Democrazia partecipata, il caso Siracusa. Gli esclusi non ci stanno, “finanziare tutti”

“Intendiamo comunicare il nostro disappunto, quali associazioni e cittadini proponenti, per le decisioni assunte dall’amministrazione. E precisamente, contestiamo il ricorso ad una seconda votazione che nessuno di noi intende promuovere pubblicamente e, a maggior ragione, una secondo votazione ove il primo progetto classificato è escluso dalla partecipazione. In tal caso, infatti, ci potrebbero essere casi di cittadini che potrebbero esprimere validamente il proprio voto per due volte, la prima a favore del primo aggiudicatario; la seconda nella nuova votazione falsando di fatto la parità di trattamento tra i contendenti. Riteniamo inoltre urgente rendere pubblica la somma totale dei trasferimenti regionali degli ultimi anni cui è, appunto, collegata la commisurazione dell’importo messo a bando”. A dirlo sono gli esponenti dei progetti “esclusi” dalla prima votazione del progetto Democrazia Partecipata 2024.
Dopo la decisione di ripetere la votazione popolare per decidere quali progetti saranno finanziati nel 2024 con il programma di Democrazia Partecipata a seguito di alcune anomalie rilevate nei dati anagrafici di alcune che non avrebbero avuto diritto di voto con 153 voti irregolari, nei giorni scorsi è stata pubblicata la determina dirigenziale che ha aggiudicato il primo posto al progetto “Villa Reimann – Saje, Acqua E Dintorni” con l’obiettivo di “rispettare la volontà dell’elettore, per l’elevato scarto che emerge tra il primo e i successivi progetti”, ma rinnovando le operazioni di voto per gli altri progetti.
“Il vulnus al clima comunitario che la questione ha generato è così ampio che riteniamo opportuno che per quest’anno l’amministrazione, Giunta e Consiglio, prendano in considerazione l’opportunità di finanziare tutte e 14 le proposte progettuali rintracciando i fondi nel bilancio comunale. – propongono – E’ arrivato il momento di fare squadra tra cittadini, società civile e amministrazione per muovere una proposta di qualità per una legge regionale sulla democrazia partecipata e, più in generale, suglistrumenti di programmazione economica con metodo partecipati che fughi ogni dubbio sulle modalità di applicazione pratica. Presentiamo questa proposta compatti, cittadini e associazioni con la richiesta esplicita di indire una pubblica assemblea per discutere insieme della nuova proposta di regolamento, prima che questa venga sottoposta al voto del Consiglio Comunale, discussione che potrebbe precedere la formulazione di una proposta da estendere a livello regionale. – concludono – Al momento la pezza è peggiore del danno. Confidando nell’avvio rapido di una interlocuzione collegiale e aperta.