Da Augusta a Venezia, il barcone dei migranti diventa una installazione d’arte
Il barcone affondato nel canale di Sicilia nel 2015 nel disastroso naufragio che costò la vita a centinaia di migranti è adesso un’installazione artistica alla Biennale di Venezia. Il relitto ha lasciato nei giorni scorsi Augusta, dove si trova in deposito dopo la spettacolare operazione di recupero dalle profondità marine.
Non senza polemiche, l’artista Christoph Büchel ha trasformato il barcone nell’opera “May you live in interesting times”. Iniziativa in collaborazione con l’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, il Comune di Augusta e il Comitato ‘18 Aprile 2015’.
Un centinaio i corpi recuperati in mare: tra questi, il ragazzino del Mali con la pagella cucita nella tasca della giacca, la cui storia venne fuori grazie al racconto del medico legale dell’Università di Milano Cristina Cattaneo, commuovendo l’Italia intera.
Il peschereccio è riemerso nel 2017, con una complessa operazione costata 9,5 milioni di euro. All’interno i resti di circa 300 cadaveri. Il barcone venne portato al pontile Nato di Melilli, dove è rimasto in tutti questi anni. Dovrebbe diventare il pezzo centrale di un giardino della memoria ad Augusta. Intanto, è a Venezia, all’Arsenale.