Depuratore consortile, la Procura concede tempo ad Ias. Apertura dalla Regione
Altri 30 giorni per provare a risolvere la grana Ias e depuratore consortile. A poche ore dalla scadenza, la Procura ha accordato ulteriori tempo alla società che gestisce la struttura priolese per rispondere alle prescrizioni dettate con l’operazione No Fly: nuovo termine, 15 aprile. L’impianto rimane in funzione e sempre sotto sequestro preventivo.
Evitato per ora il rischio di sigilli e quindi il blocco della depurazione dei reflui industriali e di quelli civili di Priolo, Melilli e parte nord di Siracusa. Ma bisogna fare in fretta perchè la proroga arriva dopo aver raccolto potenziali elementi nuovi anche dalla Regione che starebbe studiando come muoversi per intervenire in una vicenda in stallo tra quello che prevede la convenzione (interventi sulla struttura e per le prescrizioni di legge a carico della Regione proprietaria) e quello che la Procura chiede ad Ias (società di gestione). Dopo qualche incomprensione, Palermo si sarebbe determinata ad approntare quanto necessario. Forse è la svolta, anche per il mantenimento del controllo pubblico in Ias.
C’era sul tavolo anche l’offerta degli industriali, pronti a farsi carico degli investimenti necessari a fronte di un tot di anni di concessione per la gestione del depuratore consortile. Ma con un bando già pubblicato e in fase di scadenza (inizio aprile) non pare possibile muoversi in quella direzione. La domanda principale, relativamente al bando per la gestione del depuratore, è però un’altra: quale società si farà carico di un impianto sotto sequestro preventivo e con milioni di euro da investire subito in interventi straordinari? Peraltro, il bando è già stato impugnato: i Comuni di Priolo e Melilli non vogliono infatti perdere la facility loro riconosciuta da Ias che non chiede canone per la depurazione dei reflui civili che provengono proprio da quei due centri.