"Deiezioni sulla ciclabile e proprietari aggressivi": l'amara segnalazione
Una passeggiata lungo la pista ciclabile Rossana Maiorca, per iniziare bene la mattinata. Le migliori intenzioni ma, poco dopo, lo scontro con una realtà che è fatta anche di deiezioni canine e di proprietari che non intendono rimuoverle. La segnalazione arriva da una giovane donna che da anni vive a Siracusa. E’ originaria del Ruanda e si occupa di un siracusano non vedente. Ha a cuore il decoro della città e la cura dei migliori luoghi dedicati a quanti, come lei, amano il mare, il movimento e sono ben lieti di poter contare su una ciclabile sul mare, con lo scenario più bello e i benefici per la salute. Non si può dire lo stesso del cittadino siracusano che questa mattina ha incontrato durante la sua corsetta. “Era un giovane alto, ben vestito, di bell’aspetto. Sembrava colto e mi sarei aspettata che fosse anche educato. Dava l’impressione di essere pronto per andare in ufficio e, prima di andare al lavoro, stava portando il cane a spasso- questo il racconto di Dansilla- Quando mi sono accorta che il suo cane, di grossa taglia, stava sporcando la pista ciclabile, ho segnalato la cosa al proprietario, chiedendo la rimozione della deiezione. E’ ovvio che il rischio era che si pestasse,quella è una pista ciclabile! In ogni caso, non è una novità imbattersi in “ricordini” di questo tipo e nella migliore delle ipotesi, ti ritrovi addosso le mosche attirate proprio dagli escrementi dei cani, che i loro conduttori non rimuovono”. La reazione del giovane ben vestito non sembra essere stata, tuttavia, quella che ci si aspetterebbe: nessun segno di mortificazione, nessuna intenzione di provvedere a rimuovere la deiezione e – a quanto pare- nessun sacchetto con sé. “Il proprietario del cane si è subito alterato e, con fare minaccioso, ha iniziato a dirmi che avevo sbagliato persona e che avrei dovuto mettere un paio di occhiali. Poi sono partite le offese, di ogni tipo- dice ancora- e ho iniziato ad avere paura, tanto da decidere di allontanarmi velocemente. Diceva che non era stato il suo cane, poi tante parolacce. Sinceramente, visto il modo di fare, temevo mi volesse fare del male”. Poi un’ultima considerazione. “Situazioni come questa non si dovrebbero verificare- conclude Dansilla- e invece sono all’ordine del giorno e questo non può che dispiacere”.