Democrazia partecipata, tutto da rifare. Il Partito Democratico: “Un fallimento”

 Democrazia partecipata, tutto da rifare. Il Partito Democratico: “Un fallimento”

“Amministrazione comunale su Democrazia partecipata: rimandata a settembre”. A scriverlo è il gruppo consiliare del Partito Democratico, dopo che sono state rilevate anomalie nei dati anagrafici di alcune persone che non avrebbero avuto diritto di voto.
“Dopo settimane dalla chiusura delle votazioni tutto è rimasto in un silenzio presagio di cattive notizie. Ed ecco che, dopo le pressanti sollecitazioni dei partecipanti in cerca di trasparenza, la conferenza stampa appare come una pezza peggiore del buco”, continua il gruppo consiliare del Partito Democratico.
“In consiglio comunale il gruppo chiederà come sia possibile che un servizio, che il Comune paga, non sia in grado nemmeno di garantire una votazione regolare e riservata agli aventi diritto. In consiglio ne discuteremo per capire se il fallimento di quest’anno sia da attribuire alla manifesta incapacità politica dell’Amministrazione o ad altro. In entrambi i casi l’epilogo è chiaro: per la prima volta, da quando esiste Democrazia partecipata a Siracusa, l’amministrazione vorrebbe ripetere la votazione. La stessa amministrazione che non è riuscita a garantire una competizione trasparente. E’ stata gettata ombra su un progetto che mette al centro la città e la volontà dei suoi abitanti di migliorarla e partecipare. Ancora una volta quando si tratta di concretizzare progetti e idee – sebbene già sperimentati negli anni precedenti – l’amministrazione fallisce e mostra tutte le sue fragilità”.
“L’Assessore annuncia di voler ritentare la votazione ma il gruppo consiliare lo avverte che ha dimenticato un passaggio. – sottolinea il Pd – Il consiglio comunale esiste e vuole ascoltarlo, vuole capire come questo sia avvenuto e come vorrebbe immaginare questo ennesimo tentativo. Soprattutto, il consiglio comunale e tramite di esso i cittadini chiedono chiarezza ossia chiedono di conoscere la graduatoria, il numero dei voti reputati irregolari, se e come e quanto tali voti abbiano inciso nella graduatoria. Chiedono di sapere cosa non ha funzionato e per colpa di chi; chiedono di ragionare insieme – senza precipitose fughe in avanti- sulla soluzione più opportuna per il pasticcio combinato”.

 

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