Da Siracusa ad Agrigento, passando per Segesta: “si al biglietto unico, ma…”

 Da Siracusa ad Agrigento, passando per Segesta: “si al biglietto unico, ma…”

Il turista, a Siracusa, deve ancora scontrarsi con un problema antico: non esiste il biglietto unico per visitare musei e siti archeologici. E così, mentre in gran parte dell’Europa basta un click ed un pagamento per organizzare visite e vacanza, qui è ancora tutto farraginoso. Un biglietto da acquistare per visitare la Neapolis, un altro per il museo Paolo Orsi, un altro ancora per il Castello Maniace ed ovviamente uno ulteriore per la Galleria Bellomo. A parte poche eccezioni, questa è la situazione comune a tutta la Sicilia. E dire che il biglietto unico farebbe anche risparmiare il visitatore ed aumenterebbe di sicuro la fruizione di tutte queste aree “condivise”.
“Ogni parco archeologico ha proposto le proprie idee sul tema alla Commissione biglietti. Entro qualche mese dovrà deliberare”, risponde sul tema l’assessore regionale ai beni culturali, Alberto Samonà. “La mia volontà è quella di avere in Sicilia il biglietto unico, anche tra luoghi di aree diverse della Sicilia. Immaginiamo Siracusa con la sua Neapolis e con lo stesso biglietto l’ingresso anche alla Valle dei Templi di Agrigento e poi ancora Selinunte e Segesta: per il turista sarebbe perfetto nell’organizzare la sua settimana di vacanza”.
Nonostante la buona volontà, il tema non è di facilissima soluzione. “Attualmente i biglietti sono diversi nei vari parchi e musei perchè diversi sono i gestori dei servizi. Vi do una notizia: nel corso di quest’anno avvieremo le procedure per le nuove gare per l’affidamento dei servizi. E’ un segnale importante. I diversi concessionari seguono i loro criteri. Ma i biglietti vanno unificati, al di là di chi gestisce il servizio. Il biglietto unico conviene a tutti – spiega ancora Samonà – e darebbe una immagine diversa dei nostri beni culturali. Lo abbiamo fatto in alcuni luoghi di Palermo ed ha funzionato davvero bene in un anno e mezzo, con visitatori aumentati in tutti questi luoghi. Una direzione verso cui vogliamo andare in tutta la Sicilia”.
Ma i beni culturali devono essere fruiti anche dai residenti. E non è un mistero che il costo elevato dei biglietti, senza alcuno sconto per i siciliani, è uno dei principali deterrenti. Le famiglie, specie quelle numerose, si tengono distanti. “Sconti per i residenti? Li volevo ma a quanto pare non si può fare perchè violerebbe norme dell’Ue. Volevamo introdurre questi sconti ma, a quanto pare, confligge con l’Unione Europea”, dice Samonà accompagnando le parole con un sorriso amaro. “Udite, udite si creano disparità tra cittadini europei e noi, come ente pubblico, non possiamo farlo. Abbiamo cercato altre soluzioni, come gli sconti per le famiglie numerose. Anche su questo aspetto, attendiamo che si esprima a breve la Commissione biglietti. La volontà politica è chiara. Ma la burocrazia è davvero incredibile, senza voler gettare la croce addosso ad alcuno…”.

 

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