Da Siracusa appello a Schifani: “Aborto, no alle associazioni pro-vita nei consultori”

 Da Siracusa appello a Schifani: “Aborto, no alle associazioni pro-vita nei consultori”

Il Comitato Legge 194 e Consultori Familiari di Siracusa firma un appello al Presidente della Regione: “no alla presenza delle associazioni pro-vita nei consultori. Rafforzare piuttosto la rete dei consultori e garantire l’applicazione della legge 194”. Annunciato un presidio sotto la sede dell’Asp, in corso Gelone a Siracusa, dalle 9.30 alle 12.30 di sabato 25 maggio.
In Senato, a fine aprile, è stato approvato un emendamento al DL 19/2024 che prevede la presenza nei consultori di soggetti del terzo settore con “qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”, anche con l’uso dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resistenza (PNRR) per la sanità territoriale. “L’ingresso delle associazioni è un evidente tentativo di cambiare le modalità con cui i consultori intervengono nella procedura prevista per l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Attualmente la decisione di abortire spetta alla donna e solo a lei: di fronte alla richiesta di interrompere la gravidanza, nel rispetto della sua dignità e riservatezza, soltanto il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, possono intervenire, con la tempistica che la norma prevede. Altri soggetti, quali gli operatori degli Enti citati nell’emendamento al DL, dai dubbi requisiti professionali, rischiano di creare una pressione indebita per le donne che per motivi personali, quali che siano, esercitano un loro diritto”, dice d’un fiato Antonella Fucile, portavoce del Comitato siracusano. “Non accettiamo un simile attacco ai nostri diritti, il tentativo di riportarci indietro di decenni. Denunciamo anzi la disparità di accesso al servizio di interruzione di gravidanza, per l’alto numero di obiettori di coscienza e la martellante propaganda antiabortista, mentre mancano gli aiuti concreti a chi vorrebbe invece portare avanti un progetto di genitorialità”, si legge nell’appello inviato al presidente Schifani a cui viene chiesto “di non dare seguito alla previsione legislativa” sull’esempio di quanto hanno fatto Puglia, Emilia Romagna e Toscana.
“I fondi Pnrr siano utilizzati per reperire ginecologi, di cui c’è carenza nei consultori. E vengano anche utilizzati per una rete consultoriale ampliamente carente in Sicilia, lontana dagli standard previsti per legge”, aggiunge la Fucile.
Attualmente, a Siracusa l’interruzione volontaria di gravidanza si pratica solo presso l’ospedale Umberto I, con due 2 ginecologi.

 

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