Depurare i reflui di Siracusa nell’impianto Ias, primi ok: “Non confluiranno più nel Porto Grande”
L’idea è, in linea di principio, condivisa dalle diverse parti in causa ma occorre avviare una serie di valutazioni tecniche prima di poter affermare con certezza che i reflui depurati di Siracusa ancora sversati nel bacino chiuso del Porto Grande, saranno “affidati” all’impianto Ias, una volta superata l’attuale fase di transizione.
Il sindaco, Francesco Italia ne ha parlato ieri pomeriggio con il presidente della Regione, Renato Schifani e con il commissario Ias Giovanna Picone, in città per l’insediamento in prefettura del tavolo tecnico con funzione consultiva per l’attuazione degli interventi di adeguamento del depuratore consortile di Priolo. Da parte di entrambi sarebbero arrivati segnali di apertura. L’idea, insomma, non viene esclusa a priori. Al contrario appare percorribile.
“In passato- spiega il primo cittadino- ne ho parlato anche con i nostri deputati. Tanto Schifani quanto il commissario valutano con favore la soluzione prospettata di un collettamento dei reflui del capoluogo presso il depuratore consortile Ias, con cui andremmo finalmente a completare, con delle modifiche, un progetto realizzato parecchi anni fa ma rimasto incompleto”.
Altamente improbabile che i tempi possano essere celeri, se si considerano i punti interrogativi che riguardano in questo momento l’Ias. Come spiegato ieri dal commissario Picone, si dovrà attendere la ricognizione sullo stato dell’arte, per poi realizzare il piano industriale e – questo l’intento espresso- la riqualificazione dell’area sulla base delle normative in tema di tutela della salute e dell’ambiente.
Risolvere la questione reflui con la soluzione prospettata sarebbe, secondo il sindaco, la migliore soluzione possibile. “Mi auguro che questo progetto possa essere realizzato il prima possibile- commenta ancora- sia per la parte che riguarda il funzionamento dell’Ias, con le relative ricadute, sia per le opportunità di sviluppo a cui possiamo accedere”.
Il Comune di Siracusa dispone di una parte di tubature subacquee proprio nel mare del Porto Grande. Fanno parte di un vecchio progetto, rimasto incompleto, realizzato diversi decenni fa. “L’idea in quel caso era quella di realizzare un impianto di depurazione autonomo-ricorda Italia- Adesso potremmo fare qualcosa di più semplice e sostenibile dal punto di vista dei costi”.
Collegare le tubazioni pre-esistenti al depuratore consortile, infatti, non dovrebbe costare più di un milione di euro secondo le stime effettuate dai tecnici comunali.
Si tratta di un impianto datato ma Italia puntualizza un elemento basilare, se si immagina di dover portare avanti l’idea sottoposta a Schifani e Picone.
“Abbiamo effettuato dei sopralluoghi specifici – chiarisce il sindaco- e lo stato in cui versano le tubature è buono, tanto da poterci permettere di procedere con le operazioni di completamento dell’impianto, abbandonando solo in parte l’idea originaria”.