Destituito dalla magistratura, consulente a Priolo: il caso Musco fa arrabbiare Pd e Italia Viva

 Destituito dalla magistratura, consulente a Priolo: il caso Musco fa arrabbiare Pd e Italia Viva

La decisione del Comune di Priolo di affidare un incarico di consulente all’ex pm Maurizio Musco non piace al Partito Democratico. E’ il segretario provinciale, Salvo Adorno, a mostrare tutto il suo stranimento per la scelta.
“Il dott. Musco è stato al centro di gravi vicende giudiziarie che riguardano la vita democratica della nostra provincia e che hanno portato alla sua destituzione dalla Magistratura. In questo contesto – scrive in una nota – pur nel rispetto dell’autonomia delle scelte delle amministrazioni comunali, il conferimento dell’incarico appare irrituale e inopportuno”.
A Musco, qualificato nel provvedimento del Comune di Priolo “giurista ambientale”, è stato conferito l’incarico di assistenza tecnico-giuridica in ordine alla individuazione ed elaborazione di un progetto per il finanziamento di “Proposte volte alla realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata”.
L’ex magistrato è finito coinvolto nell’inchiesta “Veleni in Procura” è stato condannato in via definitiva per abuso di ufficio (un anno e sei mesi), per una mancata astensione nella vicenda giudiziaria che riguardava l’iter di approvazione della piattaforma polifunzionale Oikoten. Musco è stato poi destituito dalla magistratura perchè – così ha motivato il Csm – avrebbe violato “consapevolmente e reiteratamente” l’obbligo di astenersi dalla trattazione di un procedimento penale che riguardava familiari e clienti dell’avvocato Pietro Amara, al centro di numerosi scandali, al quale Musco sarebbe stato legato da amicizia e ma soprattutto relazioni economiche.
Anche i coordinatori provinciali di Italia Viva, Alessandra Furnari e Saverio Bosco, criticano la decisione del Comune di Priolo. “Sulla vicenda si è detto che questa nomina sarebbe inopportuna, noi – scrivono Furnari e Bosco – riteniamo invece che sia il modo giusto per rinnovare, proprio in questi giorni, nella memoria degli abitanti del nostro territorio, il ricordo di ciò che per anni ha massacrato la nostra provincia; per ricordare le vicende che hanno influenzato le amministrazioni locali, le lotte e la resistenza che è stato necessario attuare ed i rischi che hanno corso tutti coloro che hanno tentato di portare alla luce quel sistema di potere che si articolava anche grazie alla corruzione all’interno dei Palazzi di Giustizia. Questo ricordo dovrebbe aiutarci a capire che ogni errore o corruzione del sistema, ogni diritto violato nei confronti di uno, è una dolorosa ferita per tutti coloro che nella giustizia e nella sua corretta amministrazione credono e se ciò non bastasse, deve farci ricordare che la mancanza di ‘prestigio dell’istituzione giudiziaria’ può colpire ognuno di noi come proprio dalle nostre parti è già successo e solo grazie all’impegno di magistrati onesti, istituzioni e cittadini, il pericolo di rimanere vittime di quel sistema è, almeno momentaneamente, scampato”.

 

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