Crolli, allagamenti, frane: il maltempo di ottobre ha provocato danni per 22 mln di euro

E’ stata deliberata nei giorni scorsi dalla giunta comunale di Siracusa la richiesta dello stato di calamità “a seguito degli eccezioni eventi” del 22, 28 e 29 ottobre. Corredata da un dettagliato allegato in cui si riportano tutti i danni causati dalla prima, violenta ondata di maltempo che ha investito il capoluogo, presenta un conto da 21.705.286,60 euro. Proprio a causa del volume economico monstre dei danni subiti da proprietà pubbliche e private, viene chiesto l’intervento del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, anche attraverso risorse straordinarie da mettere a disposizione della città colpita da eventi atmosferici estremi.
Gli interventi in corso di esecuzione sono stati quantificati in 1,1 milioni di euro mentre tutti quelli da effettuare “per il ripristino delle condizioni originarie di normalità” sono stati stimati in 20.560.000, dopo sopralluoghi ed accertamenti effettuati dai tecnici comunali
Sin dal primo pomeriggio dello scorso 22 ottobre Siracusa è stata investita da intense precipitazioni “con le
caratteristiche di un violento e persistente nubifragio a carattere alluvionale”. Piogge che – si legge nella relazione comunale – “hanno assunto carattere di eccezionalità, raggiungendo valori altissimi in relazione alla durata dell’evento, causando ed aggravando fenomeni di dissesto già esistenti sul territorio ed innalzamento dei livelli dei fiumi e torrenti”. E non a caso sono esondati in quei giorni il Torrente Mortellaro, il Torrente Cifalino, il Torrente Cavadonna in Contrada Spinagallo, il Canale Pisimotta, il Canale Grimaldi, il Canale Tremilia all’interno del perimetro dell’autodromo, oltre anche ad altri canali secondari, provocando ingenti danni ai territori agricoli adiacenti, alle infrastrutture viarie ed agli edifici. Ma l’eccezionalità dell’evento meteorologico ha causato anche gravi danni agli impianti e reti tecnologiche, alle strutture pubbliche, infrastrutture viarie comunali urbane ed extraurbane, viabilità comunale, provinciale e statale, centri commerciali, fabbricati privati ed interi agglomerati urbani con allagamenti anche con oltre due metri d’acqua ai piani cantinati ed in qualche piano terreno.
In quei giorni, molte attività commerciali e artigianali sono state costrette a chiudere, fino a ripristino delle condizioni di sicurezza e normalità, “e si registrano ingenti danni alle strutture ed alle merci”. Senza dimenticare “i gravi ed ingenti danni anche alle colture locali ed a tutte le filiere agricole presenti
sul territorio”.
Curiosità: sono stati circa 500 gli interventi urgenti di riparazioni stradali e messa in sicurezza di strade e beni immobili effettuati in quelle ore.
Nel conto dei danni rientra certamente il crollo di via Calabria, con un muro perimetrale letteralmente esploso “a causa di un accumulo eccessivo di acqua piovana”. I detriti hanno distrutto auto in sosta lungo la via e reso
impraticabile il tratto stradale, l’acqua ha invaso le abitazioni. C’è poi il cedimento di via Lido Sacramento, finita chiusa al transito tra i civici 90 e 94 per via della azione congiunta “dell’erosione marina, per le forti mareggiate” e del “copioso scorrimento superficiale delle acque meteoriche che si sono infiltrate nel rilevato stradale”. Poco più avanti, il tratto dal civico 172 al civico 210 è stato invece interessato da restringimento, “per l’ulteriore aggravamento del fenomeno di cedimento del rilevato stradale, eroso dall’azione marina, e per non compromettere la rete fognaria cittadina ivi presente”.
Dalla prima ondata di maltempo è chiusa via Ascari “per l’impraticabilità a causa della compromissione del manto
stradale e dei sottopassi Autodromo totalmente allagati”.
E come dimenticare l’odissea vissuta dai residenti della zona Fanusa-Milocca, con gran parte del comprensorio residenziale allagato e con le strade impraticabili. Anche qui danni da risarcire, anche ai privati, che finiscono nel conto da oltre 21 milioni di euro.
Ma il maltempo ha anche causato il distacco di almeno 450 mc di costone roccioso nell’area del Monumento ai caduti, nei pressi di Riviera Dionisio il Grande. Ed ha portato a circa 20 metri il fronte di distacco della cortina muraria e gli ingrottamenti sui muraglioni del lungomare di Levante, in Ortigia oltre al distacco del muro di contenimento del piazzale adiacente la battigia deli lido Arenella, “a causa delle forti mareggiate e del
copioso scorrimento di acque meteoriche”.
Non è andata meglio a Fontane Bianche. Anche qui, “distacco di costone roccioso, attiguo a strada pubblica, in prossimità delle acque sorgive. Effettuato transennamento a protezione del transito ed a salvaguardia della pubblica incolumità”.
Pesanti anche i danni causati alla rete idrica cittadina. “Il sistema Idrico Integrato ha subito una sequenza di attivazione-disattivazione degli impianti di sollevamento con conseguente danneggiamento di pompe e molteplici rotture delle condotte adduttrici dai campi pozzi di emungimento fino ai serbatoi comunali di accumulo e regolazione nell’ambito dell’emergenza sono stati risolti parzialmente e provvisoriamente, in attesa della sistemazione definitiva”.
Il sistema di deflusso delle acque meteoriche all’interno del centro urbano ed il sistema fognario hanno
subito la pressione delle piogge concentrate soprattutto nella zona costiera, “con cospicui ingessi anomali di
acque meteoriche alla rete fognaria unitaria ovvero alle relative centrali di collegamento ad essa collegate”.
Anche il depuratore comunale ha subito danni “dovuti all’allagamento delle aree adiacenti e quindi causando
altresì danni agli impianti elettromeccanici e guasti ai quadri di comando delle apparecchiature”.
Necessari interventi di sostituzione di pali e corpi illuminanti per il ripristino della funzionalità
dell’illuminazione pubblica.
Consistente anche il computo dei danni registrati negli edifici privati. “Gli interventi eseguiti nella immediatezza a sostegno della popolazione hanno fatto emergere da subito i numerosi immobili interessati da allagamenti ai piani interrati, seminterrati e in alcune zone ance ai piani primi, abbattimento di recinzioni e cancellate con consequenziali danni alle strutture ed ai veicoli”.