Decreto Isab, in 36 mesi interventi sulla depurazione. Per ora avanti con Ias e nuovi limiti

 Decreto Isab, in 36 mesi interventi sulla depurazione. Per ora avanti con Ias e nuovi limiti

Una settimana fa veniva annunciato un decreto interministeriale (Ministero delle Imprese e Ministero dell’Ambiente) per la zona industriale di Siracusa, investita in pieno dalla vicenda Ias e dallo stop al conferimento dei reflui industriali disposto dalla Procura. Cosa c’è scritto in questo decreto?
In sintesi, definisce le misure per il bilanciamento “tra le esigenze di continuità produttiva degli stabilimenti della società Isab e gli obiettivi di salvaguardia dell’occupazione, tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente”. Una soluzione, quindi, per rispettare le prescrizioni della Procura di Siracusa senza dover rischiare lo stop degli impianti attraverso “interventi necessari per risolvere le questioni ambientali” inerenti il depuratore consortile gestito da Ias e quanto di competenza di Priolo Servizi.
Nel dettaglio, gli stabilimenti Isab dovranno assicurare attraverso “specifiche azioni gestionali” il rispetto dei valori limite di emissione per i metalli nelle acque reflue recapitate al depuratore consortile che dovrà altresì assicurare il rispetto dei valori limite massimi annuali per i parametri riguardanti gli idrocarburi totali, fenoli e solventi organici aromatici. I valori per singolo inquinante sono definiti in una tabella.
Il decreto concede 36 mesi di tempo ad Isab ed a Priolo Servizi per effettuare gli interventi necessari all’adeguamento degli impianti di trattamento delle acque di scarico e per realizzare quelli finalizzati al riutilizzo delle acque reflue.
Il monitoraggio delle misure e delle attività previste è affidato all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), con il supporto dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) della Regione Siciliana.
Nel frattempo, il depuratore consortile gestito da Ias e Priolo Servizi continuano l’esercizio, nel rispetto delle autorizzazioni ambientali regionali. E il presidente della Regione Siciliana viene indicato come soggetto preposto al coordinamento delle attività finalizzate al finanziamento, alla progettazione ed alla realizzazione delle opere necessarie. A supporto della sua azione, viene istituito un tavolo tecnico con Mase, Mimit e Mit, Ispra e Arpa.

 

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