Dazi, quali ricadute per Siracusa? CNA: “Occhio al Petrolchimico, urgente incentivare gli investitori”

 Dazi, quali ricadute per Siracusa? CNA: “Occhio al Petrolchimico, urgente incentivare gli investitori”

“A Siracusa pesa e peserà molto di più dei dazi USA la prospettiva sul futuro degli impianti industriali del polo petrolchimico che determina pesantemente i processi di import ed export del territorio e di tutta la Sicilia”.
Chiara la disamina di CNA Siracusa alla luce dell’introduzione dei dazi Usa. Il segretario provinciale, Gianpaolo Miceli parte da una premessa.
“In Sicilia -spiega – importiamo dagli USA quasi 1,2mld di beni pari a quasi il 10% del totale delle importazioni. Esportiamo 840mln di euro pari all’8,5% del totale.
È evidente che il saldo commerciale in Sicilia è negativo per un plus di importazioni di natura spesso di chimica e prodotti industriali (Libia, Azerbaijan, Kazakistan su tutti)”. Entrando nel dettaglio dell’economia locale, secondo Miceli- a Siracusa pesa e peserà molto di più dei dazi USA la prospettiva sul futuro degli impianti industriali del polo petrolchimico che determina pesantemente i processi di import ed export del territorio e di tutta la Sicilia.
Tuttavia -prosegue il segretario della CNA- esiste un segmento crescente di produzioni agroalimentari di qualità che hanno proprio gli Stati Uniti come destinazione preferita e non hanno minimamente alcuna prospettiva di delocalizzazione degli stabilimenti. Questi, anche eticamente legati al territorio, andrebbero anche supportati nell’accesso a nuovi mercati.
In minima parte poi c’è un segmento di componentistica meccanica a servizio di altre aziende del nord ed europee che già da mesi risentono delle difficoltà esplose in Germania ma non impattano in maniera significativa nei saldi finali”.
Miceli fa notare un aspetto fondamentale, che ritiene meriti la massima attenzione. “Il territorio continua a esportare prodotti finiti ed ha forti pressioni per spostare investimenti all’esterno-dice il rappresentante di CNA Siracusa- Questa è un’altra chiave da osservare e su cui lavorare, incentivare non solo gli investitori esteri in Sicilia ed a Siracusa ma rendere attrattivo il territorio anche per le imprese locali che, diversamente, crescendo dimensionalmente potrebbero cedere alle sirene estere pur non essendone in linea di principio attirate”.

 

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