuo o prestito. Una operazione border-line, posto che Isab Lukoil non ha alcuna sanzione internazioanle a suo carico e rimane una società solvibile ed attiva.